Se le tue credenze non son popolari, cambia falegname

Mi sono scottato sul dorso della mano con il forno. Inconveniente domestico banale e frequente. Dopo che la pelle ha continuato a scottare e bruciare per un paio di giorni, si è formata una crosta (avrò lasciato attiva la funzione grill) che ha poi lasciato spazio alla pelle riformatasi sotto.

Ecco, da bambino mi incuriosiva sempre il fenomeno per il quale dopo essersi feriti la pelle rispuntava di nuovo. E, acciderba (mi sono iscritto a un club da me fondato per il recupero di esclamazioni desuete), quanti graffi e abrasioni mi procuravo da piccolo. Credo di aver visto la pelle delle mie ginocchia solo verso l’adolescenza. Prima era sempre stata tutta croste.

Un mio compagno di classe mi spiegò il processo per cui la pelle rispuntava di nuovo: sotto la pelle, noi abbiamo un’altra pelle! Semplice, no? Cioè praticamente è come se indossassimo un abito, l’Edgar-abito di pelle. Se non ricordate questa citazione, vi prego di abbandonare questo blog perché siete al di sotto della soglia minima di nerdismo necessaria per bazzicare da queste parti.

Non è l’unica credenza che circolava in classe. Credo di averne sentite parecchie di leggende metropolitane in quell’epoca.

Come quando G. disse che all’interno del Vesuvio c’era un enorme e antico diamante che faceva da tappo e che quando il vulcano si sarebbe risvegliato sarebbe stato sparato fuori. Una cosa molto da film archeo-catastrofista, già mi vedo Indiana Jones alle prese con il recupero del reperto, con Harrison Ford a 90 anni che agita ancora la frusta come un giovincello.

Alcune leggende avevano un’utilità pratica. Tipo A. in prima elementare disse che non bisogna mettersi le dita del naso perché si potrebbe danneggiare una vena invisibile che se si rompe poi muori. Da bambini la chiusura di ogni discorso è che poi alla fine si muore. Come mio cuggino che sa un colpo segreto che dopo 3 giorni muori.

Elementi preferiti delle leggende erano ubriaconi, tossici e maniaci vari

La morte è in agguato ovunque, anche tra le cose all’apparenza più innocue. G. (non il G. del diamante, un altro), quando mi vide con un quaderno di carta riciclata disse che la carta riciclata era tossica e che se la mangiavi morivi. Per quale motivo uno dovrebbe mangiar la carta non lo capivo bene. Però una volta convinsi R. a farlo, facendogli vedere che io ero benissimo in grado e sfidandolo a ripeter l’impresa (con carta normale e non riciclata, perché sennò poi muori!). In realtà io imbrogliavo: masticavo, nascondevo sotto la lingua e poi sputavo. Lui invece inghiottì veramente: onore al merito, R. sei stato più bravo di me, perché hai anche resistito ai conati di vomito che ti son venuti dopo.

30 Pensieri su &Idquo;Se le tue credenze non son popolari, cambia falegname

  1. Io sapevo che se facevi un’imitazione di qualcuno che aveva un difetto fisico, poteva passare l’angelo che diceva !amen” e ti faceva rimanere in quel modo. Fu che avevo una maestra con un culo grosso quanto il muso di un tir dell’IVECO: A casa, con una mia amica, l’imitavamo mettendoci dei cuscini all’altezza del sedere e cercavamo di camminare a mo di papera. Mia madre se ne accorse e mi disse sta cosa dell’angelo. Non lo feci più per paura. Fatto sta che a distanza di anni, visto il mio sedere che sembra la pianura padana, avrei preferito che continuassi ad imitare la prof e che l’angelo mi benedisse il nuovo culo….
    Ma meglio la padania che le alpi.

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    • oddio questa mi mancava!

      Però ricordo mi dissero di non dormire succhiando il pollice perché, al di là dei problemi che può portare alla dentatura, il dito si sarebbe rammollito e sarebbe caduto!

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    • Dai diamanti non nasce niente, dal riso nascono fior

      Ma perché dovevano venir fuori fiori dal riso?!

      Io comunque credevo che nascesse una pianta nello stomaco se mangiavi i semi di girasole, perché una volta li misi in un bicchiere con un batuffolo di cotone e spuntarono subito e allora capii anche perché i criceti masticano e tengono tutto nelle guance, per non ritrovarsi la pianta nello stomaco!

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  2. Maaa… quindi… solo a me non dicevano che si moriva? Da me, da piccola, non giravano voci, e se giravano ero troppo distratta.
    Ero una bimba sociale va bene? Non socializzavo molto u.u
    Per le croste io le adoravo, mi piaceva troppo toglierle, infatti sul corpo ho diverse macchie chiari in ricordo del fatto che bisogna sempre aspettare che cadano da sole, altrimenti resta il segno. Ma secondo te a me importava? Non importa neppure ora! Sono a pois.

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  3. Io le credenze la prendo all’Ikea. Ma pure l’Isis ne mette su di belle, e c’è un vantaggio: non devi andarle a prendere, ma aspetti comodo che te le portino.

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Si accettano miagolii

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