La scuola elementare (a proposito: Sherlock Holmes non ha mai detto “elementare Watson”, che si sappia: sono stanco di sentirlo dire!) è territorio di nascita e proliferazione di leggende metropolitane.
Agli inizi degli anni ’90 ne ricordo alcune. I braccialetti gommosi profumati che causavano intossicazioni (qualcuno diceva che se sudavi con quel braccialetto addosso ti veniva la polmonite!), le figurine con la colla tossica (o la droga nascosta sul retro!), i braccialetti auto-arrotolanti (delle strisce che tu picchiavi sul braccio e si arrotolavano) che potevano causare lividi, il bere acqua dopo aver sudato che poteva causare ogni genere di danno all’organismo, sino a portare alla morte (perché poi la sintesi di ogni discorso era che si moriva, come ha detto mio cuggino).
C’erano oggettivamente delle cose che facevano proprio schifo. Gli Sgorbions ad esempio. Se qualcuno non li ha presenti (povero lui!), ecco un esempio di questa serie di figurine
Ovviamente, piacevano ai maschi. Ma ho sorpreso anche qualche bambina intenta a scambiarsele. Io le bramavo ma a casa non me le compravano.
Un giorno un compagno di classe me ne regalò una. Evento più unico che raro, perché i bambini non regalano mai niente. C’è una sorta di sadica perfidia nel bambino che sa di avere qualcosa che un altro non ha, fosse anche una gomma da masticare.
Ecco, parliamo delle gomme da masticare: c’era la gomma a nastro, che io non ho mai avuto perché a casa dicevano che pure quella fosse tossica. Mi chiedo come sia possibile che io da adulto, per una sorta di ripicca, non sia diventato dipendente dal metadone.
Comunque, dicevo che un mio amico mi regalò una cartolina Sgorbions, questa:
La conservavo gelosamente come fosse il mio tesssoro, finché poi credo di averla persa. I ladri. I ladri. Quegli sporchi piccoli ladri. Dov’è? Dov’è? Ce l’hanno tolto, rubato. Il mio tesoro. Maledetti! Noi li odiamo! È nostro e lo vogliamo. Gollum! Gollum!
Oppure sarà finito nel buco nero delle cose dimenticate. Ci sono cose che possediamo che sembrano sparire nel momento in cui non sono più oggetto della nostra attenzione, come se dicessero Ok, ho fatto il mio tempo, mi ritiro.
Probabilmente finiscono tutte su una gigantesca isola deserta, abitata dai personaggi famosi che dicono che sono morti ma in realtà si sono tutti ritirati in un posto segreto che sa solo mio cugino ma che non lo dice a nessuno perché poi lo fanno sparire pure a lui.
la storia della droga dietro le figurine me la raccontava mio padre quando ero alla scuola materna, inizi anni ’80. non penso ci credesse molto neanche lui, ma era un modo efficace per mettermi in guardia.
è che in quel periodo di droga ne girava così tanta che, col senno di poi, credo fosse davvero molto spaventato. la droga sembrava quasi inevitabile nel nostro futuro. insomma, per noi era normale trovare al parco giochi le siringhe per terra e vedere adolescenti bruciati camminare a stento per le strade. e non abito in una grande città!
vabbè, ho divagato.
comunque gli sgorbions li ho vissuti in quinta elementare, appena usciti. prima c’erano le micromachines, i videogiochi tiger, i librogame, i paciocchini e gli exogini.
insomma, sono più vecchia di te.
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ehi ehi tutte le cose che hai citato le ricordo anche io!
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Però sì è vero ciò che dici, erano gli anni degli inquietanti spot sulla droga, del tipo “chi ti droga ti spegne”
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La tipa con gli occhi bianchi!!! E poi anche i tipi con il contorno colorato dell’aids
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Sì sì, ricordo!
Non lo so, sarà perché ero bambino e quindi guardavo con occhi diversi o perché oggi la tv non la accendo ma mi mi sembra all’epoca la pubblicità fosse più cruda un tempo.
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Leggo solo ora quest’articolo ma mi accodo alle nostalgie degli exogini, videogiochi tiger, micromachines e libri game, i paciocchini non li rimpiango però. Cosí come non rimpiango gli sgorbions che mi hanno sempre fatto schifissimo! C’erano anche i quaderni e forse i diari con quelle porcherie.
Era bella la pubblicità degli occhi bianchi. Faceva effetto, non come quella di questi anni con la canzone di Nek che fa venire voglia di drogarsi fortissimo!
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Realizzo solo ora dai commenti letti che io mai avuto un exogino. Ciò mi intristisce assai
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Mai avuto un exogino??
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no…
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Questa è una cosa triste in effetti.
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Ah però ho avuto dei kombattini, le formiche guerriere!
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Belli anche i kombattini!
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mio cugggino è Elvis! 😉
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Ma dai! Ma vuoi vedere che allora io e te siamo parenti!
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Gli Sgorbions… stupendi. Me li ricordo. Un’altra cosa che andava di moda erano le mani/palline/cose appicicose che trovavi nelle patatine (no, non erano serpenti) con cui potevi infastidire la gente. Puzzavano come un cadavere lasciato al sole e probabilmente erano più tossiche che farsi un bagno a Chernobil.
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Capperi se le ricordo…poi dopo una volta che l’avevi usata già non si appiccicava più. Però la potevi appallottolare e diventava una palletta gommosa
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Esatto. Riuscivo a riutilizzarla per un po’… ricordo anche le bestemmie e le sberle per la sporcizia sui muri ahahahaha
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Idem. Non ci sta niente da fare, ci sono percorsi educativi (dolorosi) comuni a tutti 😀
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Ahaha. Ecco, infatti.
