Ho deciso che per maggio me ne andrò da qui.
Approfittando di un breve ritorno a casa per le vacanze pasquali, comincio a impacchettare e portare indietro alcune cose. Tanto per iniziare, porto via ciò che ha allietato varie mie sere solitarie.
Non i porno. La Playstation.
L’idea di andare via era da alcune settimane che mi circolava in testa. Pensavo fosse un’emicrania. Poi gli ultimi eventi hanno accelerato i miei pensieri.
Non sono tipo da credere ai segnali dell’universo e cose di questo tipo: figuriamoci, se mi dicono karma io rispondo e sangue freddo, daje.
Ma in questa mia seconda esperienza pestese ci sono stati vari inconvenienti che mi lasciavano capire che qui non fosse più posto per me.
Appena sono arrivato, delle sneakers in perfette condizioni si sono sfasciate. Poi due jeans si sono bucati al cavallo. Ho trovato un bell’appartamento, in una zona molto bella. Dopo poco, la casa ha iniziato a picchiarmi: spigoli e ante mi tendevano agguati. Internet è andato ko per una settimana, poi la lavatrice mi ha allagato il bagno, qualche settimana fa il boiler è defunto lasciandomi per una settimana a godermi docce fredde che mi hanno ridotto la libido ai minimi storici. Una porta chiusasi all’improvviso mi ha donato il dito luminoso di ET. E proprio questa sera, mentre ripensavo a tutto ciò, un fusibile si è bruciato nel palazzo lasciandomi senza elettricità.
E non dimentichiamo che sono stato vittima di abusi da parte di un medico magiaro.
Il lavoro è diventato una merda. Chiedo scusa per l’utilizzo della parola “lavoro”. La Castora mi ruba le attività, neanche a una mail sono più libero di rispondere. Lei è strabordante come quella decima di petto che si ritrova. Deve estendere il proprio dominio su ogni cosa. Se fossi ancora vergine anche quello probabilmente mi ruberebbe.
Quando parlo con altre persone – espatriati come me – delle mie perplessità sul rimanere, sembrano non condividere. Alcuni dicono Che vai a fare in Italia, è un Paese fallito.
Detesto gli espatriati che parlano male dell’Italia come un Paese fallito, così come detesto quelli che sono in Italia e parlano male degli espatriati come dei falliti. In generale detesto la gente che parla male degli altri, per questo mi sento autorizzato a parlar male di loro come dei falliti.
Costoro però si trovano in altre situazioni. Hanno un lavoro avviato e/o un partner qui. Alcuni hanno messo su famiglia. Un tizio che conosco va a giocare a calcetto con Rocco Siffredi. In generale, hanno un’àncora qui. Io non ancora. E probabilmente mai.
Conosco anche casi di persone che invece sono tornate indietro. Il lavoro non li soddisfava sessualmente, non hanno trovato ciò che cercavano – una pornostar ungherese come moglie – oppure il loro compagno è fuggito con una giraffa.
Ho provato a lottare contro le mie cattive sensazioni. Mi sono guardato allo specchio e il tizio di fronte a me ha risposto Ma dici a me? Ma dici a me? con tono risentito.
In effetti, perché dovrei lottare contro me stesso quando non sento più motivazioni per restare?
A giugno dell’anno scorso quando andai via da qui ero molto triste. Piansi. Il cielo era grigio e cadevano goccioloni di pioggia sporca, ad accentuare la malinco-noia di quel giorno.
Oggi, invece, per citare dei filosofi metropolitani di cui allego video didattico, Dal cielo mi cadono le palle e i pantaloni si son rotti (!!):
Io dico che fai bene e un po’ ti capisco. Io ho lasciato il lavoro dei miei sogni perché mi rubava la vita e ha fatto venire la gastrite… non me ne sono pentita anche se mi manca.
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Posso immaginare…c’è un limite a tutto e uno non può rimetterci la salute…
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Quindi torni in Italia e in vacanza in Umbria? 😁
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ahaha saranno 10 anni che non metto piede in Umbria, ormai la conosco come le mie tasche. Però avrei nostalgia di un paio di gnocchi al sagrantino!
