Non è che gli anni passino senza salutare

Ho avuto diversi compleanni, ma un compleanno coatto non mi era mai capitato.


Nel senso di forzato, non inteso come un compleanno de borgata in quel de Roma. Anche se sarebbe interessante.


In ufficio, BB (non Brigitte Bardot) ha controllato i miei dati sul server interno. Data del compleanno compresa. È iniziato, quindi, un mese fa uno stalking di avvicinamento.

– Quindi tra poco è il tuo compleanno!
– Ehm…Sì…
– Che bello! Torta!
– …

Perché sembra nell’azienda ci sia l’usanza di festeggiare con fette di torta. Io ho tentato di fare l’indiano sulla cosa. Ho iniziato anche a parlare inglese con l’accento di Apu dei Simpson.

Pensavo di averla scampata, quando mi sono poi ritrovato sullo Skype interno un messaggio da parte di BB (sempre non Brigitte Bardot):

– Allora, per la torta martedì. Ci saranno tutti in ufficio.

Come. Cosa. Quando. Chi. Per qual motivo? Chi ha deciso?

A me non piace festeggiare il compleanno.

Non c’è un motivo preciso.
Metto in chiaro che non sono uno di quelli che Eh un altro anno che ci avvicina alla tomba! Cosa c’è da celebrare?. Anche perché vorrei far notare a costui tutte le cose che fa che lo avvicinano alla tomba per i rischi che comportano (guidare un’auto. Mangiare junk food. Contraddire una donna innervosita) ma di cui se ne frega bellamente.

Diciamo quindi che in maniera pura e semplice mi rompo i maglioni.

Avrei dovuto farmi trovare pronto con una qualche scusa, del tipo che non festeggio più gli anni da quando, da bambino, il pesce rosso che mi avevano regalato proprio quel giorno del compleanno si suicidò saltando fuori dall’acqua giù dalla finestra finendo in bocca a una signora che stava sbadigliando rischiando di farla soffocare, quando poi arrivò un dottore che le praticò la manovra di Heimlich solo che nel farlo si eccitò e finì con l’oltraggiarle le virtù da tergo e da allora sono traumatizzato.


NOTA ITTICA
È sorprendente il fatto che un animale si suicidi. In realtà non lo fa per quello, forse è per liberarsi dai parassiti oppure perché l’acqua è sporca o per chissà quale altro motivo.


NOTA ALLA NOTA ITTICA
Un paio di pesci rossi che ho avuto – di cui uno ricevuto a un compleanno – hanno provato a togliersi la vita. Uno ce l’ha fatta.


NOTA BENE
A un compleanno – intorno ai 7/8 anni – ricevetti invece, lo stesso giorno, da parenti diversi, un criceto e un canarino. Della cui gestione e manutenzione – e inseguimento perché un paio di volte il criceto fuggì – se ne dovevano occupare i miei genitori, con somma gioia.
Se un giorno avrò dei figli, se qualcuno dovesse azzardarsi a regalare loro animali penso gli farei fare una brutta fine.
A chi ha regalato l’animale.


O forse basterebbe citare il ricordo – questa volta vero anche se la storia della signora sarebbe stata un bell’aneddoto – di quando il giorno del mio quarto compleanno mio padre gettò delle mie macchinine nella pattumiera per punizione perché, nonostante i suoi avvisi, io continuavo a leccare l’inchiostro. Non so perché lo facessi, forse ero ancora in una freudiana fase orale. Mi piaceva soprattutto l’inchiostro del pennarello Carioca usato per disegnare sui palloncini. Aveva un retrogusto ftalato.

Rispetto ad altri rigidi provvedimenti educativi paterni, non ne fui toccato molto. Non piansi e assistetti gelido chiedendomi se, in futuro, io avrei dovuto fare lo stesso – cioè gettare macchinine – con altri bambini. Perchè pensavo che gli adulti fossero un esempio da imitare in tutto e per tutto e ciò che facessero fosse sempre giusto.


Da adulto ora penso che dovremmo prendere esempio dai bambini.


L’anno scorso invece il compleanno lo trascorsi a litigare al telefono.

Ogni chiamata si concludeva con Stammi bene (con tono ironico) o Al diavolo, salvo poi riprendere 5 minuti dopo. Speravo sempre che il motivo per cui richiamasse fosse per accertarsi che stessi effettivamente andando al diavolo o che almeno stessi cercando l’indirizzo (non è che uno vada a trovare il diavolo – che in fondo l’è un buon diavolo – tutti i giorni, quindi la strada non la ricorda), ma invece la conversazione ricominciava da capo, il che mi dava la sensazione di trovarmi come in quei loop temporali nei film dove il protagonista si sveglia al mattino e vive sempre lo stesso giorno e quindi allo stesso modo pensavo di essere entrato in un loop telefonico dal quale sarei uscito forse dopo secoli non invecchiato ma col mondo all’esterno totalmente cambiato governato da del tofu senziente.


È un’idea di un romanzo distopico che ho in mente da un po’. I vegani oltranzisti conquistano il potere tramite un referendum online che passa inosservato perché c’erano i Mondiali di Calcio Virtuale con la Nazionale allenata da Trapattoni (ogni secolo viene clonato un esemplare di Trapattoni partendo da un suo aforisma conservato nell’Archivo Nazionale di Mai dire Gol); come primo provvedimento obbligano a sostituire tutti i pasti con del seitan e del tofu, ma durante delle ricerche in laboratorio per creare del super-tofu in grado di soddisfare qualsiasi necessità fisiologica – sesso compreso – il materiale per gli esperimenti prende vita e, prima come un parassita si innesta nelle menti delle persone infettandole attraverso i loro orifizi, poi dopo comincia a muoversi autonomamente.


