Non me ne voglia la cara ladykhorakhane, però ci sono alcune cose dei veterinari che io fatico a comprendere.
Inizio col precisare che trovo le mie veterinarie molto simpatiche, cordiali e gentili.
L’utilizzo del possessivo potrebbe generare equivoci: non sono veterinarie di mia proprietà né tantomeno io sono in cura presso di loro – anche se alcuni dicono dovrei.
Sono però anche molto didascaliche perché ci tengono a spiegare sempre tutto. Come quella volta che una di loro mi ricordò la semplicità di un intervento di sterilizzazione di un gatto, in quanto i maschi hanno i genitali all’esterno e quindi l’operazione non è invasiva.
A volte mi ricordano le allucinanti conversazioni tra i detective di CSI, che amano sempre spiegare tra di loro le ovvietà. Probabilmente amano il suono delle proprie voci:
– La corda che hanno utilizzato per uccidere il Sig. Fottemberg sembra sia stata tagliata…potrei esaminarla al microscopio.
– Perché ogni lama genera un taglio diverso.
– E confrontando il segno del taglio sulla corda con le lame presenti in cucina…
– …potremmo scoprire che è stata tagliata in casa…
– …dove c’era soltanto la Sig.ra Fottemberg…
– Il che vorrebbe dire che potrebbe aver ucciso lei il marito soffocandolo con la corda del caciocavallo!
È chiaro che un simile espediente narrativo sia a beneficio dello spettatore, che altrimenti farebbe fatica a seguire. Ciò non toglie che io lo trovi irritante.
L’altra caratteristica è che fanno sembrare sempre qualsiasi intervento curativo o di medicazione molto facile. A parole. Del tipo “mettete la pillola dentro un boccone di cibo così la ingoia”.
Generazioni di gatti e non ce ne è stato uno e dico uno che non abbia ripulito chirurgicamente tutto il cibo intorno la pillola senza ingoiarla.
“Oppure gli aprite la bocca premendo ai lati del muso e gliela buttate giù in gola”.
Caratteristica dei gatti è quella di avere l’esofago di un prestidigitatore: tu infili la pillola giù in gola e lui la fa magicamente riapparire sul pavimento. Quando si è reso conto che il padrone è così ostinato da non desistere, il gatto è abile nel fingere di aver ingoiato per poi risputare la pillola mezz’ora dopo.
Ieri ho portato la gatta in visita perché si gratta di frequente e con violenza le orecchie, pur avendole somministrato l’anti-acari. Dottoressa Giganta mi ha dato una soluzione auricolare e illustrato l’operazione di pulizia che dovrò ripetere per 7 giorni.
Dottoressa Giganta è una veterinaria che lavora nell’ambulatorio dove vado di solito. Non è una trampoliera, direi che è alta sul metro e 85, ma essendo io 10 cm inferiore tendo a enfatizzare la cosa. Lei non ha ancora capito che porto i gatti in visita solo per vederla e osservarla fare flap flap con le ciglia, lunghissime anch’esse.
La pulizia – secondo lei – consta di 3 fasi:
1) girare il padiglione auricolare del gatto e versare la soluzione per la pulizia;
2) chiudere il padiglione e massaggiare sentendo un caratteristico ‘ciak-ciak’;
3) lasciare che il gatto si scrolli prima di procedere con un batuffolo d’ovatta a rimuovere il cerume.
E poi ripetere l’operazione per l’altro orecchio.
La pulizia – secondo me – consta invece di innumerevoli fasi:
1) afferrare il gatto che non appena ti ha visto prendere il flacone di soluzione è scappato, e dire che poco prima si lasciava grattare, prendere in braccio, giocava a morra cinese (perde sempre perché tira fuori carta) placidamente;
2) ricordarsi di qualche incontro di wrestling visto in tv e bloccare il gatto a terra con una presa di sottomissione;
3) infilare il beccuccio della bottiglietta di soluzione nell’orecchio del gatto e premere;

La divinità egizia spesso invocata
4) sbattere la bottiglietta per terra invocando divinità zoomorfe egizie perché dal beccuccio proprio in quel momento non esce niente;
5) ripetere il punto 3);
6) domare il gatto che si imbizzarrisce come un cavallo che non vuol essere sellato inarcando la schiena, mentre scuotendosi vi sparge la soluzione in faccia;
7) inseguirlo, perché buttandovi la soluzione in faccia ne ha slealmente approfittato per scappare come fanno tutti i cattivi in un duello a mani nude;
8) tagliargli la strada, saltargli addosso e poi bloccarlo a terra come hai visto fare tante volte a Chuck Norris in Walker Texas Ranger;
9) prendere l’ovatta precedentemente messa da parte e utilizzarla per tamponare le ferite che l’animale vi avrà inferto;
10) se è avanzata dell’ovatta, pulire l’orecchio al gatto;
11) scegliere se ripetere la stessa procedura per l’altro orecchio e togliersi il pensiero subito oppure rifiatare e rimandare a un secondo momento.
