Non è che a forza di smanettare diventi cieco

Stanotte ho sognato di trovarmi a Stoccolma o quantomeno avevo la sensazione di esserci.

In realtà ero in un ambiente chiuso che non aveva niente di Stoccolma, ma non essendo mai stato a Stoccolma non ho idea di come possa essere un tipico ambiente chiuso di quella città, quindi fino a prova contraria nel sogno io ero convinto di essere a Stoccolma.

So perché ho avuto questa sequenza onirica.
Nel pomeriggio avevo trovato un volo per la Svezia, Malmö per la precisione, a poco più di 40 euro. È anche a uno sputo da Copenaghen, volendo.

Non ho intenzione di andare in Svezia né in Danimarca, quantomeno a breve.
Tempo e denaro remano contro e quel poco che ho se ne andrà questo w/e perché devo rientrare in Terra Stantìa da venerdì a domenica.

A volte quindi faccio questo gioco di controllare voli su Skyscanner a tempo perso. Imposto la mia località di partenza e poi seleziono come destinazione Ovunque, per le date più convenienti.

Escono fuori risultati interessanti. Con 30/50 euro da qui a una settimana vai dall’altra parte dell’Europa. È bello pensare che puoi volare dove ti pare come se stessi prendendo un intercity Napoli – Roma. Sarebbe forse il caso di approfittarne per viaggiare prima che chiudano definitivamente tutte le frontiere alla libera circolazione o che decidano che portare la barba sia procurato allarme.

Programmare viaggi da non fare è come guardare vetrine di negozi in cui non entreresti. L’importante è non diventarne dipendenti.

Spero che il mio lavoro nei prossimi anni mi porti a espandere sempre più il mio raggio d’azione. Mentre i miei coetanei – o anche i più giovani – progettano viaggi di nozze, io ci vado a nozze col poter viaggiare.


NOTA AL POST CHE IN REALTÀ AVREBBE DOVUTO ESSERE IL VERO POST
Quando mi trovai a parlare di Skyscanner a due amici, raccontando di come mi ero programmato le vacanze, loro mi ascoltavano come se stessi rivelando un segreto di Fatima. E mi chiesero “Ma dove li trovi sempre tutti questi siti?”. “Su Google” è la risposta ovvia. A parte che certi portali sono abbastanza popolari, ma questo non lo dissi perché è come quando ascolti un nuovo gruppo e lo racconti a qualcuno e quello ti risponde “Wa, li ascoltavo tre mesi fa!”. E non è bello.

Io vado sempre in difficoltà di fronte domande simili perché sento di deludere le attese. Gli altri si aspettano che ci sia una momento fondativo, una data simbolo in cui io, novello Colombo (non il tenente), navigando in rete abbia scoperto il fantastico sito grazie a qualche straordinario artificio e una botta di culo.

Restano sempre delusi quando rispondo che semplicemente “li trovo” e li uso come se li avessi sempre usati, perché mi sembra un atto normale trovare altre cose su Google oltre a materiale anatomico/ginecologico per l’intrattenimento della solitudine maschile.
“Com’è che io non li trovo?” è la domanda successiva che mi pongono.

Come si suol dire, in un paese di ciechi chi ha un occhio fa il sindaco. Ci sono persone quindi poco pratiche di internet che pensano che io sia il Re di Smanettonia Informatica soltanto perché magari so svuotare una cache. Che io manco so se una cache si svuoti nell’indifferenziato se visiti siti misti o nell’umido se vai solo sui siti porno.

Il problema è che so appunto fare soltanto quello. La grande virtù dell’ignorante sapiente, però, come ho raccontato altre volte, è fingere di sapere tanto con poco. Quindi per non deludere più le persone che mi fanno domande, d’ora in avanti mi inventerò qualche risposta stravagante del tipo “Sono amico di quello che fabbrica l’internet, ogni tanto mi passa sottobanco qualche scarto di produzione”.


NOTA DELLA NOTA CHE AVREBBE DOVUTO RAPPRESENTARE IL POST
Sono stronzo e saccente ma il ruolo dell’ignorante sapiente lo esige.


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