Padre si è comprato una tazza con l’effigie di Jimi Hendrix.
O almeno questo è il nome scritto sopra. Io quando lo guardo mi sembra a tratti Prince. Altre volte Lionel Richie. Dipende dalle ore del giorno e dalla luce. Forse in realtà cambia volto. Purtroppo l’ha portata al lavoro e non posso proseguire l’osservazione delle mutevoli facce della tazza.
Cambiare faccia a seconda dell’illuminazione è interessante.
Io cambio espressione ma non ho coscienza di ciò.
Mi chiedono “Che hai?” notando un’ombra sul mio volto e io non so cosa rispondere perché in quel momento non ho nulla.
Beninteso, è impossibile avere “nulla”, a meno di non essere degli Epicurei e aver raggiunto ἀταραξία e ἀπονία (atarassia e aponia, assenza di affanno e turbamento), il nostro corpo sarà sempre preda di qualcosa, quindi la risposta “nulla” è falsa e tutte le persone che dicono “nulla” e non sono epicuree stanno mentendo. Sarebbe più corretto rispondere “Non ho quel che pensi io abbia anche se non ne sono sicuro perché non so cosa pensi io abbia finché non me lo dici”. E quindi è tutta una grande confusione.
Eppur mi han fatto notare che il mio volto assume invece espressioni seccate, a tratti. Io questo non posso saperlo, non so quale sia la mia espressione seccata perché quando ho l’espressione seccata non ho uno specchio dinanzi a me. E quando mi guardo allo specchio non sono seccato. Tutto questo è seccante.
So di non essere seccato, ma il mio volto sembra dire il contrario.
Al che ho iniziato a preoccuparmi di tutte le espressioni involontarie del mio viso, che potrebbero nuocermi in qualche modo.
Come quando in un colloquio, passati alla fase della conversazione più informale e delle domande, alla mia curiosità su come fosse l’ambiente di lavoro le tre intervistatrici si sono guardate e hanno riso e poi una ha detto “Siamo tutte donne”. Io ho annuito sereno pensando Beh chi se ne frega, dei colleghi mi importa che non rompano i maglioni ma ora il dubbio atroce: e se la mia faccia in quel momento avesse assunto un’espressione diversa, del tipo “Oddio che tragedia” e se ne siano accorte? Io non stavo affatto pensando “Oddio che tragedia”, stavo appunto pensando “A me importa che la gente non rompa i maglioni, a prescindere dal sesso” ma non posso sapere se la mia faccia avesse o no realmente l’espressione “A me basta solo che non mi rompano i maglioni”.
Che a pensarci su neanche è una bella faccia.
Shock Anafilattico 
Gattaccio epicureo, secondo me appena ti hanno detto “siamo tutte donne” la tua faccia non era affatto preoccupata…;-)
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Non so se però sia una faccia positiva o negativa!
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Io lavorerei molto volentieri in un posto con sole donne. Rompere i maglioni è brutto. Purtroppo per chi non è epicureo i non epicurei non capiscono gli epicurei come me.
Avere a che fare con chi ha tante facce è comodo: puoi concentrarti e pensare di avere a che fare solo con la faccia che ti interessa, cosí chi ha piú facce è piú probabile abbia la faccia che vuoi tu.
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Soprattutto è brutto se si avvicina l’inverno e ti trovi con i maglioni rotti!
Triste mondo per gli epicurei, destinati a non essere capiti dai non epicurei! Chissà che faccia fanno i non epicurei quando invece incontrano un epicureo.
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Un epicureo non può riconoscere un altro epicureo: caratteristica loro infatti è quella di non cambiare faccia.
Si può quindi dire che quando incontri uno che non cambia la faccia hai buone probabilità di aver incontrato un epicureo, però la faccia potrebbe non essere cambiata perché tu, epicureo, non l’hai cambiata e quello di fronte a te potrebbe essere un camaleonte espressivo.
Ci sono numerosi problemi fisici che possono ricondursi a questo problema dell’osservazione, in effetti.
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Che confusione con tutti questi camaleonti!
