Non c’è bisogno di essere una gran-de-mente per essere Miss Italia

La vicenda di Mi-si-taglia mi fa tornare alla mente un episodio accaduto durante un colloquio di lavoro di gruppo. Eravamo chiamati a presentare un tema (a scelta tra una rosa di 6) ed esporlo in 2 minuti.

Si alza una tizia. Tema: Il personaggio storico che avrei voluto incontrare.

– Io avrei voluto conoscere Hitler. (Pausa)
Attimi di smarrimento nell’aula. Bussano alla porta: Salve, sono Mr Gelo, calo su di voi.
La tizia, freddata dalla reazione, cerca di riprendersi.
– Sì…Per fargli capire tutto il male che stava facendo, per dirgli guarda, fargli vedere i bambini…


(Giustamente il buon Adolfo non aveva ben chiaro cosa stesse accadendo. Lui voleva solo fare il pittore)


Seconda candidata. Tema: L’invenzione che avrei voluto inventare.

– Io avrei voluto essere quello che ha inventato il trolley. (Pausa)


Secondo me è la pausa in cui si aspetta l’effetto che hanno le nostre parole sugli altri a fregare. Bisogna andar dritti come uno che vede il giallo al semaforo e cerca di farcela prima che la scure del rosso si abbatta su di lui.

Io non lo faccio mai, io rispetto i semafori, non ho nulla contro di loro anzi ho molti amici che fanno i semafori.


Occhiatine  divertite tra il pubblico.
– Sì…perché comunque cioè mettere le ruote a una valigia è una bella idea…

Questo per dare l’idea che a volte le cose sono molto sopravvalutate. E poi in fondo è Miss Italia, mica la selezione del MENSA.

Tutto ciò mi ha dato degli spuntini di riflessione (sono quei pensieri che ti vengono a metà mattinata o a metà pomeriggio): quando avrei voluto vivere?

Ieri pomeriggio avrei voluto vivere nell’epoca in cui veniva inventato il tempismo.

Da qualche parte a Roma – ore 14:55
Arrivo dove dovevo arrivare (cosa molto difficile perché spesso mi trovo dove non vorrei arrivare) e mi siedo. Mi leggo il mio Rumore Bianco – che non è una metafora criptica come a dire “Ascolto i colori della terra” o altre fabiovolate simili ma sto leggendo Rumore Bianco di DeLillo -, attendo l’arrivo di Tutor.

Nell’ultima settimana la stavo osservando con attenzione. Mi è sempre parsa una persona interessante, saranno quei ricci un po’ ribelli o il fatto che è una nanerottola e, quindi, un po’ svampita.


Da qualche parte nel blog avevo esposto la mia teoria secondo la quale le nanerottole sono tutte un po’ svampite. Pensiero corroborato da esperienze reali.


È comunque una persona con la quale è piacevole parlare e, soprattutto, con cui non devi limitarti a commentare il tempo.

Così, baldanzoso e anche un po’ Baldan Bembo (cantando Tu cosa fai stasera?), mi prefiggo lo scopo di invitarla a prendere una birra qualche volta. Non è impegnativo e non è fuori luogo.

Da qualche parte a Roma – ore 15:05
Lei arriva. Chiudo Rumore Bianco.
– Ciao!
– Ciao!
– Eh, non ci siamo però. È la seconda volta di fila che arrivo prima di te.
– Eeeh (sposta gli occhi di lato, sorride con la bocca semiaperta, gli zigomi si gonfiano e si irrorano leggermente di sangue)…


È sorprendente la mimica facciale. In una frazione di secondo accadano un sacco di cose che sfuggono al nostro controllo. Prima di pensare di sorridere lo stai già facendo.


– …Diciamo che prendo il caffè con qualcuno (ora sorride mostrando i denti, bianchissimi).
– Aaaaah (belando)…


Il belato è il tipico suono dell’imbarazzo. Un po’ come quando vi trovate in un luogo e incontrate una persona che non vorreste incontrare e non potete fare finta di evitarla. Allora vi esce fuori un “Ciaaaooo” stiracchiato e belato.


– …Allora sei giustificata, dai.

Sono passato poi a guardare nel mio rumore bianco.

56 Pensieri su &Idquo;Non c’è bisogno di essere una gran-de-mente per essere Miss Italia

  1. Ma come vi vengono certe cose? Non ho nulla contro i semafori, ho molti amici che fanno i semafori… geniale! E le rotelle alle cotolette… voglio dire io dovrei lavorare, mica star qui a ridere da sola ché poi penso male di me 😉
    Davvero grazie, perché comunque mi aiutate a lavorare di buon umore! 🙂

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        • I concorsi di bellezza sono in effetti degli anacronismi. Senza contare che possono tentare di ingentilirli quanto vogliono, facendoci raccontare dalle ragazze che il loro sogno è la pace del mondo, che amano i bambini e fanno foti ai tramonti. Ma resta un concorso estetico, non una prova di intelligenza. È difficile fare simili discorsi perché poi si viene tacciati di moralismo, ma non è un discorso di morale, è il discorso di chiedersi il senso di certe cose.

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  2. a) ordunque non sono svampita (fiuuuu è un bene saperlo)
    b) i tuoi approcci sono come i mie (non è che falliscono, manco iniziano proprio)
    c) non sapevo che esistesseo i colloqui di lavoro di gruppo O__O
    d) io vorrei aver vissuto nel futuro (mi sarie sgnata tutte le uscite del lotto) per poi tornar indietro
    e) si lo so, in ritorno al futuro questa idea la hanno già usata
    f) mi serve questo punto per passar al successivo
    g) parliamone

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  3. Io vorrei essere quello che ha inventato l’invenzione. Il termine. Brevettandolo. Come quello che ha brevettato la ruota (cosa che ho scoperto avvenuto da poco).
    Torni indietro, brevetti la ruota e sorridi come un giaguaro per il resto della vita.

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  4. – sempre saputo di essere una svampita; ora so che lo sono perchè sono una nanerottola, finalmente ho una spiegazione!
    – avrei voluto essere Akira Toryiama ed inventare io Dragon Ball. Sono seria eh! Lui sì che è stata un vero genio.

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