Il dolore è comune 😀
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Le gomme arrotolate le mangiava sempre mio fratello, in casa avevamo decine di queste orribili figurine che mi disgustavano e piacevano allo stesso tempo e… ma i mini ciucci? Quelli sono sempre un must. Comunque io da bimba ero una falsa brava bimba. Rubavo le cose degli altri pargoli arroganti. Vorrei vergognarmene ma ormai ho perso quella gomma, quella figurina e quella matita con i conigli… non ci sono le prove che sia stata io! E allora la mia coscienza torna alle Bahamas.
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ricordo si i mini ciucci colorati. Ne avevo qualcuno anche io, di quelli micro e poi uno grosso arancione che credo uscì da topolino o da qualche rivista così
ah in quanto a rubare io mi son fregato parecchi mini gadget, a cominciare dai braccialetti autoarrotolanti, su un muretto ce ne erano 4 in fila (forse delle bambine giocando li avevano posati lì), ne presi uno e gli altri li feci cadere, come a fingere che il vento li avesse spostati.
Ormai è in prescrizione il reato
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Dici che non verremo perseguiti per questi reati? La matita con i coniglietti era davvero bella, magari la ragazza trama ancora vendetta.
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Ho letto manga che iniziavano così, tipo che una al liceo ritrova la sua rivale dell’asilo che cova vendetta da allora. sta’ in campana allora!
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Oh mamma, ti posso assumere per difendermi?
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‘spetta che metto gli stivali!
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Mi costerai parecchio?
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Cibo di prima qualità, non transigo.
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Ti va bene che so cucinare. Pensavo peggio!
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quanto mi piacevano i braccialetti autoarrotolanti…. e poi i ciucci i paciocchini (erano cose più da femmine) ne avevo tantissimi… 😀
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il nome non mi era nuovo ma non li ricordavo (giustamente erano da bambina): li ho cercati e sì ora rammento, la pubblicità mi inquietava, se ricordo bene tipo mostrava questi cosi che gattonavano per casa
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ma gli sgorbions non erano mica quelli che cantavano “lizzen to de uiniiid… of cheeeeeeing”? 😛
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😀
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A proposito di leggenda metropol-elementare c’è quella del bere acqua dopo il gelato. C’era anche uno spot educativo su Bim Bum Bam 😦
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Verooo!…Pare che l’acqua per un bambino sia la prima causa di morte. Il bagno dopo mangiato, la doccia dopo mangiato, bere dopo aver sudato, dopo il gelato…terribile!
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E poi uno inizia a bere! Crede sia il male minore!
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Io quando ho l’allergia divento come la tizia della prima figurina! XD
Ho vissuto anche io quel periodo e mi piacerebbe conoscere tuo cugino perché di sicuro su quel l’isola c’è anche qualcosa di mio!
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Ma secondo me siamo parenti e abbiamo lo stesso cugino!
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Di sicuro! Sempre animali siamo!
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I ciuccetti di plastica per farci le collane te li ricordi?
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Sì sì raccontavo più sopra che ne avevo qualcuno. O collane o braccialetti!….che poi mi chiedo perché i ciucciotti??? Perché mai dovrebbero essere fighi???
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Tra le leggende metropolitane c’è da ricordare quella che mamma mi diceva alle scuole medie: “non andare con i maschi che hanno un mostro fra le gambe.”
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No, ti prego, dimmi che l’hai inventata! 😀
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No non l’ho inventata… La paura del maschio che possa usare la femmina per toglierle la verginità non è infondata… Il “sedotta e abbandonata” non è solo un modo di dire… Solo che magari si potevano usare altre metafore…
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So che la maggior parte dei ciucciotti che giravano in quegli anni in Italia erano fatti in una fabbrica di Casoria. Leggenda vuole che quando la fabbrica fu venduta ai cinesi gli operai sabotarono la produzione rompendo gli stampi, ma che i cinesi siano riusciti a ricostruirli tutti durante la notte e il mattino dopo era come se nulla fosse successo. Oh, me l’ha detto mio cugino.
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Non so se sia vera ma mi piace pensar che lo sia
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E comunque, dopo la seconda media, ho atteso il qualsiasi tipo losco che regalasse francobolli e figurine fuori della scuola. A trovarli, i balordi di una volta.
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Nonostante il fatto che vado per i 50, quando vado da nipotini o cuginetti mi faccio regalare le automobiline in scala 87 o 100 da edicola o patatine
..
Dan giocherellone
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Io ricordo mio malgrado di essere stata un po’ cleptomane alle elementari: quando la maestra sequestrava qualcosa a un bambino che mi stava antipatico aspettavo di essere sola in classe durante la ricreazione pomeridiana e la rubavo dall’armadio dove la metteva. Tutto tranne i libri di Piccoli Brividi perché le copertine mi terrorizzavano ed ero convinta che i mostri che c’erano dentro si animassero e uscissero dal libro di notte.
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Accidenti che tuffo nel passato!!
i braccialetti autoarrotolanti li avevo anche io. Gli Sgorbions, spettacolo!!!
Anche a me facevano terrorismo psicologico di questo tipo.
Sul discorso delle figurine con la colla allucinogena, mah… forse qualche effetto oggi lo vedo :-))
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Probabilmente alcune leggende metropolitane poi tanto leggende non erano, dici 😀
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Quell’isola esiste, ed è L’isola del tempo perso. (Puoi leggerne nell’omonimo libro di Silvana Gandolfi)
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