“Scrivo lettere d’amore”

Lungo il vialone frequentato dalle operatrici del sesso che percorro ogni giorno in auto c’è una baracca di un pittore, o aspirante tale. Spero sia realmente l’area di lavoro di un pittore e non una copertura per lo spaccio. Il fatto è che mi chiedo sempre se riesca a vendere i propri quadri.

All’esterno della baracca sono esposte le sue opere. Non sono un critico d’arte, ma le trovo abbastanza bruttine. Magari proverò a segnalarlo ad Andrea Diprè.

Passandovi davanti stamattina, ho buttato un occhio all’esposizione: ho notato, in mezzo alle tele, un cartello: SCRIVO LETTERE D’AMORE

l-673È tutto il giorno che ci ripenso. È come se avessi letto una cosa così anacronistica, fuori dall’ordinario. Come se qualcuno mi avesse detto “riparo monocoli”. Attenzione, non sto denigrando lo scrivere lettere d’amore (e neanche i monocoli, che trovo molto fighi ma il mondo oggi non può capirlo), lungi da me: è solo che mi ha dato da pensare.

C’è qualcuno che scrive lettere d’amore, oggigiorno? Questa è la domanda che mi pongo. E chi la riceve, che impressione ne ha?

L’ultima volta che ne avrò scritta una sarà stato alle medie. Era indirizzata a una compagna di classe: com’era consuetudine, per la consegna mi affidai a un complice. Mi raccomandai che gliela consegnasse dopo la scuola. Lui disse che non aveva problemi, dato che l’avrebbe incontrata al centro culturale dove andavano entrambi il pomeriggio.

Se non che, il complice prese un’iniziativa personale. Poco dopo avergli affidato la lettera, lui andò in bagno, dove incrociò Lei nel corridoio. Le diede la lettera, dicendole che io avrei voluto mettermi con lei.

Stop
Pausa dal flashback.

Quanto è brutta l’espressione “vorrei mettermi con te”? L’ho sempre odiata da ragazzino. È quel verbo “mettere” che mi suona proprio male. È grezzo, spartano, inappropriato. Senti, metti a posto la tua stanza. E metti i piatti lavati nel ripiano superiore. Ah, già che ci sei, prendi te stessa e mettiti con me.

Play

Il complice tornò in classe comunicandomi l’avvenuta consegna. L’avrei picchiato. Non ci si può proprio fidare dei sottoposti. Portò con sé anche una domanda. Io ero preparato a due eventualità: che lei rispondesse “Neanche per sogno!” o che facesse i salti di gioia. Rimasi spiazzato quando invece sentii la domanda che pose a lui: “E perché vuol mettersi con me?”

Ma che domanda era? – pensai – Perché mi piace, risposi. Il complice andò a riferire alla pulzella e poi tornò a sedersi. Io, dall’altro lato della classe, la osservai poi aprire la lettera e leggerla. Fu un minuto che durò quanto un minuto di recupero quando stai vincendo con un solo gol di scarto, stai giocando con un uomo in meno e con un altro che zoppica in campo e la squadra avversaria sta attaccando. Chi ha visto anche solo di sfuggita una partita di calcio del genere capirà la sensazione.

Poi lei accartocciò la lettera e andò a gettarla nel cestino, meritandosi una menzione nella mia biografia.

49 Pensieri su &Idquo;“Scrivo lettere d’amore”

  1. Quanto sanno essere crudeli le ragazzine, eh?

    Comunque io mi soffermo più su un lato morale che su quello sentimentale delle lettere d’amore: perchè le fai scrivere ad un altro?
    E’ come farsi preparare un disegno da un artista e consegnarlo ad una ragazza dicendo che l’hai fatto tu. Bello, molto bello, fai una buona impressione e tutto il resto ma alla prima occasione si scoprirà che invece non sai disegnare nemmeno una casetta che non sia l’accostarsi di un triangolo ad un quadrato.
    Insomma, se non sei capace di scrivere una lettera trova un altro modo ma non affidare il lavoro ad un altro!

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    • Infatti non so che senso abbia: stiamo parlando di una cosa personale, non è alla stessa stregua di un regalo, si tratta di comunicazione e la comunicazione presuppone una produzione da parte di chi vuol comunicare qualcosa.

      Credo, tra l’altro, che non sia neanche tanto inusuale che esista chi scriva per commissione: al di là del caso del nostro artigianale amico sulla strada, secondo me esiste proprio chi si è organizzato per fare questo lavoro

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  2. Se ci fosse sulla strada una scuola l’aspirante pittore scriverebbe tracce di temi, ci sono invece operatrici del sesso e di conseguenza scrive lettere d’amore. I sospiri ispirano … 🙄
    Mai fidarsi dei sottoposti, hanno rovinato le migliori biografie. 😦
    “Riparare monocoli …” vede lungo chi aspira a questa attività!
    Buone fusa Gintoki 😉

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  3. Mi ricorda un certo tentativo di corteggiamento medievale, quando per procura feci fare una telefonata da mia sorella (allora minore di 10 anni), da una cambina telefonica ancora a gettoni… Dall’altra parte si sentì solo un secco “No, tua sorella non mi piace, mi piace un’altra!” E fu così che nacque il mio personalissimo Giovane Werther.

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