Il seguente post contiene informazioni di biologia marina non verificate ma frutto di reminiscenze di documentari di Quark.
Sono andato all’acquario di Budapest. In ogni città in cui mi trovo devo andare a vederne uno.
Se è presente, ovviamente. Altrimenti a volte mi accontento di un negozio di acquariologia.
Gli acquari sono una mia passione. Da adolescente ne avevo anche uno in casa, finché non decisi che comportava eccessiva manutenzione: continua proliferazione di alghe come l’Adriatico degli anni ’90*, piante le cui foglie si sfilacciavano, senza contare che ogni tanto qualche neon (i pescetti con la livrea azzurrina e la coda rossa) si infilava tra il filtro e il vetro e lì moriva perché incapace di tornare indietro.
* La famosa mucillaggine. Che in realtà non è una proliferazione di alghe (quello sarebbe un effetto dell’eutrofizzazione) ma un aggregato di materiale organico che viene secreto dalle suddette.
L’acquario di Budapest si trova fuori città, a 30 mn di autobus dal centro.
Questi viaggi attraverso la periferia mi hanno fatto rendere conto delle differenze esistenti tra gli abitanti di qui.
Ogni giorno che passa sento diminuire il mio interesse turistico per questa città e vedo aumentare il mio occhio critico da cittadino. È un meccanismo che scatta quando smetti di concentrarti sulla struttura urbana – anche solo per orientarti – e cominci ad osservare meglio le persone.
Nel centro di Pest le persone mi sembrano morti viventi. Si muovono come spinte per inerzia, le facce come maschere di cera, l’occhio vacuo.
Non me ne sono reso conto finché non mi sono allontanato verso l’esterno. Ho ripreso a vedere volti umani. Qualcuno sorridente o forse era una paresi ma l’ottimismo mi spinge a credere che fosse sorridente.
L’acquario è collocato in un centro commerciale. Non accanto, non separato: è proprio al suo interno.
Questo fa sorgere in me dei dubbi: la finalità di una simile struttura dovrebbe essere istruttivo-educativa, ma inserita in un contesto di intrattenimento il messaggio non potrebbe giungere distorto?
Che poi in realtà il centro commerciale non dovrebbe essere luogo di intrattenimento ma di consumo. Il capitalismo però ci ha convinti che sia divertente spendere il nostro denaro, non a caso il centro commerciale è diventato luogo deputato all’intrattenimento del fine settimana, dove portare a scorrazzare i figli che, dopo aver distrutto casa per 6 giorni, che almeno il settimo distruggano altro e alla sera siano così stanchi da permettere ai genitori di stare in pace¹ ² .
¹ Che poi in genere l’agognata pace familiare si risolve col pater familias che si guarda il posticipo della serie A sul divano.
² Questo discorso non vale in Ungheria, dove da circa un anno, per volontà del governo, tutte le attività commerciali di dimensioni superiori ai 200 m² devono restare chiuse di domenica.
Una delle mie contraddizioni è che gli zoo mi disturbano, gli acquari no.
Eppure, passi per i pesci corallini che sono stanziali e non si accorgono di stare in una vasca – forse, ma uno squalo soffre quanto, se non di più, un leone rinchiuso.
Il leone può almeno passare le proprie giornate stravaccato in un punto, lo squalo invece, per la propria conformazione anatomica, è costretto a stare in perenne movimento. Aggiungendo il fatto che è un essere con sviluppate capacità spaziali, tal che si orienta tramite “mappe mentali”¹, lo stare a girare continuamente in tondo in uno spazio limitato deve essere fonte di alienazione.
¹ Vale soltanto per i maschi, perché è risaputo che le femmine non sappiano leggere le mappe.
Ma si tratta di quei meccanismi di sensibilità selettiva che subentrano in maniera inconscia.
Ad esempio una formica in giro per casa la schiaccio senza remore, un ragno lo accompagno alla porta con i guanti. Oppure lo indirizzo verso un angolo abitabile – per lui – della stanza dove da lì potrà aiutarmi a far fuori mosche e altri intrusi¹.
¹ L’omicidio della formica rientra però in una logica di sopravvivenza domestica. Di sicuro è lì in esplorazione e onde evitare che avvisi la colonia della presenza di cibo, meglio ucciderla.