In compenso i compleanni altrui li ricordo bene, tranne in un unico caso: ho un caro amico di cui per anni ho dimenticato il compleanno, ma i motivi sono due: il primo che compie gli anni il 10 e un altro amico il 12 settembre e confondevo sempre le date. Ovviamente il secondo era avvantaggiato perché poi mi accorgevo dello sbaglio sul primo. Il secondo motivo è che una volta, nel 2001, lo festeggiò con noi amici il giorno dopo. Così, per anni ho associato il suo compleanno all’11 settembre perché si era venuta a creare una sorta di sovrapposizione di immagini. Che tristezza d’uomo (io).

La morale della storia è: faceva bene il Cappellaio Matto.

99 Pensieri su &Idquo;Non è che gli anni passino senza salutare

  1. Non avevo mai considerato i risvolti sessuali della manovra di Heimlich 😄
    Io ho sempre amato i compleanni, miei e degli altri, e li ho sempre festeggiati ad oltranza: con il countdown da giorni prima fino a feste varie (una in famiglia, una con gli amici, una con il Lui in carica)… Poi nel 2013, due giorni prima del mio compleanno ci fu l’evento che sconvolse la mia vita: da allora non lo festeggio più, mi fa quasi paura il suo avvicinarsi.
    Tornando in tema: è stato il tuo compleanno! Tanti auguri a teeeee! Anche io voglio una fetta di torta con BB (Bed&Breakfast? Sarebbe un nome carino per un bimbo…) e il resto dei tuoi colleghi!
    Buona giornata!

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  2. Che ci si sniffa la colla e chi si leccava i pennarelli, da qui si evince un sacco di cose di te……

    (buon compleanno pesciolino)
    (si però manco una fetta di torta mi hai offerto, solo a BB e ufficio)
    (si però sulla torta posso perdonarti, ma da bere? un prosecchino no? un chardonnay no?)

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  3. “mi son rotto i maglioni”… adorevolissimevolmente!!
    il cane di un’amica s’è buttato dal balcone… ed era legato col guinzaglio alla ringhiera… dicono che è stato un incidente… ma è chiaro a tutti : è stato suicidio e ne aveva ragione, caso chiuso!
    … non ti piace festeggiare il compleanno ma se ne parli, un po’ pochetto ti fa piacere sentirti dire TANTI AUGURI!!!… forse la torta e la festa con chi non interessa… ecco quello lo capisco… maddai, che un po’ ti piace…. ( mano sul gomito a scansare… )
    faccio così : lo penso ma non lo dico, se vuoi raccogli gli auguri, altrimenti ” tu non hai sentito niente”…

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  4. io sono diventata talmente brava ad evitare la cosa (non festeggio da quando ho 8 anni) che ormai non sanno sanno più quando compio gli anni (mia nonna mi chiama sempre a distanza di almeno 15 giorni dalla data reale)… che poi in realtà qualche messaggio d’auguri mi fa pure piacere, ma non amo esserne tempestata di messaggi di cortesia da persone che sento solo in quell’occasione…
    Compiere gli anni è un momento triste per me perchè è come sbattermi in faccia che non sono riuscita a realizzarmi professionalmente e che vivo ancora in casa con i miei…

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  5. Anche io non voglio festeggiare perché mi da ansia pensare di essere al centro dei festeggiamenti e mi imbarazza ricevere regali. Poi all’ultimo cedo e invito qualcuno, dicendolo un giorno prima spero sempre che non mi portino nulla.

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  6. Io da bambino adoravo festeggiare i compleanni, specialmente i miei: torta, regali… oggi mi fa girare le balle, sembra che ci sia una strana frenesia da “presto, bisogna festeggiare!1! E nel modo più scomodo possibile!1!!1!1” e poi, spesso, da noi si festeggia in pub pizzerie e mazzi vari, e io odio i locali di ogni genere!

    A ogni modo, buon compleanno 😉 e spero che quella roba sul tofu e su Trap clonato tu la scriva per davvero, sembra davvero divertente XD

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    • I romanzi distopici vanno sempre di moda, sarà perché bisogna esorcizzare la realtà, chissà che non mi venga realmente ispirazione 😀

      Io non capisco la gente che organizza festeggiamenti in grande stile per compleanni senza una data simbolo, cioè tipo il 32esimo compleanno, il 28esimo e via dicendo.

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  7. Nota alla nota ittica. Mia figlia a tre anni circa ricevette in dono un pesce rosso che chiamò Giuseppe (stesso nome dato al post che ne parla). Ho mandato anatemi ai simpatici donatori consolandomi col pensiero che non sarebbe durato molto… 3 anni è vissuto il piccoletto e mi è pure dispiaciuto quando è morto

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  8. Io appartengo alla schiera di coloro che non lasciano alcun indizio che lasci presagire l’arrivo del mio compleanno: niente data visibile sui social, nientec countdown, niente foto di torte o palloncini, niente discorsi sui compleanni e l’età. Sì, ammetto che lo faccio anche per mettere alla prova la memoria degli altri e filtrare, tra parenti e conoscenti, chi merita la mia attenzione. Ehm, ehm… metodi tipo ”se riesco a non toccare le fughe delle mattonelle, allora vuol dire che vivrò 5 anni in più”.

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  9. Il compleanno è anche un anno in più in cui si è vivi, e ci sono molte persone che potrebbero invidiarti per questo -triste ma vero, ammettiamolo- .
    Ad ogni modo capisco il fastidio di dover festeggiare per imposizione. Chi dà la certezza a certa gente che a uno vada di condividere il proprio compleanno con loro? Magari anche no. Ma guarda te!

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Si accettano miagolii

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