Questa notte ho fatto un sogno erotico con protagonista CR.
Ci trovavamo in un ambiente dai contorni sfumati, un corridoio deserto dai colori legno pastello mangiucchiato – da piccolo amavo assaggiare quelli a cera – illuminato da luci alogene tonde, di quelle che sembrano anche costose: infatti erano da incasso.
C’era un bancone appoggiato alla parete, stile reception di albergo due stelle.
Dietro di esso, noi due ci apprestavamo a consumar il piacer carnale (ma era disponibile anche quello vegan).
La prima stranezza era che i vestiti semplicemente le svanivano addosso. Bastava toccarla e si ritrovava denudata.
Come un vecchio spot Wampum che, tra l’altro, non ricordavo fosse così pornografico. E dire che andava in onda in fascia protetta (anche se questo era più pro-culo).
La seconda, era che il suo clitoride si spostava. A un certo punto le era finito sul petto.
La terza, quella più clamorosa (addirittura più di un clitoride itinerante), era che all’improvviso è apparso un indiano – indiano d’India – nudo. Era visibile soltanto dal busto in su, cioè io sapevo che fosse interamente nudo, ma lo vedevo soltanto a mezzo busto.
Costui, quando mi sono girato a guardarlo, ha esclamato:
– Non ti preoccupare, faccio fattura.
E poi si è avvicinato a intrattenere la CR. Io me ne sono andato, con una sensazione tra il perplesso e il convinto che fosse tutto nella norma.
Lì il sogno è finito.
Questa mattina sono andato in ufficio con un po’ di imbarazzo addosso. È difficile guardare una persona con cui hai avuto una relazione, seppur onirica e surreale quanto un video dei Radiohead, la notte precedente.
Lei ha poi contribuito ad accrescere il mio disagio.
Dopo una pausa sigaretta, è tornata con in mano un bicchiere XL di Coca Cola da una nota catena fast food. Non quella col pagliaccio, quella monarchica.
– Sì però è light!, ha esclamato in risposta al mio sguardo inquisitorio.
Ho avversione per alcune categorie di prodotti industriali di largo consumo – come bibite, snack – che non apportano alcun beneficio all’organismo.
Detto da un fumatore di sigari e abituale consumatore di alcolici può sembrar fuori luogo e vagamente ipocrita e, in effetti, lo è.
– Sappi che sono offeso, ho detto. Lunedì, quando per pranzo mi sono portato i cannelloni che mi ero cucinato domenica e ti ho chiesto di assaggiare, hai detto “No, sono a dieta“. E ora ti bevi mezzo litro di Coca Cola.
– Ma no, aspetta. Ti spiego. Non è che non lo voglio il tuo cannellone!
– Eh?
– È che se poi lo provo, voglio prenderlo tutto!
– Ah. Buongustaia…
– Lo so, sono golosona. Se voglio una cosa non mi trattengo.
Dato che Malizia è sotto le ascelle di chi se lo spruzza, ho pensato di cambiar discorso e ho disperatamente cercato qualche argomento che non aprisse nella mia mente finestre su doppi e tripli sensi.
Ho preso sottomano un giornalino pubblicitario di una catena di abbigliamento, sul quale avevo notato in vendita una camicia a quadri.
– Allora, ieri mi dicevi che nel week end fanno gli sconti?
– Sì, venerdì e sabato. Dammi qua.
E sfoglia il cartaceo. Poi fa, mostrandomi una pagina su cui troneggiava una modella-trampoliera
– Guarda questo vestito, se lo può mettere solo una che ha un metro e mezzo di gamba. E che non ha tette, perché qua sul davanti sennò il vestito fa effetto tenda da circo.
– Eh già…
– Ad esempio mia sorella non potrebbe mai. Pensa che l’altro giorno ho visto un video che mostrava tutti i problemi che hanno le ragazze con le tette grandi. Mia sorella li ha vissuti tutti!
– Ah…Intanto mi colava il sudore dalla fronte.
– Anni fa volle imparare a suonare la chitarra. Quando la imbracciava non sapeva come metterla perché le tette la intralciavano!
– Eh bel casino…
– E poi l’Ingrugnito mi sfotte sempre dicendo che gli è capitata la sorella sbagliata, perché ho poco seno. E pigliati mia sorella se vuoi una tettona, allora!
– …
Tale sorella, che ovviamente non è solo tette e distintivo, fu da me ribattezzata a suo tempo LSD, La Sorella Demoniaca, perché le due sorelle accanto sembrano diavolo e acqua santa.
Dal viso, tondo e fumettoso, ricorda Lamù, cosa che si ricollega anch’essa al soprannome, in quanto la popolare aliena del manga e dell’anime è di razza Oni, che nel folklore giapponese sono appunto creature demoniache.
Dopo, è suonato il telefono.
– Buongiorno, sono Tizio: vi ho mandato una mail con la mia fattura, l’avete ricevuta?
…
Ok non era indiano, ma sarebbe stato divertente (o inquietante) se lo fosse stato.
Visto che sono stati citati, il singolo appena uscito: