È veramente triste a volte rendersi conto di quanto siamo diventati dipendenti da internet.
L’ho realizzato ieri sera, dopo una giornata trascorsa in giro.
Ho varcato il Danubio per andare a Buda e visitare la città alta. Volevo godere del panorama, ma ieri l’unica cosa di cui si poteva godere era nebbia. Tanta lattiginosa nebbia. Molto suggestiva, debbo dire la verità. Era nebbia di una certa qualità. Ma pur sempre nebbia, insomma, vista una nebbia le hai viste tutte, direi.
La cittadella era deserta. Un paese abbandonato. Sarà stata l’ora molto mattutina: mi piace alzarmi presto quando voglio fare il turista ed evitare la ressa di viaggiatori occasionali.
Purtroppo, quando pensi di essere solo, sul più brutto arrivano loro: i pullman. Enormi mostri preistorici che avanzano lenti e inesorabili e che si fermano solo per vomitare sul primo spiazzale libero i turisti che, come tante formiche che hanno annusato lo zucchero, cominciano a spargersi tutto intorno.
È arrivato anche un torpedone di italiani.
Mi sono reso conto che all’estero divento italianofobo. Quando odo la voce di qualche italiano mi giro per identificarne la posizione e poi allontanarmi. Ho il terrore che gli italiani possano fare all’improvviso qualcosa di imbarazzante e/o fuori luogo e che io finisca per essere loro accostato.
Il pomeriggio, invece, mi sono fermato ai mercatini di Natale a Pest, dove ho sorseggiato vino caldo all’arancia. È un ottimo rimedio contro il freddo.
E poi c’è cibo. Tanto cibo tutto a base di maiale. Anche i dolcetti secondo me contengono maiale, un po’ come in Olanda dove, almeno per quel poco che ho avuto modo di annusare, tutto sa di cipolla.
La sera quindi ero abbastanza stanco e preferivo restare a casa.
Dopo le necessarie abluzioni e la cena, non sapevo cosa fare. La CC per fare due chiacchiere non c’era. Sono due giorni che non la incontro. Arriva quando non ci sono, posa qualcosa di suo e poi sparisce.
Niente libri: il Simenon che avevo dietro l’ho finito dopo due giorni che ero qui e per viaggiare leggero non ho portato altro. Forse dovrei passare agli ebook. Sul portatile non avevo niente. Niente film scaricati, niente videogiochi, niente di niente.
L’unica cosa che avevo da leggere era l’etichetta in magiaro del detersivo.
Gli smarpthone senza connessione sono inutili pezzi di plastica. Le uniche cose che potevo fare col mio era scorrere il calendario per programmare eventi privi di senso o testare la scrittura a dito libero.
Lo so che esistono anche tante app di intrattenimento offline, ma tendo a limitarmi nel download di applicazioni che consumano soltanto spazio e so già che non userò, complice il fatto che la batteria cala di qualche punto percentuale anche per aver solo pensato di guardare l’ora, figuriamoci quindi nell’utilizzare il telefono per scopi ricreativi.
La rubrica del telefono all’estero anche è inutile a meno di non voler spendere un patrimonio, senza Skype.
Poi ho rammentato l’esistenza di un televisore in camera mia: un Samsung a tubo catodico che forse ricorda la Cortina di Ferro. L’ho collegato all’antenna, l’ho acceso e, incredibilmente, ha cominciato la ricerca dei canali.
Non che ci tenessi particolarmente a guardare la tv ungherese. Soprattutto non comprendendone nulla.
Ci sono però due cose che, in qualsiasi parte del mondo ci si trovi, sono godibili pur non conoscendo una lingua: partite di calcio e porno.
Purtroppo in tv non c’era né l’una né l’altra cosa.
Sconsolato, mi sono cotto un pugnetto di riso da utilizzare nel pranzo del giorno successivo al lavoro e sono andato a letto alle 22:30.
Svegliandomi alle 3 pensando che fossero le 8.
Da net addicted, avendo abbandonato la TV circa 10 anni fa, posso dirti che ti capisco benissimo 🙂 sempre bello leggere i tuoi post. Ah anch’io odio gli italiani all’estero 🙂
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Nemmeno io guardo più la tv, potendo avere online tutto ciò che mi serve. Informazione, intrattenimento e quant’altro. Poi ti trovi senza e ti senti un cavernicolo!
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Tenerezza
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Hai un garbo con cui racconti il tuo diario meraviglioso. Le tue sensazioni all’estero sono le mie.
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Anche tu in stress da black out della rete? 😀 O in stress da italiani 😀
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Entrambe le cose, sempre 😀
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Male! Dobbiamo abituarci alle situazioni estreme…
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Hai ragione, per questo tra un po piglio l’aereo, vado dall’altro capo del mondo dove il Wi-Fi non prende e vedo che succede.
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Potresti redigere un manuale di sopravvivenza!
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Un manuale di disintossicazione?
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Perfetto!
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Bel consiglio! Se mi viene la dedica è a te!
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Ne sarò onorato!
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Ahah! Ma no!
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Però la tua è un’idea carina!
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Se ho bisogno uso i segnali di fumo!
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Non in luoghi chiusi!
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Pensa che io mi sono accontentata anche delle telenovele magiare pur di riempire il silenzio… 😉
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Oddio! E come erano?
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Come guardare quelle italiane senza volume ;D
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Anche col volume quelle italiane non credo cambino molto!
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No infatti! 😉
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La nebbia non è niente male!
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Beh è suggestiva…ma non la trovi un po’ statica?
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Se guardi bene si muove molto, come i ghiacciai!
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Ah me disattento e frettoloso, allora!
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Se poi scivoli sulle scale tutto cambia!
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Il mondo acquista un’altra prospettiva!…come cantavano i Pixies: “With your feet on the air and your head on the ground”!
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Vedi? Tutto diventa piú anarchico con la nebbia.
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Mi hai offerto un nuovo punto di vista
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È un piacere!
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… Sai che una parte della struttura che hai fotografato, sulla sinistra ( credo sia una sorta di terrazzino) ha delle ombre che sembrano una faccia buffa?
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Non riesco a vederle!
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Davvero?… Mmm… Ci sono due cerchi che sembrano occhi grandi… Lungo il bordo… Non li vedi?
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No 😦
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Uffa… Non importa … Si vive lo stesso… ( però è una faccia carina… Ma a volte sono io che vedo cose inesistenti…)
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Anche io non sopporto di trovare orde di italiani all’estero! Soprattutto quando sono stata in Ungheria (a Budapest per l’appunto) per capodanno del 2009/2010, mi sentivo circondata.
Consiglio spassionato, se puoi, mangia le loro zuppe, tra cui il famoso Gulash, che si avvicina di più ai nostri gusti culinari, almeno ai miei.
Arghhh! Sono molto invidiosa….vorrei tornare anche io in Ungheria.
P.s. sono contenta di rileggerti dopo tanto tempo, mi tiri su il morale ogni volta.
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Debbo provare. Non sono un grande fan delle zuppe, confesso.
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Ti direi di ripiegare sui dolci, ma non vorrei farti venire il diabete …
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Devo ancora identificare bene i dolci
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Suggerisco I Kürtöskalács, dolci conici vuoti all interno e zuccherati all esterno. La torta dobos, 6 strati di pan di spagna inframezzati da crema al cioccolato e burro….
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Ah sì sì il primo l’ho visto ai mercatini di Natale, un coso enorme
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Prendilo, prendilo! Poi mi fai sapere se ti è piaciuto.
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