Non è che lo psicologo bracconiere sia un cacciatore di Freud

È da un po’ che non fornisco aggiornamenti su CR e i suoi ambigui riferimenti sessuali. Mentre pensavo che finalmente si fosse resa conto di dover riflettere prima di parlare, ne ha tirata fuori un’altra. Stavolta, c’è un colpo di scena.

Ho portato con me dall’Italia dei taralli del beneventano, di quelli fatti con acqua, lievito, olio e farina. Molto semplici. Ho pensato di condividerli con il resto dell’ufficio.

La zona ungherese li guardava con perplessità. Vi si sono avvicinati cauti come dei gatti cui hai messo davanti sul pavimento un tappo di bottiglia. Aranka Mekkanica ne ha toccato uno con la mano prima di ritrarsi indietro e tornare accucciata alla propria postazione.

BB (non Brigitte Bardot) mi ha chiesto come fossero fatti. Quando le ho detto gli ingredienti, lei, con un’alzata di spalle, ha esclamato “Ah! Come il Lángos!”.


Il lángos è una cosa tipica ungherese, una specie di frittella su cui poi si può mettere di tutto a piacimento, uova, formaggio, salsiccia, prosciutto, funghi, buoi muschiati, immigrati cui Orbán dà la caccia e così via.


Povera illusa! Non hai capito nulla.

Com’è come non è, una busta da mezzo kg è sparita in una giornata.

CR invece, reduce da un viaggetto, mi ha portato un simpatico segnalibro.

Quando l’ho ringraziata, ha replicato

– Sì, Gin, però nessun segnalibro potrà mai compensare il tuo tarallo! Il tuo tarallo mi ha fatta proprio arrecriare!


Dicesi arrecriarsi, in napoletano, trarre grande soddisfazione. È tradotto in genere con divertirsi, ma non lo trovo completamente corretto. Ci si può arrecriare anche di un bel piatto di spaghetti, ad esempio. Mentre in italiano non si dirà mai Questi spaghetti che mi hai cucinato mi hanno proprio divertito!. L’accezione corretta, a mio avviso, è quindi appunto quella di trarre grande soddisfazione, che può essere fisica o anche morale.


Poi, il colpo di scena:

– Specifichiamo, mi riferisco ai taralli nella busta! Se qualcuno ci sentisse chissà che penserebbe, meno male non capiscono l’italiano qui!

E, quindi, dopo un anno, ha finalmente cominciato a realizzare che involontariamente lei infili doppi sensi a raffica nelle proprie frasi.

A meno che non ci sia qualche influsso freudiano in queste sue gaffe: cosa che ho iniziato a sospettare dopo che, davanti a un tè, mi ha confessato che nel suo rapporto con il buon G., per quanto si trovi bene sentimentalmente, senta la mancanza di un po’ di “pepe”, laddove con il suo ex anche se era tutto un disastro dal punto di vista sentimentale di pepe pare ce ne fosse molto.

E detto ciò poi ha tirato fuori dalla tasca un tarallo che si era portata via dall’ufficio e se l’è inghiottito in un boccone.

In tutto questo non riesco più a guardare in faccia il buon G. sapendo ora le cose che so.

Forse dovevo portare più taralli.

33 Pensieri su &Idquo;Non è che lo psicologo bracconiere sia un cacciatore di Freud

  1. Però sta cosa che la tipa si porta via il tarallo per trangugiarlo in un secondo momento a me da i brividi. Da una storia simile hanno tratto “Ecco l’impero dei sensi”, films orientale che parte “allegro” ma si fa man mano più pesante fino all’orrido epilogo.

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  2. Ah qui CR parla italiano? Non avevo capito… comunque i doppi sensi, almeno io, il faccio un po’ con malizia… dai non si fanno senza pensarci, suvvia 😁😁
    Qui gatta ci cova… è proprio il caso di tradirlo 😉

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