Non è che non te ne frega degli spazzolini solo perché sono per-denti

Conosco un tale, col quale ho condiviso un paio di viaggi, che ogni volta che parte dimentica spazzolino e shampoo. Giunto sul posto, realizzando la mancanza, deve andare a comprarli. E poi, quando riparte, li lascia lì. Credo ormai abbia sparso per l’Europa dei segnalini.

Invidio la sua leggerezza.
Anche se io non son da meno, avendo dimenticato in giro un po’ di cose mie. Per ridurre il rischio, negli anni, viaggiando, ho imparato a restringere sempre più il concetto di “stretto indispensabile” da portare con me.


Un giorno voglio arrivare a muovermi con solo uno spazzolino e un paio di boxer di ricambio.


Bisognerebbe applicare il concetto di “indispensabile” anche alla vita di tutti i giorni.
Abitiamo in case che non sono altro che contenitori di cose.
Dobbiamo comprarne sempre altre, perché siamo convinti che ci servano. Oppure perché sono destinate a rompersi (obsolescenza programmata) e noi accettiamo ciò come fosse normale.


Dopo gli smartphone cui non puoi rimuovere la batteria, mi chiedo quanto manchi all’avvento dello smartphone che se lo spegni dopo non si riaccende più.


Molte cose che abbiamo sono sottoutilizzate: come l’onnipresente set per la fonduta, nascosto da qualche parte in ogni abitazione, come un cadavere in giardino. È probabile che magari a Flagellation sur Membre in Vallée d’Aoste sia invece oggetto di uso comune, ma qui al di sotto della Linea Gotica non lo è affatto.

La casa dei miei inghiotte cose. Ciò che entra non ne esce più.

Io cerco ogni tanto di disfarmi del superfluo mettendolo in vendita o regalandolo.

Ieri mi ha scritto un tizio per un oggetto che avevo messo su Ebay. Mi ha offerto 60 €, la metà del prezzo. Io ho rilanciato la sua offerta, rialzandola di 30 euro. Lui ha controreplicato rialzando la propria offerta iniziale di 10 euro e aggiungendo: “Con 100 € vado da Popolare negozio e mi danno due giochi nuovi”.

Gli ho scritto: “Beh allora perché non vai da Popolare negozio invece di cagare il cazzo a me?”.
Ma non ho inviato il messaggio.

Sono suscettibile e nervoso, negli ultimi tempi.
E dovrei forse evitare di muovermi, anche per brevi viaggi. Ogni volta che rientro, infatti, l’impatto con la realtà mi pesa.

Sempre ieri, mentre ero in fila alla biglietteria della stazione, noto un tizio che, lento ma inesorabile come una tartaruga, mi affianca. Quando davanti a noi c’è soltanto una donna, lui si protende col braccio verso il bancone, con posa plastica, come uno che sta realizzando un touchdown.

Appena la donna davanti ha terminato, lui piazza i soldi sullo sportello per segnare il punto. Al che gli dico, con molta tranquillità:

– Scusi, la fila

E lui:

– Vai vai, non ti preoccupare

Con gesto magnanimo.

Ho avuto quasi il rimorso di averlo importunato, mentre lui è stato così gentile da farmi anche il favore di lasciarmi passare.

E dopo avrei desiderato accompagnare la sua testa contro il vetro dello sportello, più e più volte.

Non mi riconosco più.
Un tempo avrei almeno alzato la voce o usato un tono irritato.

I woke up this morning
Didn’t recognize the man in the mirror
Then I laughed and I said, “Oh silly me, that’s just me”

22 Pensieri su &Idquo;Non è che non te ne frega degli spazzolini solo perché sono per-denti

  1. Mi hai fatto tornare in mente una scena di quando sono stata a Grosseto per lavoro con un mio collega e lui si era scordato lo spazzolino a casa. Da brava e comprensiva ragazza lo presi in giro, ma l’universo karmico mi fece accorgere che io stessa avevo dimenticato lo spazzolino….e a quel punto lui mi prese in giro il doppio….e si….me lo meritavo!

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  2. in casa mia non c’è e non c’è mai stato un set da fonduta!
    E anche altre cosucce che forse sarebbero utili…

    E avresti dovuto inviare il messaggio e accompagnare la testa del tizio al vetro… ti avrebbe fatto bene!
    Poi forse ti ritrovavi in un posto dai colori chiari in strani abiti… ma dura solo un paio di giorni!

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  3. come non capirti in questo periodo della mia vita in cui “odio la gente”…

    ah grazie il tuo post ha appena dato forma ha un pensiero che mi frulla da almeno 15 giorni in testa e non riuscivo a fissarlo (sto bastardo mutaforme che si celava), forse ne faccio un post ( si ma tranquillo un post breve e circonciso)

    Ps: a me è semplicente l’impatto con la realtà, anche senza dover toranre da chissà dove, che mi pesa

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  4. A casa mia invece accade un fenomeno strano. Le cose mie spariscono. Quelle degli altri si moltiplicano. Strano! Sull’uomo della fila, il tuo desiderio era legittimo ed avresti dovuto realizzarlo seduta stante, non bisogna reprimere certi nobili sentimenti.

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  5. Io dimenticai a Parigi la mia spugna preferita.
    L’anno dopo tornai a riprenderla, ma ormai non aveva più lo stesso valore affettivo / igienico. È stato terribile.

    Il set da fonduta mi manca, anche se lo corteggio da anni. In compenso ho la piastra per i waffle, mai usata, ma ce l’ho.

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  6. Mi è successa una cosa simile ad uno sportello meno di un mese fa. Però io ho fatto passare avanti il presunto prepotente che non ha fatto altro che scusarsi preoccupato.
    L’onore ha vinto ma il tempo no. Forse ti è andata meglio.

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