D’altro canto, se le formiche sono intelligenti – e lo sono – credo che non vedendola tornare penseranno che sia stata uccisa affinché non rivelasse informazioni importanti, quindi partiranno all’attacco lo stesso.
I bambini ungheresi sembrano più scostumati di quelli italiani.
Urlano, corrono, spintonano e battono contro i vetri delle vasche col beneplacito dei genitori, i quali sono troppo distratti a farsi i selfie con gli squali.
Ho deciso che questo sarà l’ultimo acquario che avrò visitato perché cominciano a disturbarmi.
Comunque mi sono reso conto che gli squali, quelli grigi in particolare che sono in genere gli ospiti degli acquari, hanno una faccia da ebeti. Hanno un’espressione da perenne “Uh? Cosa?”
Ahahahahahah sei un genio! Hai ragione sugli squali (e sugli zoo in genere) pensa che attualmente io sto lavorando per un canale tv che parla di animali e mi tocca sorbirmi povere bestie ingabbiate….
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Giri documentari? 🙂
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Mmmm definirli documentari è davvero un complimento… Facciamo programmi sui bioparchi, toelettatura, veterinaria ecc.. xD
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Ti siamo vicini.
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Grazie ❤ ahahaha 😀
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Pare tra l’altro che i dipendenti degli uffici postali che si rivelino particolarmente inefficienti vengano dirottati al l’acquario come sfamatori di squali, anche se non mi è chiaro se come addetto o come cibo. ti pregherei di controllare se la notizia sia reale.
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Verificherò. A dispetto di alienazione e costrizione, gli squali non mi sembravano però denutriti né mostravano volontà di attaccare altri pesci nelle loro vasche, il che è indice di una più che sufficiente disponibilità di cibo. Il sovraffollamento nell’impiego pubblico potrebbe avere qualche correlazione con la quantità di cibo disponibile.
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le tue deduzioni sono sempre molto perspicaci. potrebbe essere prova definitiva l’osservare i selfie su FB di eventuali visitatori, cercando nelle immagini, sul fondo della vasca, eventuali tracce compromettenti quali capelli o unghie laccate!
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Un’osservazione che mi manca: provvederò ad arricchire il mio campionario di studi e analisi!
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lo studio e l’osservazione portano sempre alla crescita dello spirito
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¹ Vale soltanto per i maschi, perché è risaputo che le femmine non sappiano leggere le mappe.
DIDASCALIA
Il lettore meno familiare con il senso dell’umorismo non scambi questa battuta di spirito per un’incitazione al sessismo. Il sessismo è l’atteggiamento di chi ritiene che l’uomo sia superiore alla donna, o che la donna sia superiore all’uomo. L’uomo è quello con il pisello, la donna invece ha la farfallina, però a volte la sessualità è meno definita fisicamente (magari lo spiego meglio la prossima volta).
Comunque, trattandosi di uno scherzo, non si tratta di una frase (un’insieme di parole) da prendere alla lettera.
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La tua precisazione cade più che mai a fagiuolo o a fagiuolino come ho sentito etichettare in altra maniera il pisello. Lo scherzo tra l’altro è anche terribilmente fuori moda, visto che la presenza di navigatori in qualsiasi tipo di dispositivo rende superfluo l’utilizzo del supporto cartaceo. Ma non escludo che qualcuno non sappia ripiegare un TomTom (quatto quatto aggiungerei).
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Perfetto. Aggiungo solo che nella metafora della “salsiccia con i fagioli”, i fagioli sono metafora non del bischero, bensì dei didimi.
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E direi che il cerchio si chiude.
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… e per la prima volta sento qualcuno dire che ci sono bambini più bestioline di quelli italiani… che sorpresa!
se penso a quanto odio i centri commerciali… lo stesso sentimento potrebbe nascere nei confronti di luoghi differenti inseriti al loro interno ( una libreria in un centro commerciale… mi da insofferenza e fastidio… )
in effetti i creatori di Shark Tale avevano letto bene l’espressione degli squali… concordo sembrano proprio dire come dici tu 😀
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Le librerie nei centri commerciali sono spesso poi più meta di occasionali frequentatori; il mio potrebbe sembrare un discorso snobistico o elitario, in realtà in una libreria è benvenuto chiunque, tranne chi pensa di essere in un parco giochi, a mio avviso.
