La Numero 10 (nel senso calcistico, inteso come fantasista, leader) dei blogger di WordPress, colpoditacco, mi ha gentilmente ospitato sul suo blog nella rubrica Il vostro calcio.
Credo sia raro che io parli di calcio sul blog, ma è raro che io parli di tante altre cose e, in verità in verità vi dico, di cosa effettivamente io in genere parli non ho ben cognizione ma fa tutto parte della finzione scemica che ho messo in piedi.
In ogni caso, mi sono cimentato in un’analisi sportivo/umana (quindi che forse anche i non addetti ai calcioni potrebbero apprezzare):
Quindici anni fa lessi su un diario al liceo: “Il destino è la strada che separa la rassegnazione dall’ostinazione”. A parlare è Gintoki, che da napoletano ci racconta Higuain. La…
Sorgente: L’imprevedibile virtù dell’essere Higuain (Gintoki dice la sua)
Replico lo stesso commento che ho fatto da colpo… ma solo perché non riuscirei a scrivere di meglio ahahah
Bellissimo scritto, Gintoki. Higuain è un caso particolare… non amo particolarmente la squadra del Napoli, ma lui ha quella caparbietà che ti impressiona.
Sente di avere una missione: essere più grande Maradona per poter essere uguale a lui agli occhi della gente.
Un compito che distruggerebbe un gigante.
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Ahahaha ti ringrazio della formula “non amo particolarmente la squadra del Napoli” in luogo de “Mi sta sul capra”.
Scherzo, ovviamente.
Grazie del commento, hai centrato il punto. Anche se credo che non voglia essere più grande di Maradona ma solo arrivare a essere qualcuno.
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Ahahahahaha… sono stato abbastanza diplomatico? 😀
Eh, forse lui, ma i tifosi del Napoli cercano in lui qualcuno che li possa far sognare come Maradona. Hamsik non potrà mai esserlo e gli altri idem. L’unico? Higuain… argentino etc etc.
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A Napoli hanno bisogno di esaltazioni.
Hamsik è un onesto impiegato. Uno che arriva sempre in orario, non ha mai una parola fuori posto con un collega, non parla male del capo, a casa cena e a letto alle 22.
È encomiabile la sua integrità ma lo rende grigio, privo di spessore.
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Questo sì, anche se all’inizio era visto come colui che poteva fare la differenza… ma c’era anche Cavani (sudamericano e che, per vicinanza geografica, poteva portare a Maradona… sempre la si casca). Hamsik è troppo europeo, nonostante la cresta. Meglio Insigne… ma neanche lui riesce ad accendere la fantasia vera e propria…
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Grazie per aver scritto per me… altro che dediche e poesie… questo sì che è scrivere!! ahahah 😀
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Grazie a te per avermi ospitato 🙂
Niente frasi da baci perugina, solo editoriali.
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Editoriali alla perugina… 🙂
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Davvero un grande pezzo questo!
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Grazie! 🙂
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Ma di cosa, è proprio perfetto!
Quanto mi piacerebbe che accadesse un miracolo ma purtroppo… Quindi cosa ne pensi, Higuain si ostinerà anche il prossimo anno, la delusione gli darà ulteriore voglia o invece “se non abbiamo vinto quest’anno…”?
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Eh, io credo che volesse dare il tutto per tutto quest’anno per vincere e poi andare…ho questa sensazione.
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E’ un vero peccato, sembrava proprio che questo fosse l’anno buono
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Purtroppo ci sono una serie di limiti, alcuni di cui è responsabile il Napoli stesso, altri, credo, indipendenti da esso.
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Non credo di aver capito a cosa ti riferisci, ma i limiti si possono oltrepassare, come insegna il Leicester
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No beh intendo questioni di mentalità, tipo prendere gol subito a inizio partita (quelle son disattenzioni), rosa carente di ricambi, laddove la Juve riesce a far ruotare i propri, motivi indipendenti sono che se di fronte hai una squadra che fa 20 vittorie in 21 partite, beh è mostruoso per chiunque.
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OK, chiarissimo. Già, la Juve purtroppo è mostruosa, ora che hanno preso fiducia non li ferma più nessuno.
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Higuain come personaggio dostoevskijano è qualcosa di sublime! Bellissimo ritratto 🙂
Però – ammetto – lui non mi piace un granché. Che sia forte non si discute. Però quelle poche volte che lo vedo giocare, mi sembra sempre isterico (e incazzato, ma l’incazzatura è quella giusta, ne parli anche tu). Sbraccia, urla, protesta, si lamenta (spesso a prescindere). E la cosa mi dà fastidio. E la cosa ha senso, perché pure Dmitrij Karamazov mi infastidiva 😀
Capisco la tigna che ti porta a pressare chiunque come un ossesso (con lo spirito del bambino che gioca a calcetto, e qui ti seguo), ma secondo me c’è di più. Lui gioca sempre al limite – dal 1° minuto, non solo quando lo provocano/mazzuolano.
Esagitato: lo definirei così.
PS: l’episodio di Udine per me non cambia una virgola: ogni tanto la gente sbrocca, capita.
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Il parallelismo con Dmitrij Karamazov è la ciliegina, non potevo aspettarmi di meglio da un lettore come 🙂
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Ma in realtà pensavo che tu ti riferissi proprio a quel personaggio quando l’hai definito dostoevskijano! 😀
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Non avevo in mente una figura precisa, era più l’ideale vago di personaggio che poteva essere ascrivibile a una creazione di Dostoevskij: i personaggi, infatti, sono sempre mossi da un motore interno che sembra spingerli al di là della loro volontà cosciente, hanno tutti i tratti dell’eroe ma tendono a essere fallibili.E sono proprio le crisi a creare un mutamento nel personaggio e a rimetterlo in moto.
In questo c’è un po’ di tutto da vari romanzi. Però, ecco, forse chi più gli si avvicina è proprio il Dmitrij.
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