Ovviamente, quando alla visita di controllo Dr.ssa Giganta chiederà “Tutto a posto con la pulizia?”, io con la bocca a culo di gallina mi esprimerò in un chiaro e sincero “Siiii, nessun problema.”
Ahahahah classicone!
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Geniale!! Chi non ha o avuto gatti non può capire! Il gatto è un ninja… ancora deve nascere colui che doma il gatto!!
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Io alla mia cana preferisco fare le iniezioni perché sennò deve mangiare tanta di quella roba per mandare giú una pillola non mi bastano i soldi per comprare medicine e cibo.
La storia della signora Fottemberg mi ricorda un caso del buon vecchio Ispettore Derrick.
I veterinari da cui porto la cana purtroppo sono maschi ma anche loro fanno discorsi strani sulla sterilizzazione. Parlando della mia cana sterilizzata mi fanno vedere disegni di uteri felini, biforcuti tra l’altro, e mi dicono che se non sterilizzati bene, cani o gatti è uguale (dicono loro), possono rigenerare l’utero.
Non ho purtroppo le competenze per confutarli ma spero che qualche veterinario, come ladykhorakhane mi dica che è vero o falso…
Potresti fare una scuola per usare gli articoli degli altri come bacheche personali per risolvere problemi che non si ha il coraggio di affrontare da soli.
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Una scuola di problematiche timide, intendi?…Interessante.
Sì, la signora Fottemberg è presa da lì!
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Ho bisogno di essere educato alla timidezza! Ricordavo bene dunque!
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Mi rendo conto che nel mondo c’è tanto bisogno di educazione!…Mi basterà una vita sola per portare a termine tutte queste missioni?
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Per fortuna essendo gatto hai piú di una vita!
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Non mi annoierò di certo nelle prossime vite, allora!
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Per fortuna!
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Quando vivevo dai miei ho sempre avuto il gatto, ancora oggi mia madre ha Checco. Ricordo che per dare a Pallino la medicina non lo fregavo neppure mimetizzando la scatoletta. Lui SAPEVA che era arrivato il momento della medicina e SPARIVA.
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Loro lo sanno, percepiscono qualche cambiamento nell’aria
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oddio non riesco a smettere di ridere AHHAHHHHAH
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Ottima ottima analisi
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Non è assolutamente ispirata da fatti reali, come si può dedurre
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Assolutamente. Si vede che è invenzione.
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Povero gatto, che trauma…
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P.S., un pò volgare la foto…. Da dove l’hai presa? Da pornmiao?
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no no, da Mewporn! 😛
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ahahahaahahhaahhahaaha 😀
Hai ragione, anche io spiego in quel modo la pulizia delle orecchie ahahahahaha 😀 Ma io aggiungo che dopo aver inserito il prodotto nelle orecchie e aver massaggiato, bisogna spostarsi velocemente per evitare di essere sommersi dalle schifezze ehehe
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Sei coscienziosa e anche didascalica! Me ne compiaccio!
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Hahahahahaha il gatto ci fa fessi ;D
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Le persone spesso si mettono a valutare l’intelligenza degli animali, portando come prove, non so, il fatto che chieda di aprire la porta, che vada a prendere un oggetto ecc ecc. Io credo che l’intelligenza animale vada misurata col grado in cui riescono a buggerarci.
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Credo la stessa cosa, penso che le persone a volte non vogliano ammettere che spesso gli animali si fanno più furbi di noi esseri umani 😉
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