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credo sia l’idea di base : non si va in un centro commerciale perché si ha bisogno di comprare qualcosa… ma per “fare un giro”… e questa cosa non la reggo… per fare un giro vai all’aria aperta, se il tempo non lo permette, inventa altro… piuttosto stai a casa, di noia non è mai morto nessuno… ma girare come mosche sul pattume tanto per “fare qualcosa”…. bbbrrrrr….
( concordo… se vuoi correre vai nei prati… o dove passano i treni… non tra gli scaffali)
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hahah girare come mosche sul pattume per far qualcosa è bellissimo! Sei una fucina di similitudini! 🙂
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ahahah!… in genere dico ” girare come merda nei tubi”… ma ho zittito il camionista ucraino che alberga in me… 🙂
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Oddio, esistono davvero esseri più incivili dei bambini italiani? 😐
Il mondo, là fuori, è proprio un posto orribile.
Per il resto, io non riesco più a pensare a zoo e/o acquari (ma anche le forme di “costrizione domestica” come teche, gabbie ecc.) senza provare una forte stretta di malinconia e dispiacere per quelle povere bestie che devono passare la propria vita rinchiusi.
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L’osservazione è limitata a un fatto contestualizzato, non è detto che siano più incivili in assoluto!
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Chiudiamoli in gabbia e studiamoli!!!
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La storia dei pesci condannati a morire tra filtro e vetro è straziante.
Credo che gli squali controllino svariati km quadrati di di mare. In effetti deve essere pesante vivere in un acquario per uno squalo.
Al bioparco di Roma assisto spesso a scene che mi farebbero venir voglia di liberare le fiere: bambini che battono le mani dappertutto ed adulti che fotografano oranghi e scimpanzé con il flash nonostante sia proibito.
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È assurdo, non so come facessero. Quando il primo scomparve me ne accorsi dopo qualche giorno, perché non è che ci fai caso quando son tanti. E pensai sulle prime fosse stato mangiato. Poi pulendo il filtro lo vidi. Quando ne scomparve un altro andai subito a guardare e infatti era lì ma era troppo tardi.
Sul bioparco, non so se sia più orango quello dentro o quello fuori la gabbia.
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Quello dentro lo è molto ma anche quelli fuori!
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Mi costringi.
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Oddio stavo collassando.
Ecco, questo sarà il simbolo dell’amicizia con gli uomini. Lo hanno preso alla lettera.
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Tanta roba.
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Io in posta non ci vado più!
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Mandi un delegato?
Mi ricorda la notizia del tale che come lavoro faceva la fila alla posta per gli altri.
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Lì si beccano bei soldi se ci si fa un bel giro… come gli infermieri di paese con le siringhe a nero!
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Li ho presente. A volte penso di aver sbagliato tutto nella vita e non aver puntato su business sicuri!
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Non sono mai stata in un acquario…credo sia una grave mancanza….
Comunque io le formiche le acciacco, i ragni li lascio vivere tranquillo, le cimici le vedo e scappo a chiamare qualcuno.
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E se non c`è nessuno presente? 😛
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Allora, i casi sono tre, 1 mi faccio coraggio armandomi di scopa, 2 mi metto in un angolino, tenendola d’occhio, finché non torna qualcuno, 3 cambio stanza.
Tutti e tre i punti sono realmente accaduti.
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uahaha 😛 la seconda mi fa ridere 😛
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il mio ex marito faceva leggere le mappe a me, perché lui era assolutamente incapace. Peraltro io aggiusto prese e cambio interruttori, regolo la centralina dell’irrigazione e programmo il termostato della caldaia. Non ho dovuto insegnargli ad usare il navigatore perchè era già ex.
Così, tanto per puntualizzare.
La descrizione della popolazione è da brivido.
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Potevi completare l`opera e istruirlo sul navigatore però! Scusa l`ironia 😛
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me l’ha chiesto. Come mi ha chiesto di continuare a gestire le sue crisi d’ansia. Io ho gentilmente detto che magari lo doveva chiedere a Mara, suo grande amore, che al momento mi pare più competente.
Una mia cara amica direbbe che a me puoi chiedere solo riguardo ai tubi. E che tubi!
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