Non è che per la moglie dell’astrofisico contino le dimensioni parallele

Durante un tranquillo spettegolare con un’amica si è finiti a trattare il discorso delle dimensioni.

Lo spunto era stato il commentare una coppia di amici suoi, in cui lui, pur dopo aver lasciato l’amica della mia amica, continua a mandarle sue foto molto intime. La mia amica ha intravisto una di queste foto in cui la beneamata verga era immortalata in primissimo piano.


La questione è un po’ più complessa di così: lui ha lasciato lei, lei scrive ancora a lui, lui le manda foto porno, lei chiede di poter toccare con mano la questione, lui rifiuta.


– Ho visto solo per un attimo ma non sembrava messo male! Ho capito perché lui le manca!…Comunque – ha aggiunto – non sono una che sta a guardare, però un minimo di sostanza ci vuole
– Conta saperlo usare! – dico io, nella più scontata delle battute
– Sì va be’ ma uno standard minimo almeno ci deve essere
– Va be’, poi non è che ci vuol molto a riempire – replico dopo qualche istante di riflessione – La lunghezza è 7 centimetri – riferendomi alle dimensioni della Signora Gina
– 7 centimetri? – mi risponde perplessa
– Beh 7-10…quella è insomma la dimensione – dico mostrando anche la misura formando una C con indice e pollice
– 7 centimetri, veramente? – mi chiede con un’aria perplessa e abbassando la voce
– Sì, poi la vagina è ripiegata su sé stessa, insomma, come un ombrello

E lì sono andato avanti con ginecologia spicciola imparata su Focus.

Mentre tornava a casa, mi è venuto un dubbio ripensando alla conversazione e alla sua aria perplessa: non è che quando parlavo dei 7 centimetri avrà pensato mi stessi riferendo a me? La cosa mi ha causato un brivido freddo lungo la schiena.

Con questa persona, essendo in rapporto amicale, non ho alcuna velleità di tipo erotico-sessuale. Mi turba però l’idea che possa avere un’idea sbagliata su di me in particolare su questioni di portata così intima e personale. Idea che, per la natura appunto del nostro rapporto, non potrei farle cambiare!

Vorrei chiarire l’equivoco, semmai ce ne sia uno, ma non saprei come fare. Chiedere direttamente “Ehi, ma quando parlavo di 7 centimetri di lunghezza pensavi alludessi a me stesso?” mi sembra poco cortese oltre a lasciar capire che sono vittima di pensieri ossessivo compulsivi, cosa in assoluto non vera!

Potrei magari, durante una leggera conversazione, buttar lì una innocente vanteria sulle mie dimensioni. Del tipo: “Ehi, oggi mi stavo lavando, avevo il sapone negli occhi e stavo cercando il tubo della doccia, pensavo di averlo preso invece ah ah ah avevo preso il mio ah ah ah beh hai capito, mi sono confuso! Che roba!”

Però la cosa potrebbe anche esser scambiata per una goliardata spaccona e lasciata cadere nel vuoto.

Per tagliare la testa al toro forse potrei, la prossima volta che mi troverò a casa sua, approfittare di un suo momento di distrazione per denudarmi nel suo salotto e mostrare la realtà dei fatti, con una scusa del tipo “Scusami, mi era entrato un insetto nei vestiti e avevo paura mi mordesse”, oppure “Scusa, ma credevo che i miei vestiti stessero andando a fuoco per combustione spontanea”, o ancora “Scusami, ma dovevo mostrarti il mio pene”.

Terrò aggiornamenti su questa penosa questione.


Quella riguardante la coppia descritta nell’incipit.


47 Pensieri su &Idquo;Non è che per la moglie dell’astrofisico contino le dimensioni parallele

  1. Ridere e scherzare non salverà i mini dotati dalla faccia delusa della sventurata lei. Ecco. E sì, capisco l’amica dell’amica: sono questioni che cambiano, se non la vita, la misura delle cose (ah-ah-ah).
    Per risolvere la questione con l’amica io farei così: assolderei degli amici, o anche dei tizi a caso, prezzolandoli a piacere, chiedendo loro di apostrofarti con “anaconda!” dinanzi a lei. Lei incuriosita da questo nomignolo dall’oscuro significato te ne chiederà conto e ti le snocciolerai la storia di quando, dopo una partita di cricket, facevate la doccia e nacque il mito e la leggenda! Ovviamente se serve man forte posso partecipare anche io. (Vengo via con poco, eh: una pizza margherita doc!)

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  2. Io andrei sul drammatico, caro Gin, e con enfasi direi:
    “io mi sveglio quando verga sbatte in fronte” ahahaha.
    Risate matte.
    E poi portati sempre dietro le statistiche europee di lunghezza media… evita quelle mondiali, credo sia meglio.

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  3. Allora per risolvere la PENosa questione io farei così: prenderei la foto da un atlante di anatomia di Gina e ci scriverei accanto 7 cm. Poi prenderei la foto di un membro a caso e farei vedere come è più lungo. Alla fine del discorso dici che quello è il tuo pene. XD

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  4. Non vorrei creare allarmismi, ma se è vero che è “solo” di 7 cm, è anche vero che di lì ci passa la testa di un bambino… giuro che è vero. Ho sperimentato.
    Per sfatare dubbi sui tuoi presunti 7 cm, io chiederei alla tua amica se può confermare, verificando di persona la lunghezza della propria vagina

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  5. mi hai ricordato una barzelletta letta qualche giorno fa su pinterest.
    cerco in rete e copio-incollo la prima verisone che trovo:
    «Lo sapete perche’ le donne non sanno fare le manovre in auto? Perche’ gli uomini hanno raccontato loro che *cosi’* (fare il gesto allontanando le palme delle mani, prima unite, di circa 12-14 cm) sono 30 centimetri.»
    potresti usare la barzelletta per riallacciarti al discorso.

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  6. posso suggerire anch’io?
    che ne pensi di un invito ad una festa in piscina? Ti presenti con un innocente minislip che esalta le forme (si dice così?) e lei non avrà più dubbi, meglio, potrà anche raccontarlo alle amiche.

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  7. Idea! Durante la conversazione a un certo punto ti metti a ridere e fai “Ahahah! Ma sai cosa ho sognato l’altra notte? Di avercelo lungo 7 centimetri! Ahahahahah! Ti immagini? Così piccolo? Ahahahahah! Comunque…stavi dicendo?…”

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Si accettano miagolii

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