Sono andato ad ascoltare dei racconti in spagnolo in un caffè letterario.
Racconti in spagnolo a Budapest in un Caffè gestito da un italiano.
Mi rendo conto che invece di impegnarmi nel cercare di integrarmi con la società autoctona io vada in senso contrario.
D’altra parte vivo la mia permanenza qui come una situazione di passaggio.
Avevo portato tre libri con me a settembre. Quando sono rientrato in Italia due settimane fa li ho portati con me per posarli e sono rientrato con altri tre nuovi libri.
Faccio inconsciamente in modo di non mettere radici e non accumulare cose.
A proposito di radici, le due piantine che ho in casa e che rappresentano quanto più vicino ci sia al concetto di stanzialità, stanno bene. Ma inconsciamente spero che non siano longeve, forse.
Il contastorie che ha allietato la serata nel Caffè è un messicano che lavora qui a Budapest in un centro oncologico. Poi insegna spagnolo. Poi la sera conta storie.
E dire che io invece a stento trovo il tempo di stirarmi i boxer.
Sì, io stiro pure i boxer perché mi piacciono così.
In questo modo le mie avventure sessuali non hanno mai una brutta piega.
Figuriamoci trovare il tempo per lavorare fuori dall’orario di lavoro.
Invece in società secondo loro dovremmo lavorare anche da casa. Senza straordinario.
Produrre di più.
Io quando ho sentito ciò, sono quindi tornato a casa e ho prodotto molto.
Seduto sulla tazza.
Io non so stirare, ma tanto non uso i boxerzrs.
Ma i libri li avevi letti oppure li hai tenuti nuovi ed inletti?
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Erano letti, un paio già iniziati tempo prima di partire. Però potrebbe essere un’idea portare avanti e indietro libri da non leggere!
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Sempre libri diversi: insisti colle stranezze!
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Spero di non avere problemi ai controlli all`aeroporto per questo via vai di libri non aperti!
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Sarai un trafficante di ignoranza e per questo un martire.
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Sulla mia tomba niente epitaffi retorici, scrivete semplicemente “Eroe dell`ignoranza”.
Con l`apostrofo errato, ovviamente.
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Ovviamente!
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Io avrei pensato molto a loro, mentre producevo da casa
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Sì, gli ho dedicato dei pensieri ispiratori.
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D’altronde un discorso sull’aumento della produttività a casa non c’è dubbio che sia un discorso da stronzi!
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Io ho un pensiero che in questi casi mi è sempre di conforto. E’ una cosa che mi ha insegnato un mio collega, più anziano e più saggio. Lui dice che si deve cacare sempre in ufficio, e in quei momenti, seduto sulla tazza si deve pensare…. che bello in questo momento mi stanno pagando per cacare.
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Il tuo collega è un filosofo. Un guru. Mi ha illuminato!
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Io la trovo una cosa straordinaria, in grado di risolvere anche qualsivoglia problema di stipsi!
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Esatto. Altro che yogurt e aloe e rimedi new age.
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Già
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Aggiungo al pensiero di Alidivelluto che quando il capo se la tira troppo, lo devi immaginare sulla tazza, alle prese con la stipsi ed un prolasso. Se è stato malvagio lo puoi immaginare con una ragade….
Fa passare le arrabbiature in un momento.
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Poi però potrebbe suscitare l`effetto opposto e venir colti da ridarella quando lo si vede…
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così si diverte anche lui!
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Eh!
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ma le piantine hanno radici nel pavimento? perché altrimenti anche quelle non sono proprio il massimo della stanzialità…
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Beh però portarsele dietro in valigia in aereo poi non sarebbe il massimo
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… hai ragione… però in quel caso si passa direttamente all’abbandono! attenzione!
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Eh per forza di cose! … Se ne occuperà un futuro inquilino o il padrone di casa…oppure le porto in ufficio 😀
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… oppure fai un buco nel pavimento e vedi se mettono davvero radici… pensa, potresti creare qualcosa di fantastico!
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Tipo qualcosa del genere:
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FANTASTICOOOOOOOOOOOOO!!
… oppure metti semplicemente un vaso attaccato alla finestra, tipo così :
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WoW O_O
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sì, lo so… e dal vivo è ancora più bellobellissimo!!!
( nel giardino interno pare ci sia anche un corso d’acqua ma son troppo bassa per sbirciare al di sopra del portone…)
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Faccio un tifo esagerato per quelle piantine, lo sai? 🙂
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Riferirò! Pare che alle piante piaccia sentir parlare!
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sarà per questo motivo che le mie appassiscono tutte?
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La storia dei boxer stirati mi ha colpito parecchio.
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In positivo o negativo? 😀
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Potrebbe essere un punto positivo perché denota una buona pulizia, però poi avrei paura a stropicciarteli. Quindi negativa.
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Questo stallo va risolto.
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Diamoci un taglio 😂
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A cosa O__O
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Boxer boxer boxer
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Aaaah…ok.
Però tutta la cura profusa nello stirarli…
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Per questo da maggiore soddisfazione, fidati
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Mi fido…
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Fai malissimo
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Ma io son sempre per dare un’opportunità, in che mondo vivremmo se non ci si fidasse più gli uni degli altri?
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Mi hai convinta!
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Come artista sono moralmente costretto a non portare biancheria intima nel nome della libertá. Mi chiedo perciò quanto sia profondo il divario nello stile di vira tra chi stira e chi non stira boxers, slyps ecc., ma sicuramente non poco considerando le implucazioni folosofiche, psicologiche e sociali. Un universo sommerso che spero rimanga tale: il mondo non sarebbe pronto a gestire con maturità queste diversità, come purtroppo abbiamo visto con gli scontri sulla carne, le sigarette, la pirnografia
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La civiltà odierna, come giustamente evidenzi, è già troppo percorsa da linee di frattura. Meglio non aggiungerne altre. Ben venga il ruolo dell’artista che fa saltare il banco e ci pone davanti la nuda realtà. E dico nuda non a caso.
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Una cosa che mi sono sempre chiesto è cosa provano gli artisti circoncisi, con la propria intimità che sperimenta gelidi attriti con la zip. Forse è come un cilicio d’artista, qualcosa leopardiano: meglio soffrire che non sentire, il dolore ci ricorda che ci siamo. A me, però, piace la libertà nel godimento. Godere è più difficile che soffrire, è molto più eroico.
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Credo l’artista circonciso si compiaccia nel suo intimo della propria sofferenza, in una sorta di distorsione del concetto “piacer figlio d’affanno”. Lui prova piacere nell’esser artista sofferente e proporsi come tale, ma non è altro che uno scegliere la via più semplice. Esser artista gaudente, questa è la vera sfida.
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Parole sante che denotano una penetrante comprensione dell’essere artista. Per troppo tempo i virtuosi del dolore, patetici ciarlatani, ci hanno guidato lungo la facile via!
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* scrivere dal telefono mi fa sembrare analfabeta per difficoltà di digitazione, sorrj. Per fortuna con l’inglese me la cavo bene
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