Non potresti lasciar perdere, qualche volta?

Lo so, il titolo non contiene alcuna freddura o gioco di parole, ma è una esplicita invocazione.

Per chi? Ma per Madre, ovviamente.

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Madre ha un dono: la contestazione subdola. Quella che non è una critica aperta – della serie “Per me stai sbagliando” – ma un sottile invito alla riflessione. Sulla base di una critica.

Ad esempio, Madre ha offerto degli interessanti spunti riguardo il mio trasferimento ungherese.


Forse sto diventando monotematico nei post, ma questo è il mio argomento personale al momento. Non ho gatti qui né donne di cui parlare! Forse domani mi riduco a discutere del Natale. A modo mio, ovviamente.


Sul lavoro:
– Ma quindi questa società è ungherese?
– Italo-ungherese. Infatti hanno una sede anche a Firenze.
– E non potevi farti mandare là?
– …
(Madre che forse pensa io sia un imprenditore tipo Bruce Wayne o Tony Stark e quindi non sono gli altri che scelgono dove io lavori, sono io che decido dove, come, se e quando lavorare)

Sul viaggio:
– E con chi parti?
– W!zz Air.
– E non potevi prendere un’altra compagnia?
– …
(Madre che l’unica compagnia aerea che conosce è l’Ah! L’Italia)

Sulla casa:
– Quindi questa casa che hai trovato è da condividere?
– Sì, te l’ho detto. Ha due stanze, l’altra la vuole una ragazza.
– E non potevi cercare una casa solo per te?
– …
(Madre che pensa che qualsiasi altra persona in casa che non condivida il tuo codice genetico porti malattie sconosciute)

Tra parentesi, ho dato un’occhiata a due case “solo per me”. La prima era quella della simpatica coppia, il marcatore di territorio e la bambolina amanti dei gatti. Un bugigattolo con qualche problema di umidità, anche.

La seconda l’ho vista ieri mattina, attualmente occupata sino ai primi di dicembre.

Quando la proprietaria ha aperto la porta, mi si è parata davanti una cagnetta, dietro alla quale, sicuramente appena svegliatasi, è comparsa poi una tedesca rossiccia.


In realtà non le ho chiesto da dove provenisse, ma dal viso sembrava tedesca. Poi magari poteva anche essere di Casalpusterlengo e fingere di essere di altrove.


Era incredibile lo stato di disordine e sporcizia in cui aveva ridotto il tutto. Stamattina la proprietaria, evidentemente avendo colto sul mio volto – che rima! – qualche mia perplessità, mi ha scritto dicendo “Hey, ho chiesto alla ragazza di sistemare l’appartamento, se magari vuoi dargli una seconda chance per un’occhiata”.

La cosa più divertente è stata quando lei – la proprietaria, sempre – ha aperto il ripostiglio-guardaroba per mostrarmi quanto fosse spazioso e dietro la porta sono apparse una decina di bottiglie di vodka vuote e 4-5 bottiglie di un altro liquore che non ho avuto il tempo di identificare. Beh spazioso per lo stoccaggio dei vuoti da riciclare lo è!

Facciamo che non ci voglio vivere in una casa che ha visto degli erasmus.
Almeno quella che ho trovato con l’asiatica è stata appena rimessa a nuovo e sugli erasmus è vergine.

La casa, l’asiatica non so.

34 Pensieri su &Idquo;Non potresti lasciar perdere, qualche volta?

  1. “Ho fatto così.”
    “E non potevi fare cosà?”
    Credo faccia parte del software che viene installato di serie su tutte le madri…
    In bocca al lupo per la tua avventura ungherese, e benvenuto a ingrossare le fila di noi espatriati!

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  2. Ecco… Da madre dovrei cercare di dare un senso… Di difendere la categoria, in qualche modo….
    NO… Non posso… Siamo smarronatrici fino alla nausea ma a qualcosa servirà , credo…. Spero… Eccheccavolo però anche voi figli… Vi impegnate tanto per non farne una giusta!
    😀

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