Non è che al vulcano consigli un digestivo per non farlo eruttare

Salve, sono Gintoki, forse vi ricorderete di me per post come Non è che se un libro è un mattone allora è un libro da reggere.

Credo sia giunto il momento di presentare in maniera un po’ più chiara e approfondita il mio nuovo collega, Sam Tarly.

L’ho rinominato così innanzitutto perché tutte le persone del mondo esterno che passano per questo blog devono essere ribattezzate, come prescrive il Gattolicesimo.

In secondo luogo, l’ho fatto per la sua somiglianza estetica con il personaggio di Game of Thrones.

Avrei forse dovuto più propriamente chiamarlo Shrek, per i suoi modi. Uno Shrek poco simpatico.


Ammesso che lo Shrek cinematografico lo sia: non lo conosciamo nella vita privata, magari è una persona orribile.


Sam Tarly (o Shrek) è alquanto invadente degli spazi vitali.

Burpa di continuo. Tutto il giorno. Ogni due per tre si sente il suono di eruttazioni che muoiono nella sua bocca, con le sue guance che si gonfiano come Wile E. Coyote cui esplode un candelotto di dinamite tra le fauci.

Beninteso, è più che comprensibile e umano che una persona possa avere problemi di salute indipendenti dalla sua volontà e che magari arrechino disagio prima a lui che agli altri. Meno comprensibile che avvenga in un under 30 che potrebbe anche far qualcosa per sé stesso: sigaretta ed energy drink gassati alle 8:40 e gyros con cipolla a pranzo quasi tutti i giorni non credo possano giovare allo stomaco e ai processi digestivi.

In ogni caso, 9 ore chiuso in una stanza con Barney Gumble sono alquanto provanti.

Quando non burpa, invece, snorta come un cavallo tediato.

Quando non burpa e snorta, parla e interrompe la concentrazione.

Intendiamoci, a me piace chiacchierare in ufficio. In particolare perché questo mi permette di interrompere il lavoro e non sentirmi colpevole a farlo in quanto è l’altra persona a interrompere.

Ma quando ho bisogno di rimanere concentrato e lavorare – cosa rara ma accade anche a me – vorrei rimanere concentrato e lavorare per almeno dieci minuti consecutivi senza sentire la sua boccaccia che dà forma a parole.

Ho anche provato a tenere su le cuffie per far capire “Sono concentrato”. Non funziona. Oggi ho impiegato mezz’ora per riuscire a finire di ascoltare Fell on black days – qualcuno capirà perché – a forza di pause.

Conversazioni profonde con lui, inoltre, non è che se ne possano fare: oltre le notizie su Cicciolina, la moglie di Macron che non ha più le mestruazioni e il tizio che ha vinto il pollo fritto per un anno, la cosa più interessante che gli ho sentito raccontare riguarda uno spot di McDonald’s in cui un bambino mangia nello stesso fast food in cui era solito mangiare il padre, morto (forse a causa proprio del McQualcosa che ingurgitava: non mi sembra marketing molto intelligente!).

Quando non burpa, snorta e ciancia, deambula per le stanze mostrando il portabiciclette posteriore che sbuca dai calzoni. Ho dovuto fermare S. dal parcheggiargli il monopattino – qui si usa molto come mezzo di locomozione – nel deretano.

Quando non burpa, snorta, ciancia, deambula, mangia grufolando e spalancando le fauci come i vampiri infetti di Blade 2.

Inoltre è ignorante come una capra ignorante.


Bisogna finirla di considerare capra come sinonimo di ignorante. Le capre non sono ignoranti. Le capre ignoranti – come un famoso film di Özpetek – sono invece, sì, ignoranti. Ma solo le capre ignoranti, per l’appunto.


Beninteso, per il lavoro che facciamo non è richiesta chissà quale cultura, ma almeno un minimo di geografia potrebbe essere utile. Se arriva un progetto da Barbados non puoi contattare, in qualità di esperto da inviare lì, un tizio in Pakistan chiedendo poi “Andrà bene come costo di viaggio aereo? È lontano?”.

Detto tutto ciò, a volte penso di essere io a esagerare e di molto.

Si sa che noi gatti facciamo molte difficoltà sugli esseri umani.

Va anche considerato che ho sempre lavorato fianco a fianco solo con donne e mi sono abituato forse a un tipo diverso di relazione lavorativa e di rispetto reciproco.

A oggi, come ho raccontato qualche volta in passato, preferisco lavorare accanto a una donna. Poi c’è chi potrà dire che sia peggio, invece, che magari ha esempi più negativi di uno Shrek da ufficio o che magari ha una collega che 5 giorni al mese non si fa la doccia perché pensa che muoiano le piante o qualcosa del genere.

Il mondo è bario, come disse il chimico.

31 Pensieri su &Idquo;Non è che al vulcano consigli un digestivo per non farlo eruttare

  1. Questo Sam è un personaggio che funziona alla grande. Se non fosse vero, non ci sarebbe bisogno di inventarlo… penso ti accontenteresti della sua assenza (frase complessa questa).
    I discorsi su Cicciolina funzionano sempre.
    I grandi discorsi sul sesso sono il topic principale in ufficio in questi mesi – penso sia la primavera.

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  2. Il collega che burpa in continuazione dopo aver ingurgitato cipolle a pranzo, ahimé, l’ho avuto anche io. Un pomeriggio sono scappata perché mi veniva proprio da rigettare e stavo per farlo sulla sua scrivania.
    Alla fine, sei riuscito a rendermi antipatico Sam Tarly. E anche un po’ Shrek!

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  3. Una volta anch’io preferivo lavorare con le donne! Poi stanno diventando tutte vegetariane e scassano francamente i cabasisi, preferisco i sani ruttatori. Ma attualmente lavoro in un open space, non ristagna.

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  4. Eh, ma è un sogno lui qui. Non sgranocchia gallette di mais, non si fa manicure col tronchesino sparaunghie, non si scaccola con il protocollo pallina + cricco…
    Basta che gli sbricioli un po’ di triocarbone pancia piatta nelle bibite ed è fatta.

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Si accettano miagolii

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