Non è che per il bove un bel giogo duri poco

Ogni tanto lancio uno sguardo distratto alle vetrine dei negozi di giocattoli. Oltre che per ammirare qualche giovane mamma, lo faccio per controllare eventuali cambiamenti nei balocchi rispetto a quelli di quando ero bambino.

Credo sia questo il diventare anziani.


Mi riferisco a fare confronti con la propria infanzia, non il guardare le mamme.


Tra invasioni Marvel e Star Wars – sia maledetto Topolino e la sua industria – vedo che poco è cambiato. Omoni snodabili e pistole attentatrici oftalmiche esistono ancora e continueranno a farlo.

Qualche volta dovrei investigare sull’esistenza di altre tipologie di giochi: le minchiate.

La minchiata non è il robot gigante o l’astronave con le lucine. La minchiata è quella cosa che desiderano tutti ma che non si capisce a cosa serva e perché mai debba esser acquistata.

Quando ero piccolo c’erano molte minchiate.

Il Crystal Ball è secondo me un chiaro esempio.

Con crystal ball ci puoi giocare (crystal ball)
e tante cose da inventare (crystal ball)
ci puoi far cose divertenti (crystal ball)

Tante cose è un po’ pretestuoso, considerato che potevi crear solo delle bolle sgraziate. E le cose divertenti mi sfuggono, a parte calpestare con i piedi le bolle e poi andare in giro per casa con le scarpe appiccicaticce per la gioia di Madre che aveva appena lavato il pavimento.

Il CB puzzava di petrolchimico in modo inverecondo. Mi risulta sia ancora in commercio e con una formula diversa, più profumata e meno appiccicosa.

Ma io son sicuro che venti e passa anni fa inalavamo tanto di quel benzene che manco un ingegnere dell’ENI.

In tema di cose puzzolenti e dalla dubbia composizione chimica, le manine adesive delle patatine erano un altro bell’esemplare di minchiata. Fuffa allo stato puro, dopo averle tolte dalla confezione e lanciate contro il muro il loro effetto adesivo si azzerava. Una scuola di pensiero dell’epoca sosteneva che bastasse lavarle con acqua e sapone per farle tornare come prima.

Falso.

Così quando erano inservibili le appallottolavo e le lanciavo con la fionda.

Le manine, come accennavo, avevano un odore molto strano e sgradevole. Credo fossero comunque meno tossiche delle patatine che le contenevano.


Va detto che spesso io compravo le buste per prendere la sorpresa e gettare il resto.


In tema di tossicità credo che nulla potesse però battere i braccialetti di gomma profumati e dalle sfumature arcobaleno. Una minchiata così minchia che purtroppo non riesco a trovarne traccia nell’internet (che eppure di minchiate ne conosce!).

Apparvero dal nulla, così come nel nulla scomparvero. Si potevano comprare dal tabaccaio e nelle mercerie. Nel periodo in cui ero alle elementari diventarono la moda del momento, fino a che le mamme non cominciarono a boicottarli perché si diffuse la voce che fossero pericolosi.

In effetti col sudore tendevano a scaricare colorante sul polso, lasciando macchie che sembravano ecchimosi di manette. Senza contare che il profumo di cui erano impregnati non credo fosse prodotto con estratti bio di lavanda e jojoba.

Sulla loro tossicità a scuola fiorirono leggende metropolitane, come ad esempio il fatto che causassero addirittura la polmonite!


La correlazione tra colorante e polmonite mi sfuggiva, ma chi ero io per contraddire l’efficiente sistema informativo del passaparola scolastico?


Non ebbi mai un braccialetto colorato, perché il Gazzettino delle Mamme Apprensive arrivò a casa mia prima che potessi acquistarne uno.

Traendo le somme, con tutte le minchiate tossiche con cui siamo venuti a contatto da bambini credo che oggi dovremmo avere tutti dei superpoteri.

In effetti alcuni di noi sono diventati dei superminchioni.

106 Pensieri su &Idquo;Non è che per il bove un bel giogo duri poco

  1. Ci sono poi le caramelle gommose, entità al confine tra l’alimento e la manina appiccicosa. Mi ha sempre turbato questa realtà di mezzo, manco a dirlo le gommose mi davano emozioni che le caramelle più manifestamente organiche non sapevano trasmettermi. Forse un giorno venderanno caramelle gommose così avanzate da poter essere impiegate anche come manine appiccicose.

