Trovo molto interessante la mia parte intollerante

Le feste sono trascorse, il nuovo anno è iniziato e siamo tutti carichi di buoni propositi e sentimenti gentili.

Quindi per fare da bastian contrario io ho bisogno di vuotare il sacco e confessare alcune cose che proprio non mi van giù.

  • Non sopporto i consigli ovvi o su cose a cui ho già pensato.
    – Ho la febbre
    – Prendi la Tachipirina
    – Ma va’? Io pensavo di prendere il Tantum Rosa
  • Non sopporto i commessi che non ti cagano di striscio, che magari trovi dietro al bancone mentre sono al telefono a parlare dei fatti loro. Non per tornare sul Giappone o dipingere l’immagine di un Paese dove sia tutto perfetto a differenza dell’Italia (e non è così, infatti), ma lì se un commesso ti vedeva semplicemente alzare gli occhi verso la cassa mollava immediatamente ciò che stava facendo per correre a servirti.
  • Non sopporto i commessi che ti stanno appollaiati sulla spalla e non ti lasciano respirare. Voglio dare un’occhiata per fatti miei!
  • Non sopporto i commessi che vogliono venderti tutto il negozio quando tu eri interessato solo a comprare un calzino. Sì Foot Locker, parlo di voi. Sono stato un paio di volte da voi in tutta la mia vita e non ci tornerò mai più. Capisco che i commessi siano pressati e che stiano solo facendo il loro mestiere, ma dessero tregua al cliente.
    Ok, ho un problema con i commessi. Sono disposto a parlarne.
  • Non sopporto le donne che nel mezzo di un discorso tirano in ballo l’oroscopo. No ma con lui sapevo non sarei potuta andare d’accordo, del resto io sono Leone e lui era Toro, noi segni di fuoco ci scontriamo sempre con quelli che bla bla bla…
  • Non sopporto quelli a cui stringi la mano e ti lasciano l’impronta di acqua di colonia.
  • Non sopporto i selezionatori di risorse umane e le loro domande del cazzo che sembrano fatte apposta perché vogliono sentirsi prendere in giro. Guardate è il mio sogno fin da bambino lavorare per la Vergate sul Membro Spurghi & Clisteri, infatti ho inviato il cv solo a voi e non mi sto proponendo perché ho bisogno di lavorare, no, io ho proprio voglia di lavorare solo per voi.
  • Non sopporto chi mi accusa in maniera ingiustificata. Perdo facilmente la calma, rischiando anche di passare dalla parte del torto. Diplomazia chi era costei.
    Un esempio recente. Durante lo scalo a Frankfurt, un signore fa scattare l’allarme della porta automatica che si apre quando arriva il bus per l’aereo. Praticamente l’autista gli aveva chiuso le porte in faccia e lui era tornato indietro infilandosi nella porta automatica e facendo suonare un concerto di allarmi e lucine. Almeno questa era la dinamica che ho avuto modo di capire quando sono arrivato. Fatto sta che accorre un uomo della security incazzatissimo che chissà perché guarda me e comincia a dirmi qualcosa con tono severo (o forse mi stava solo chiedendo Buon uomo, per un caso fortuito è stato lei a incappare in questo increscioso inconveniente? In tedesco sembra tutto nervoso): il responsabile dell’incidente è subito intervenuto per dire che era stato lui. Se non l’avesse fatto probabilmente starei scrivendo da un carcere tedesco.
  • Non sopporto chi spoilera con disinvoltura. Ovviamente mi riferisco a spoiler su cose recenti, non del tipo Ehi sai che Luke è figlio di Darth Vader?
  • Non sopporto gli adattamenti fantasiosi di film e telefilm. “Se mi lasci ti cancello“?
    Ah, e che dire di questo (NO SPOILER): trova le differenze (da 00:45 nel video inglese)

  • Non sopporto i telegiornali, che si compongono più o meno in questo modo:
    – Una tragedia familiare, condita da qualche dichiarazione retorica: Un ragazzo tranquillo, una famiglia bene, un quartiere sotto choc, sgomento e rabbia;
    – Il “panino” con le dichiarazioni dei politici: Bisogna pensare alla crescita, basta strumentalizzazioni o si fanno le riforme o si va tutti a casa;
    – Un servizio sui cagnolini (che ci sta sempre bene);
    – Il nuovo amore di qualche personaggio dello spettacolo.
  • Non sopporto i cori russi, la musica finto rock, la new wave italiana…ah no scusate, mi son lasciato trasportare.

E voi? Cosa faticate a digerire?

