Il Vocaboletano – #15 – Taluorno

Siamo giunti al 15esimo episodio del Vocaboletano! Come cos’è? È il corso di napoletano facile presentato da me e crisalide. L’avevo già detto? Va bene, non ditemi che è diventato un taluorno

Con questo termine si suole indicare una noiosa ripetizione, costante e fastidiosa, puntuale come una cambiale. Anzi, proprio una cambiale può essere considerata un taluorno. Può esserlo una rata. Le bollette. Il traffico sulla tangenziale delle 8 del mattino. Anche il collega assillante e fastidioso con l’alito di toner esaurito può esser qualificato come un taluorno.

Un tipico detto napoletano è Ogni gghiuorno è taluorno. Ascolta l’audio.

Non c’è una ipotesi unica sulle origini del termine. Una vorrebbe farla derivare dal un latino un po’ barbaro tal+urnus, per l’appunto ripetizione. Si tratta di una forzatura, a mio avviso.

L’ipotesi più plausibile è quella che ricollega taluorno al latorno, una litanìa ripetuta e incessante cantata durante le cerimonie funebri. Dal lamento funebre reiterato è possibile sia quindi avvenuto il passaggio, per estensione, a indicare una lagnanza continua.

La cosa interessante è che tale tradizione non sembra essere di origini Campane, bensì Pugliesi, dove esisteva il rito funebre de lu taluerno. Dal taluerno si è arrivati poi al taluorno in Campania.

L’accezione di “canto ripetuto” è presente nel testo di una delle canzoni napoletane più note al mondo, Funiculì Funiculà:

Lu core canta sempe nu taluorno
sposamme oi né

Infine, vorrei usare il pretesto del vocabolo per citare una poesia di Peppino de Filippo, in cui viene utilizzata in un verso:

Ingenuità
Papà me fa ‘na mazziata ‘o juorno,
che me ne ‘mporta? Seh… m’aggia fa’ gruosso!
Allora fernarrà chistu taluorno
e tanno have che ffa’ cu ‘nu brutt’uosso.
– Se sa, quann’uno è gruosso è meglio assaje,
te spasse, tiene ‘e solde, vaje suldato,
vide città ca nun he visto maje…
‘A verità? Pur’io me so’ scucciato.
– Chesto succede pecchè vuje tenite
‘nu pate sulo… Se capisce, allora.

‘O mio pure me vatte, che credite?
ma raramente, quanno vene ‘a fòra.
Pecchè chillo ca vene ogne matina
mme porta ‘e caramelle… ‘a fresellina.

Papà mi dà le botte ogni giorno
ma che m’importa, dovrò crescere
e allora finirà questo tormento
e in quel momento avrà a che fare con un osso duro
Si sa, quando adulto è molto meglio
ti diverti, hai il denaro, sei un soldato
vedi città che non hai mai visto
La verità? Anche io sono stufo
Questo succede perché voi
avete un solo padre. È comprensibile, allora.

Il mio pure mi dà le botte, cosa crede?
Ma di rado, quando torna da fuori.
Perché quello che si presenta ogni mattino
mi porta caramelle e freselline.

17 Pensieri su &Idquo;Il Vocaboletano – #15 – Taluorno

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