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  2. Io ho adorato ( e odorato come una piccola tossica che zoodiberlinolevaticheseiunparcogiochipermammolette!!) il crystal ball… Quanto mi piacevano quelle bolle… Era come poter fare bolle di sapone anche al chiuso!

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  3. Ma i braccialetti di gomma sono gli scooby doo?
    Ancora Oggi io penso di avere dei postumi da Crystal Ball.
    E poi c’era anche quella specie di melma fosforescente.. Lo slimer o come diavolo si chiamava. Sembrava muco imbarattolato.

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  4. No, a parte che il CB è una delle invenzioni geniali degli ultimi 50 anni, realizzava il grande sogno di ogni bambino: fare bolle che NON SCOPPIAVANO. Ma se proprio vuoi discutere di tossicità… vogliamo parlare del SAPORE? Non mi dire che non hai mai messo in bocca una bolla scoppiata di CB.

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    • Sì in effetti mi son dovuto fermare perché altrimenti se iniziavo a raccontare poi il post diventava illeggibile per quanto lungo!…Quindi te li ricordi quei braccialetti profumosi?! Anche a te dicevano fossero pericolosi, paventando chissà quali orribili infezioni?!

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  5. nei negozi di giocattoli, oggi, quel che colpisce me sono quelle scatole tipo “costruisci un vulcano”.
    Le minchiate tendo a dimenticarle, come quelle di quando ero bambina… le ricordo solo se citate.
    Quindi non ricordo che minchiate abbiano baloccato il Principe. Ho presente ore a costruire torri coi regoli (non lo faceva mai con i lego, sempre coi regoli) a produrre qualsiasi cosa col Didò (che ha un corredo infinito di minchiate a dirla tutta) ed i Geomag.

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  6. Non posso trattenermi dal commentare un paio di cose:
    – complimenti per l’attività di guardone in incognito 😀 ehehehe. Funziona sempre e, se si viene rimproverati, si ha sempre la scusa “no, guarda, volevo comprare un regalo al nipote”.
    – il crystal ball era chimica allo stato puro. Fossero stati presenti, avremmo avuto l’ISIS a conquistarci i giacimenti di crystal ball a causa della presenza di petrolio in vari formati. Ancora adesso, quando meno me lo aspetto, faccio bolle di polietilene quando starnutisco.
    – le manine erano un grande classico. Concordo sulla bufala metropolitana del “lavale e ritornano ok”. Le lavavi e avevi il bagno inutilizzabile per 40 anni. Dopo le manine è arrivato il momento dei pugni (sempre appiccicosi). Se si rompevano, usciva un liquido che puzzava come un carico di liquami radioattivi.

    Che bella vita.

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    • Era sì una bella vita e ci ha cresciuto bene: della serie, quello che non ti uccide ti lascia un po’ così e così.

      Io comunque dei ricordi d’infanzia rammento solo le puzze. Oltre ai liquidi gommosi dalla dubbia composizione, ricordo anche tutte le cazzatelle di plastica – kombattini et cetera – puzzavano in modo tremendo. Ma la cosa incredibile è che tolti dalla confezione pur dopo giorni continuavano a emettere puzzo, come se fossero barre di uranio a rilascio di radiazioni millenario.

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      • Esatto. Quello che non ti uccide ti lascia deforme.
        Comunque sai che mi hai fatto tornare alla mente quella puzza pestilenziale?!
        Ne avevo anche io, ovvio, e mi ricordo che dal disgusto avevo rinchiuso tutto in un barattolo di plastica… ogni volta che lo aprivo scattava la sirena per l’allerta chimica O_o
        Sono morto dentro tante volte ad aprire quel vaso.

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  7. Non ho letto tutti i commenti, ma ricordo che per un periodo molto breve era scoppiata la moda dei braccialetti semi-rigidi, che fondamentalmente avevano all’interno una lamina metallica. Ovviamente li tolsero dal commercio. Resta un’incognita la diffusione dei ciucci di plastica.

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Si accettano miagolii

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