45 Pensieri su &Idquo;Trovo molto interessante la mia parte intollerante

  1. Non sopporto le persone che si lamentano in continuazione di tutto e tutti, ma poi non sono disposti a fare nulla per cambiare le situazioni nascondendosi dietro il solito “tanto è inutile, non cambia niente”. Ma porcaccia la miseriaccia, almeno provaci dico io!!!!

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  2. Io odio chi mi toglie il piatto appena è vuoto. Non sopporto chi non mi dà il tempo di gustarmi quello che ho davanti o in bocca. Non sopporto chi lascia l’acqua nella bottiglia al ristorante. Non sopporto chi spreca. Non sopporto chi non mi lascia parlare. Non sopporto chi non mi risponde e non sa sostenere una conversazione. Non sopporto chi dice di sapere già tutto.
    Non sopporto chi mi spezza anche solo un pezzetto di quel velo leggero che ancora c’è intorno al cuore.
    ps. Avevo letto, inizialmente: “Non sopporto i conigli” al posto di “consigli”. E avevo già un po’ paura per me.

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  3. Da dove parto? Scherzo! Premettendo che non tollero tutte le cose che hai elencato, in primis gli avvoltoi nei negozi, pronti a farti indossare pure le tendine dei camerini, pur di far cassa, ho una intolleranza viscerale per le persone piene di sè e senza ragione. Esempio, la ragazza normale che si atteggia alla stra gnocca e esibisce, guardando quella davvero bella, con aria schifata, maniglie antipatico pazzesche, prosciuttoni formato family e lato b che ingloba una regione; la signora non freschissima che sarebbe uno splendore se accettasse il trascorrere del tempo e invece lo sfida, siringandosi anche e ciglia e vestendo mini inguinali e decoltè che mostrano la pelle simile ad un palloncino sgonfio; gli uomini che o hai 25 anni o più suicidarti perché rimanenza di magazzino …. Continuo? I bambini lagnosi e stupidi, quelli che strillano come se venissero torturati per un giochino che butteranno via 5 minuti dopo; gli adolescenti che avvicinano solo chi ha qualcosa di invidiato tra le mani e se ne fregano della totale assenza di un cervello. Sono cattiva? Mi sa di si! Buona giornata.

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  4. Sicuramente col tantum rosa la febbre non ti sarebbe passata, però vuoi mettere dire addio a quel fastidioso prurito intimo?

    Io comunque sto sviluppando una seria avversione per i vecchi alla guida.
    Appena me ne trovo uno davanti, inizio a girare gli occhi all’indietro.

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  5. Io non sopporto le persone incapaci di chiedere scusa, una sorta di smisurato orgoglio o di narcisismo probabilmente li porta a credere che non possono sbagliare, e quando sbagliano, perchè sono esseri umani e quindi anche loro naturalmente talvolta sbagliano, ti trovano mille cazzate per evitare di scusarsi e ammettere l’errore. Non li sopporto.

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      • Non so darti completamente ragione visto che sono divoratore di immagini e inquadrature e quanto altro e, se dovessi tener d’occhio anche i sottotitoli perderei molto. Dopotutto credo che il doppiaggio sia da considerarsi un compromesso: certe oscenità sono evidenti, ma c’è comunque molta competenza nell’interpretazione…

        La soluzione ideale per me sarebbe imparare bene l’inglese e non aver bisogno di sottotitoli… e sento spesso di persone che lo imparano con i film e telefilm in lingua originale…

        Anche in una semplice discussione sono capace di farmi lo sgambetto da solo!

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        • Sì, imparare l’inglese sarebbe la soluzione ottimale…comunque sulla cosa dei sottotitoli, secondo me è questione di abitudine: dopo un po’ riesci a leggere e seguire lo schermo con una sola occhiata. Io ormai saranno 10 anni che guardo cose sottotitolate (avevo cominciato guardando anime giapponesi non arrivati in Italia) e ora mi riesce naturale.
          È soggettivo, ovviamente, però con un po’ di allenamento si riesce a non perdersi nulla

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          • Anche io guardo spesso in lingua originale, generalmente si tratta di film che conosco a memoria o dei dvd extra di cui sono ghiotto e che sono sempre e solo sub ita.. Comunque non ci sono scappatoie, l’opera originale è tutta un’altra cosa!

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  6. Avevo cominciato a tenere una lista ed a scrivere sulle cose che “intolleravo”. Poi è diventata troppo lunga e ho cominciato a non sopportare anche me che non sopportavo 🙂
    Sembrerei quasi tollerante; anche se la teoria di un mio caro amico è decisamente più particolare. Secondo lui la mia intolleranza è diventata vecchia e pigra.

