Uno degli effetti collaterali – se vogliamo definirlo così – del tornare a casa è il rapportarsi di nuovo con i propri connazionali.
Non che io in Ungheria non lo faccia, anzi frequento soltanto italiani.
Si tratta, però, in genere, di frequentazioni volontarie e selezionate.
Tornare in patria invece reintroduce l’interazione occasionale e, in certi casi, obbligata. Nel senso che non vi si può sfuggire.
Capita così che, sull’aereo che mi riportava a Napoli dopo uno scalo a Roma, il mio vicino di posto fosse alquanto ciarliero.
Anche troppo.
Dopo alcuni convenevoli e commenti sul viaggio, da me incentivati in quanto tendo sempre a fornire un’impressione di me rispettabile e affabile, ha iniziato a raccontarmi la propria vita.
Lì è stato chiaro che quest’uomo, un odontotecnico napoletano ma trapiantato da vent’anni ad Alicante dove ha messo su famiglia, avesse un disperato bisogno di parlare.
Non fin quando mi ha parlato del clima di Alicante, secco e meno umido del nostro (che gli causava invece cefalee e sinusiti).
Non fin quando mi ha raccontato dei suoi ricordi d’infanzia.
Non fin quando mi ha raccontato di quanto i suoi figli siano svegli con computer e tablet.
Ma quando ha iniziato a parlar dell’odontotecnica.
Vedevo che durante questo discorso iniziava a infervorarsi. Sudava, tanto era preso dall’argomento, si sporgeva verso di me e si vedeva che il bracciolo gli era d’intralcio. Lui ormai era un fiume in piena e quella diga lo costringeva.
A un certo punto ho smesso anche di inserire intercalari come Sì, Certo, Capisco, tanto lui andava avanti in automatico.
Mi limitavo ad annuire col capo, anche se in realtà erano colpi di sonno che mi sorprendevano.
Sono rimasto toccato quando lui, con un po’ di amaro in bocca e un principio di alitosi, ha parlato dei progressi dell’odontotecnica, che fa ormai uso di stampanti 3D e computer, laddove lui e pochi altri sono ancora degli artigiani che lavorano a mano, come residui di epoche passate. Degli odontosauri.
È lì, infine, forse ho colto il disperato bisogno di costui di raccontare del proprio campo, del mondo della protesi dentaria, di lasciare una testimonianza di sé, di…e poi siamo atterrati e la gioia è stata tale in me che ho smesso di seguirlo.
Alla fine si è scusato per la sua prolissità e verbosità, giustificandosi dicendo Sono poche le persone con cui parlare e che ascoltano…, certo, avrei aggiunto io, soprattutto se sono bloccate su un aereo dal lato del finestrino.
Sono però giunto alla conclusione che tutto ciò sia vero.
Viviamo in un’epoca di overdose comunicativa dove nessuno ascolta, in realtà.
È come avere più gente che scrive che gente che legge.
Più dj che frequentatori di locali.
Più musicisti che pubblico.
Le persone vivono in una solitudine comunicativa autoreferenziale.
Non so cosa voglia dire ma mi sembra abbia senso.
E allora, forse, la mia propensione all’ascolto è una merce rara.
Dunque io decido da oggi di metter a disposizione questo mio dono.
Parlate: io vi ascolterò.
A pagamento, con tariffa oraria a scatti di quarti d’ora.
No ore pasti e sonno, no volgarità, no politica, no religione. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
No odontotecnici.
Diavolo di un gatto, non hai messo il numero!!
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Mi faccio vivo io, è per selezionare all’entrata! 😀
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Per un attimo ho avuto l’impulso irresistibile di chiamarti! Come quando rimango ipnotizzata davanti alle televendite di padelle e una vocina melliflua mi dice “chiama, chiama, come puoi vivere senza un set da 12 pesantissime padelle in vera pietra lavica polinesiana scolpite a mano da mastri scalpellini maori?” No dico, è impossibile!
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E che poi solo per oggi, ripeto, solo per oggi, ti danno in regalo anche i coperti in vetro satinato antischizzo antimacchia e il miracoloso coltello in ceramica di Capodimonte e anche una bicicletta con cambio shimano!
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Oddio!!! Devo resistere!!
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È vero quello che dici a proposito della gente che non ascolta più, che siamo più individualisti, il fatto è che dovremmo imparare a selezionare meglio chi ci mettiamo accanto, altrimenti c’è il rischio di trovarsi anche nella vita incastrati nel sedile lato finestrino
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Il problema è che spesso è difficile selezionare, o meglio, ci si accorge di dover fare una scelta quando si è stati già selezionati nostro malgrado…
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Certo ma a quel punto dobbiamo passare avanti e cercare amici migliori
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Lo dicevano anche a Fight Club: la gente non ascolta più, aspetta solo il proprio turno per parlare.
Nel caso del simpatico odontoiatra, il suo turno per parlare era un continuum spazio-temporale. Tu eri solo un personaggio che è capitato nel momento sbagliato al posto giusto.
Prossima volta schiaccia la fermata prenotata dell’aereo e fatti paracadutare nel primo posto possibile eheh
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E pensare che ero anche seduto vicino l’uscita di emergenza. Avrei dovuto cogliere l’occasione.
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L’occasione fa l’uomo base-jumper.
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Scusa, non sono stata attenta. Puoi ripetere? 😛
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Bellissimo l’odontosauro!
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Una bestia rara!
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Ci rimane poco se togli politica e religione. Sicuro che ti vuoi accollare gli affari di cuore? 😬
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Basta tenersi sul generico ed elargire qualche frase presa da qualche libro di Coelho. O, nei casi peggiori, Fabio Volo.
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Io lavoro con la gente e questi due argomenti sono assolutamente banditi perché la gente diventa cattiva e litiga e io devo restare neutrale…con i problemi di cuore è decisamente più semplice e divertente
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Cosa è ” tenero” lontano dai bambini? ( scusa… Tendo a guardar le cose piccole…) 😄
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Ottima attenzione ai dettagli!…ma non vedo niente 😀
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Birbante! … Hai fatto una magia! 😉
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Ioa ascolto qualunque cosa per 180 secondi, annuisco a dico aha, faccio tutto in regola. Poi, alla prima distrazione del monologante, mi sostituisco con una sagoma di cartone di Tiziano Ferro e scompaio. A quel punto la confessione è così lanciata che se anche la sagoma non mi assomuglia e non compie gesti di assenso è del tutto indifferente.
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L’idea è buona ma non è scomodo girare con una sagoma?…Capisco che, essendo una sagoma, possa essere divertente, ma…
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Hai centrato il bersaglio. Non è particolarmente comodo, ma la simpatia compensa ampiamente! E poi mi risparmia difficili sedute da punchyng bol umano.
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Se mi facessi pagare come te, sarei ricca!
Se facessi pagare gli ottimi consigli che elargisco, anche di più!
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Cosa aspetti allora, metti su un business!
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