Non è che nella Pianura Padana gli scolari studino tra i banchi di nebbia


Il luogocomunismo sulla fenomenologia meteorologica del Settentrione è a uso e consumo del gioco di parole contenuto nel titolo. L’autore declina (in tutte e 5 le declinazioni latine) ogni tipo di responsabilità derivante da conflitti su campanilismi climatici Nord-Sud.


Ho sognato di trovarmi al liceo.
Ero nervoso perché mi sentivo costretto in quel luogo. Ero io, il me stesso di oggi e mi chiedevo perché mai dovessi ancora stare tra i banchi.

Infastidito, esco nel corridoio. Me ne importa poco se posso o non posso starmene a bighellonare. Penso che, per quel che mi riguarda, può anche andare tutto in malora.

Una bambina di un anno di età o poco più mi passa davanti. Ha da poco imparato a camminare e in pratica avanza correndo come se andasse a molla, come tutti i bambini che fanno pratica di deambulazione. Una bidella anzianotta tenta di starle dietro, in ansia che la piccola possa cadere. Tende le braccia per cercare di afferrarla dicendole Piano! Piano!.

Sorrido e penso che, in fondo, la vita è divertente.

Una persona mi ha detto che questo sogno rappresenta la mia condizione. Io mi sento bloccato e, pertanto, in ritardo. Attendo qualcosa di nuovo, di positivo.
Devo, però, smetterla di pensare agli altri. Perché ci sarà sempre chi avrà fatto 100, o 50, o avrà avuto un altro percorso di vita.

A volte basta poco per fare la differenza.

Stamattina ho saputo di aver perso una gara.
Serviva un consulente da inviare in Cercaguay, esperto in sviluppo sociale e gender. Il gender, quella cosa terribile che minaccia i nostro bambini e che vuol insegnare loro che la mattina ci si sveglia e si può scegliere se indossare un pisello o una patata.


Io la patata la indosserei rigorosamente dopo essere già andato in bagno col pisello, però. Vogliamo mettere il poter farla in piedi, questo meraviglioso dono dell’evoluzione?


Forse è superfluo da specificare, ma è bene ricordare che non esiste alcuna “teoria gender” che mira ad annientare le differenze biologiche tra uomo e donna. Il problema è che, vivendo in un’epoca dominata dalla “Montagna di merda”¹, la puzza di tale cumulo di stronzate sul gender sovrasta qualsiasi altro discorso.


¹ Secondo la teoria della montagna di merda, centinaia di migliaia di scimmie che battono a caso su una tastiera per un tempo lunghissimo prima o poi potrebbero, per caso, mettere insieme un capolavoro. Ma, contemporaneamente, avranno prodotto anche tantissima merda. E riuscire a ripulire il capolavoro da tutta quella merda ti costerà tempo e fatica. A loro invece non costa nulla. Stanno lì e battono volontariamente e gratis. Tu, invece, per smontare un tizio che ti lancia della merda, dovrai prendere un esperto. E poi un altro e un altro ancora, perché la caratteristica della merda è che è facilmente ricreabile, quindi il tizio, cioè la scimmia, avrà a disposizione tantissimo materiale da lanciarti addosso. Dato che tu non puoi controbattere con la merda ma necessiti di cose più articolate che richiedono più tempo, non puoi stargli dietro. E la merda cresce.


Avevo trovato una consulente proveniente dalla Colonbia. Mi sembrava molto valida.
La nostra consorella più grande, quella di Brumxelles, fino a ieri alle 17 non aveva di meglio.

Stamattina invece ho saputo che abbiamo perso il confronto perché in extremis loro hanno trovato una consulente proprio dal Cercaguay, nota e apprezzata attivista LGBT, inoltre. Mancava solo che accompagnasse i vecchietti a vedere i cantieri o desse da mangiare ai cercopitechi sbeffeggiati, ma tanto aveva già raggiunto il massimo punteggio.

La mia candidata l’ha presa con filosofia. Era già contenta di essere stata contattata e mi ringraziava per questo. Andrà meglio la prossima volta, diceva.
Pensavo di doverla consolare, invece era lei a dirmi di non preoccuparmi.

A volte questo è ciò che basta. Un po’ di spirito sportivo e ottimismo. Siamo così concentrati nel fare paragoni e sentirci in competizione o sotto giudizio altrui da perdere di vista anche un lato positivo.

Mi guardo allo specchio e me ne cerco uno di lato positivo. Da far venire bene in foto.

Questa stessa notte ho fatto un altro sogno.

Mi toglievo i pantaloni davanti a una donna. La situazione lo esigeva, non è che ho l’abitudine nei miei sogni di togliermi i pantaloni davanti alle donne come fossi un maniaco onirico. Quindi, donne, continuate a sognare tranquille che non costituisco un pericolo per i vostri sogni.

Sotto avevo dei boxer di pelle che lasciavano il deretano scoperto, di quelli che praticamente hanno solo degli elastici che passano sopra e sotto le chiappe.

Mi sveglio.

Come al solito, ero semi-nudo: il pantalone del pigiama l’avevo gettato contro il muro. E avevo i boxer calati dietro, giusto sotto le chiappe.

Mi domando se il sogno abbia influenzato la realtà o se sia stato il contrario.

Che forse non debba cercarmi in faccia il mio lato positivo?

Del resto, nella vita poi ci vuole anche un po’ di quell’altro lato. Come chi si è trovato in extremis il CV dell’attivista del Cercaguay.

56 Pensieri su &Idquo;Non è che nella Pianura Padana gli scolari studino tra i banchi di nebbia

    • E questi son niente, ne capitano alcuni che sembrano usciti da un film di Lynch. Dovrei scrivermeli, una volta presi a farlo poi come al solito ho perso costanza. E poi al risveglio sono troppo impegnato a raccattare i vestiti sparsi che a mettermi a scrivere.

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      • Io il sogno di cui ho parlato tempo fa (quello ultra lungo degno di un trip da funghetti allucinogeni) l’ho scritto subito sul cellulare appena sveglia perché era troppo assurdo xD
        Gli ultimi due che ho fatto invece li ho ricordati tipo a mezza giornata, ed erano entrambi talmente angoscianti che non c’era bisogno di svriverli per ricordarmeli poi! Volevo raccontarli anche sul blog ma a questo punto lo farò domani e, se la persona che ha “analizzato” il tuo sogno vuole farlo anche con i miei….è la benvenuta!!

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  1. Io faccio dei sogni semi ricorrenti. Cambiano piú o meno i personaggi, io compreso, ma il posto è lo stesso e cosí le tematiche sono molto simili. Non so se scriverne o meno.
    Leggo citazioni fanelliane in questa montagna di merda.
    Per il resto, con boxer del genere devi andare in locali e feste particolari, non perdere tempo a dormire!

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  2. “…Sorrido e penso che, in fondo, la vita è divertente.” con questa si dovrebbe fare una maglietta!
    metto da parte il polpo… passo al fiore : quanti petali in questo post, tutti incantevoli, da parlarne per ore! ( ti prego non dire petaloso..)
    a volte i vestiti che portiamo sono un po’ strettini, anche quando sembrano la cosa più comoda del mondo.. a volte bisogna solo allentare un po’ gli elastici… 😉

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  3. oltre a essere d’accordo al 100% sulla questione gender sulla quale non mi dilungherò perché tu hai sufficientemente spiegato il tutto, trovo questo post bellissimo. Io anche ho (o meglio avevo) un’intensissima attività onirica che trovavo vagamente inquietante ma molto divertente.
    da quando passo insonne le mie notti questa cosa mi manca molto…

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  4. Che poi secndo me, se facciamo cose strane mentre dormiamo (tipo perdere gli indumenti) è questo poi che influenza i sogni.
    Ogni volta che sogno di girare per strada nuda e sono in imbarazzo assurdo, soprattutto perché ogni singla volta non c’è ragione per la quale dovrei essere nuda in mezzo alla gente, e insomma mi sveglio e la maglietta del pigiama è arrotolata intorno al collo.

    Mi pare di avertelo già detto, ma vabbè.

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