Non è che non credi a un bovino solo perché è una bufala

Una delle cose che mi riesce più difficili è quella di interagire in modo rilassato con altri esseri umani, senza provare un senso di oppressione e fastidio e anche qualche accenno di iperidrosi. Tale sensazione si verifica in particolare in presenza di commessi petulanti, che, ahiloro, sono chiamati a svolgere la mansione per la quale sono stati assunti, cioè quella della petulanteria.

Sembrano gentili e sorridenti, ma ricordate che non sono vostri amici.

Sabato. Supermercato.
Mi dirigo al banco dei latticini per prendere della mozzarella, quando una commessa appostata lì per scopi pubblicitari si volta verso di me esclamando “Un po’ di mozzarella?”, accompagnando la frase con un cenno accondiscendente del capo e un ecumenico gesto della mano.

Al che io, fingendo di cercare altro, cambio all’istante direzione dirigendomi verso lo scaffale opposto al grido di “Oh ma dove sarà mai la Citrosodina?”.

Dopo un giro dell’intero supermercato per prendere altro, torno nella zona formaggi sperando che la commessa non sia lì.
Noto che è distante e girata di spalle, l’operazione è quindi fattibile. Il piano è

  1. Arrivare al bancone con un giro largo fuori dal campo visivo del nemico, senza attirare l’attenzione. Tempo max: 10 secondi
  2. Arrivato sul posto, guardare tutti i prodotti con un’occhiata veloce. Tempo max: 2 secondi
  3. Prelevare “il pezzo”.
  4. Controllare l’etichetta. Tempo max: 2 secondi
  5. Abbandonare l’area.

Arrivato al punto 4 purtroppo il nemico mi è piombato come un falco addosso, e, mentre esclamava “Ci sta pure la confezione singola, vedi questa ne sono due” mi ha strappato “il pezzo” di mano.

– Invece no, questa è una sola…ci stanno pure i bocconcini se preferisci
– No questa va bene (e molla!)
– È 250 grammi, vedi tu se va bene
– Sì (ma fatti i casi tuoi)
– Tieni, ti do pure un po’ di ricotta fresca di bufala

E me l’ha buttata nella busta prima che io potessi chiedere spiegazioni. Poi si è avventata su un’altra cliente.
Non so se fosse omaggio o meno, ma arrivato al bancone dello yogurt la ricotta l’ho depositata lì.


Non si fa, non fatelo e non pensate di farlo. Posare i prodotti a caso, intendo. Ma non volevo tornare in quella zona.


Oggi invece avevo bisogno di un po’ di frutta.
In un altro supermercato.

Mentre sto prendendo la bustina, arriva il commesso del reparto ortofrutta che me la toglie dalle mani e mi fa “Che ti serve?”.

– Ehr…banane.

Dico.
E  dopo che me le ha imbustate ed etichettate fuggo via.

Potrei anche accettare il fatto che siano a mia disposizione anche se io non l’ho chiesto, ma che almeno non avessero l’abitudine di togliere le cose dalle mani altrui.

Altrimenti sto pensando di pedinarli fuori dall’orario di lavoro e strappar via loro cose di mano.
Del tipo, appostato a un parchimetro: Deve parcheggiare? Dia qui le monetine, le inserisco io! Quanti minuti? 10? 20? 30? Ho fatto un’ora, che faccio lascio? Ma sì, al limite si fa una passeggiata, è tutta salute!

19 Pensieri su &Idquo;Non è che non credi a un bovino solo perché è una bufala

  1. Parecchio invadenti. Ma dove ti trovi ora? Sono rimasta shockata dai supermercati greci, completamente vuoti di clienti, commessi e spesso anche intere corsie (ma proprio senza neppure un prodotto). Sto parlando di carrefour,non della drogheria di quartiere.

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  2. Quando io incontro questi commessi io non sono felice e loro non sono felici.
    Non esiste timidezza in quei momenti, non esiste civiltà. Rispondo in maniera secca dando ad intendere che sono pronto ad uccidere, non lo faccio solo perché ci sono troppi testimoni.
    E poi quando vogliono dare qualcosa in regalo rispondo che non voglio regali e quando rimangono stupiti preciso che preferirei ammazzarmi piuttosto che prendere i loro dannosi regali.
    Odio gli invadenti insistenti. Odio quelli che pensano che tutti pensino come fanno i loro cervelli bacati.

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    • Sì, conosco l’atteggiamento. È quello che riservo a chi distribuisce volantini o a chi cerca offerte per i tapiri del Borneo sbeffeggiati. dovrei usarlo anche con i commessi, purtroppo in quel caso mi faccio ingannare dall’apparenza che siano lì per aiutarmi.

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  3. Il tipo peggiore di commessi è quello che ti segue nei negozi di vestiti e ad ogni incertezza ti ripete che se hai bisogno è lì. Gli devi ripetere 25 volte “no, no, faccio da sola.. grazie eh..”.
    Forse sbaglio a ringraziare alla fine.

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Si accettano miagolii

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