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ti assicuro che in un posto con troppe donne è molto sgradevole lavorare: quasi sempre non vanno d’accordo. Fanno pettegolezzi sgradevoli una alle spalle dell’altra ed il clima si deteriora facilmente.
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Ah beh basta non farsi coinvolgere!
E poi mi piace conversare con le colleghe, quando mi chiedono “ma secondo te perché un uomo fa così o fa cosà”, oppure “ti piace questa borsa/questo vestito/queste scarpe?” e, va bene, ora sembra stia dando un’immagine futile o da cliché, ma in genere le conversazioni da ufficio sono quasi sempre così, per far passare il tempo. Poi capitano anche conversazioni più profonde e riesco a parlare meglio con una donna, con gli uomini mi sento a disagio.
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hai ragione: basta non farsi coinvolgere. Ed io sono abilissima, infatti non ho mai avuto discussioni sul lavoro con le donne, ma solo col capo.
Però siamo un’eccezione. 😉
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Basta non starci troppo a pensare ed ascoltare tutti i pettegolezzi finché non inizieranno a litigare per avere a che fare con l’unico maschio del lavoro.
Solo questione di pazienza.
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Ah, astuto! Aspetti il cadavere del nemico lungo il fiume!
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Ottimista!
E’ più complicato di così: le donne sanno essere bastardissime (ed io che sono donna lo posso dire, tu non provarci mai o ti sbraneranno!).
Però se sai gestire la cosa fai parte di un ristretto gruppo.
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In effetti sono ottimista, ma sognare è sempre bello.
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Pensa se avessi avuto l’espressione di Lionel Richie che imita Jimi Hendrix e però con certe luci assume le sembianze di Prince!
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Una faccia multiforme e spettacolare!
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Io se mi dicessero che lavorerei con solo donne un attimino preoccupata lo sarei!
Comunque, ti ho pensato tanto l’altra sera, c’era un complesso che suonava sabato nel mio paese e uno dei membri era barbuto con una camicia a quadri! Ero tentata di irrompere durante una canzone, andare da lui e chiedere “Ma sei Gintoki vero?” xD
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Ho molti sosia in giro che mando appositamente per fare viral marketing della mia immagine!
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esercitati ad esprimere a parole i tuoi pensieri, in modo che sia chiaro quello che pensi.
Ovviamente devi trovare il modo di esprimerli gentilmente.
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Sì, beh, a volte ciò che penso non è chiaro neanche a me…
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“So di non essere seccato” è molto socratico!
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Anche Socrate avrà avuto le sue seccature per questo!
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Immagino!
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ecco il polpo che torna… ” aPolpe ritornano”…
niente, scherzavo … a testa bassa e orecchie piegate prendo la finestra e me ne vò…
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Ah! Mi hai polpo di sorpresa!
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non è Polpa mia! … giuro!
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Comunque avere la faccia seccata non è affatto una scusa. Ci sono in commercio un sacco di creme.
Chiedi alle tue colleghe, vedrai che una dritta te la danno (con una storta rischi di macchiarti il maglione, e poi ti toccherebbe romperlo).
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Grazie della dritta. Mi ricorderò di non metterla a rovescio.
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Molto bene. Perché poi è un attimo trovarsi a fare l’uncinetto.
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Con questo post mi hai fatto rioensare a quel mio compagno di scuola chiamato Peppino ‘a roje (o doje, a seconda della zona) tradotto, e tu già lo sai, in Peppino la due.
Quel due era riferito alle sue due facce, nomignolo affibiatogli dagli amici quando, invitato a giocare a calcetto, rifiutò dicendo che aveva un impegno familiare e fu poi scoperto a giocare con un altro gruppo.
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Peppino Duefacce XD
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L’espressione seccata – incazzata è utilissima quando non vuoi rotture di palle.
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Una persona che conoscevo, tanti anni fa, diceva che io ero Giacomino (personaggio della favola “Giacomino di cristallo”) ossia che sul mio volto passano, senza filtro, tutte le mie emozioni… Purtroppo. A volte vorrei una maschera tipo Eva Kant. E anche il suo fisico. E anche il suo fidanzato. Ma questa è un’altra storia.
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