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Appunto, dopo 10 anni è ora che torni 😆
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Con Karma e sangue freddo hai vinto!
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😀
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Quando la casa picchia forse due domande bisogna porsele. Hai fatto bene e spero che alla castora cadano i denti davanti, tiè!
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O che li sbatta contro una porta come il mio dito!
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Giusto! Contrappasso!
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Più che al karma e ai segnali dell’universo bisogna credere di più al proprio istinto. Non so riiguardo alla lavatrice, al boiler e al fusibile (forse dovresti rivalutare i segnali dell’universo), ma sullo sbattere contro spigoli e ante, direi che l’istinto ti sta dicendo qualcosa di abbastanza chiaro: non stai bene. E non stare bene non va bene…
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Dici l’istinto mi picchia per attirare l’attenzione?
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Beh, ha funzionato…
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Va bene che sono duro di comprendonio, ma poteva trovare qualcosa di più gentile…
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Forse ci ha provato e non hai colto 😀
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Praticamente la storia della mia vita sentimentale.
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ahahah, ma no!
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a volte capita che poi diciamo “eh, pensare che a pelle lo sentivo che…” mas finché non ci sbattiamo la faccia (appunto) trattiamo malissimo queste sensazioni, come se non fossero degne di noi felini razionali(!) …
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sarebbe meraviglioso un contributo audio di “Karma e sangue freddo , daje”… io lo dico… capitasse mai..
🙂
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Ahaha magari la prossima volta lo aggiungo. Attendi con…karma!
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Fai bene, sono sicura che non te ne pentirai! ma sappi che a noi mancherà CR!! 😆
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Eh ci rimango in contatto, qualche aggiornamento esilarante di sicuro me lo fornirà:D
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Ti cadono le palle perché hai i pantaloni rotti al cavallo. E fin qua, mi pare tutto molto sensato. Secondo me, l’allontanamento di CR di ha destabilizzato… e comunque, in Italia si mangia meglio 🙂
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Diciamo che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo un processo di logoramento. Ma almeno in due al lavoro ci si palleggiava il tedio, ora no!
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😦
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E fu così il Gatto andò via da Pest…
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Non sarò più un gatto pestifero. Ormai ho un’età, mi metto tranquillo!
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Ormai sei un gatto d’appartamento.
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Come una pianta! Infatti ho deciso di piantarla!
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Le tue cattive sensazioni spero ti abbiano guidato nella scelta giusta. Però … peccato sia finita così!
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Peccato si ma ogni esperienza è formativa, a prescindere dall’epilogo 🙂
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Una collega con la decima a qualcuno potrebbe spiacerebbe perderla. Nei bars si dicono spesso cose così, poi magari ne pensi altre, peggiori.
Grandi pop x, rivisti di recente
http://www.unartistaminimalista.com/gallery04-02/Un_Artista_Minimalista___S2134.jpg
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Io difatti penso cose peggiori, non ho trovato il bar adatto per ospitarle.
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Per nessun uomo esiste un bar ideale. Questa e la verita appresa la quale si diventa grandi.
(Il mio telefono si rifiuta di mettere gli accenti, chissa cosa gli prende)
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Quindi la vita non è altro che l’eterna ricerca di un bar che non c’è.
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Sono su piani di esistenza diversi: Dov’è uno non è l’altra
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Devi fare come Strabuzov e portartelo da casa il boiler.
Che tu ci creda o no, in secondo liceo ho avuto una storia con una ragazza del mio anno, finita perché la madre di era innamorata di un ornitorinco. Lei e la madre sono andate in Australia. Ora credo facciano entrambe gli alligatori.
Per i Pop X solo tanta stima. Per te e per loro.
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L’importante è che siano felici nella loro vita alligata.
Nelle mie prossime avventure porterò con me un boiler.
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Vedrai che nessuno piú oserà.
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