Seconda puntata del Vocaboletano, il corso pratico e veloce per padroneggiare il napoletano nelle sue sfumature! Questa settimana è il turno di crisalide.
Viaggio al termine della notte
La scorsa settimana, il mio gatto-socio Gintoki ha inaugurato questo tour nel nostro dialetto, che vi permetterà di conoscere più vocaboli possibili e anche modi dire, e di poter conseguentemente intavolare conversazioni sui più disparati argomenti, rigorosamente in napoletano ovviamente. Premetto che io sono di Salerno, ma che per anni ho vissuto a Napoli, e che quindi a parte qualche sfumatura nella cadenza, e qualche accartocciamento e acrobazia di suffissi e di cambio vocalico, l’idioma rimane lo stesso di un napoletano che vive a San Gregorio Armeno.
Il vocabolo di questa settimana è: ‘Nzallanuto. L’ho scelto, perchè ogni volta che apro il frigo, mi imbatto nel magnete (della cui creazione ringrazio Sara), e che adesso vi mostro:
‘Nzallanuto, dalla voce del verbo:
Dicesi ‘Nzallanuto, di persona che appare distratta, confusa, intontita, stordita, spaesata, con la testa fra le nuvole. Riferito spesso a persona anziana (viecchio ‘nzallanuto); ma non solo…
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Sono io, ma lo ero anche da giovane.
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È il principio della cariatide, vero?
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Chiarissimo!
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Ma certo!
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Anche in dialetto siculo lo usiamo moltissimo 🙂
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