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  7. Tutto giusto! I commessi parte 4: quelli che quando ci sono i saldi, si spolpano lo stipendio comprandosi mezzo negozio. E non vedono l’ora di farti vedere i loro ultimi acquisti. Hanno davvero gli occhi che sbrilluccicano alla sola idea di mostrarti quanto sono fashion. I selezionatori parte 2: ma chi seleziona i selezionatori (un po’ alla Watchmen)? I selezionatori parte 3: magari mi gratto il naso perché mi prude, non perché sono imbarazzato o sto cercando di mentire. I selezionatori parte 4: se le ditte chiudono e sono in crisi, forse è perché le persone migliori sono disoccupate, capito selezionatori (parte 5)?

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  8. ho una certa idiosincrasia per le sorprese, non so come integrarle.

    ho idiosincrasia per la parola empatia, per certa musica melodica, per vascorossi al bar la mattina, non ce la posso fare, e il bar sotto il mio studio mette sempre vascorossi alla mattina.

    mi mettono di cattivo umore pure le persone che sorridono sempre, questa lo so è una problematica mia, ma mi mettono uggia.

    eccetera.

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  9. Io non sopporto le commesse,specialmente quelle over quaranta,rifatte,che vogliono fare le giovani. Mi è capitato che una delle suddette fosse così scrupolosa che non solo mi chiese “come va il vestito?”,ma aprì- non so ancora bene perchè -la tende del camerino mostrando a tutto il negozio la sottoscritta che cercava di infilarsi quello strettissimo vestito.

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  10. Ed ecco perché ogni cosa in streaming cerco di guardarmela in lingua originale con sottotitoli! A me non possono sparare? A me non possono sparare?!? A me non… okkei, insomma, s’è capito.

    Io non sopporto le persone troppo ansiose: l’ansia è contagiosa, altro che tumore male del secolo, l’ansia uccide dall’età di Cristo e ancora nessuno pensa a debellarla. Gente che prima dell’orale di un esame ti guarda con gli occhi enormi e parla a macchinetta, e subito dopo “Come sono andata?” e poi blablabla, tutto con un tono come se ci fossero telecamere nascoste che a denotare tranquillità sparerino gas fumogeno. Voglio dire: ci sta aver paura, ma dopo i vent’anni dovresti possedere un certo autocontrollo e un certo modo di gestire le situazioni, no? Anche solo un po’, insomma.

    Non sopporto la competizione palese in campo di studi. “Quante ne hai sbagliate?” “Che voto hai preso?”
    Io sono competitiva, ma prima di tutto con me stessa, poi ovviamente con gli altri, ma ho delle ottime regole: mi interessa innanzitutto del mio lavoro, aiuto chi se lo merita e chi me lo chiede (e chi mi sta simpatico, ma son dell’idea di aiutare anche chi non lo è, limitatamente, se un minimo se lo merita), e sinceramente me ne fotte proprio niente di sapere degli altri per potermi vantare o confrontare. Ed anche in quei casi in cui se mi metti la competizione addosso ti uccido il cane, ecco, mica te lo vengo a dire in faccia.

    Non sopporto le contrazioni verbali e certi modi di parlare di oggi: non c’ho sbatta, è troppo sbatti, vai tra, la veri, t’apposto. No.

    Non sopporto molto quelle che fanno le gran figone e poi le vedi struccate, o alzi i capelli sopra le orecchie a sventola, e noti come siano solo molto magre e niente di che. A fare le profumiere son brave tutte.

    Le persone che puzzano. E il fatto che non si possa entrare in una ludoteca senza sentire odore di sudore.

    Dulcis in fundo: non sopporto gli elementi -specie della mia generazione e quella poco prima- che sprecano tempo e giocano al Gioco della Lamentela: hanno buone possibilità di combinare qualcosa nella loro vita ma sono fuori corso -e non per fatica nello studiare- da anni, si lamentano di ogni minima cosa, vanno dallo psicologo e pubblicano stati tristi e depressi come se questo fosse sinonimo di profondità, leggono Bukowski e guardano film sconosciutissimi, fanno citazioni hipster (probabilmente per sbandierarle davanti lo psicologo) e son sempre in crisi.
    Il periodo ci sta, perdere la propria strada, perdersi un po’ credo sia una tappa obbligata. Restare adagiata sul fondo del barile, o peggio, far finta di esserci, è una gran cazzata.

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