Ricordo quando mi persi a Barcelona. Che poi non è che mi persi in modo vero e proprio, ero vicino l’ostello ma, semplicemente, non riconoscevo più le direzioni Nord-Sud-Est e Ovest, complice il buio della sera. Il quartiere dell’Eixample è disegnato su carta millimetrata, ziumm ziumm, giù di righello e penna e ti ritrovi strade dritte che s’intersecano ad angoli di 90° gradi.
Nel tragitto incrociai due ragazze.
Attraversano la strada, poi si fermano, una ha le lacrime agli occhi. Si baciano per qualche secondo interminabile, poi si staccano. Non so cosa sia successo dopo, non mi fermai di certo a farmi i fatti altrui.
Continuai a passeggiare, fantasticando molto su quel bacio. No – ehi – fermi tutti, non è quello che pensate, niente pensieri osceni. Ho provato a immaginare cosa significasse. Si stavano lasciando ed era un bacio di addio? Perché baciarsi, allora, tra l’altro in modo appassionato? Forse si amavano ma qualcosa impediva loro di stare insieme? Una delle due era in partenza? Chissà. Un po’ mi si strinse il cuore, mi succede sempre quando vedo piangere.
Ho sempre provato una sorta di gelosia per l’amore lesbico. Non è invidia sessuale, mi tengo stretto ciò che la natura mi ha dato. Non troppo stretto che poi si diventa ciechi. Ah ah. Scusate.
È che credo che due ragazze raggiungano uno stato di intesa e complicità mentale che non vedo possibile tra uomo e donna. Almeno per ciò che ho carpito dall’esterno.
O, probabilmente, io non sono in grado di raggiungere tale condizione. Nelle mie relazioni, di qualunque tipo siano, mi ritrovo sempre suddiviso in compartimenti stagni da sbocconcellare con parsimonia agli altri. Ogni accesso a una stanza successiva è subordinato a controlli e burocrazia che neanche il Castello di Kafka. All’inizio era una forma di protezione, poi, col tempo, mi è venuto naturale, tanto che ora il me stesso più profondo è confinato in un labirinto del quale neanche io trovo l’uscita.
Come se mi fossi perso in una città sconosciuta e non riconoscessi più la strada.
L’amore lesbico non è diverso dagli altri. È amore e le personalità della coppia possono cozzare o armonizzare come nell’amore etero. Ci sono gli stessi problemi. Almeno nelle coppia che conosco io,
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No, beh, non la porrei in termini di diversità: è chiaro che, trattandosi di rapporti tra due persone, si inneschino le medesime modalità e dinamiche, che si tratti poi di uomo/donna, uomo/uomo o donna/donna.
Era più – ma l’avrò immaginato io – una sensazione di raggiungimento di un livello più profondo
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È solo un’idea, ma certo non ci sono i problemi relativi alle diversità di genere… quasi
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Anche io, anche io mi sono persa a barcellona. e ci avevo scritto un post, ma oh, ho cancellato tutto.
E poi, non so. Al resto devo pensarci.
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pensaci e fammi sapere 😀
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Una delle frasi piu’ belle di “Il blu e’ un colore caldo” e’ di Emma, che dice alla mamma di Clementine: “Dica a suo marito che Clem si sarebbe innamorata di me anche se io fossi stata un ragazzo”. Che fa il paio con quella che campeggia in quarta di copertina, dove ancora Emma, interrogata da Clementine se si fosse mai vergognata di come era, risponde piu’ o meno cosi’: “Solo l’amore puo’ salvare questo mondo, perche’ dovrei vergognarmi di amare?”.
Complimenti per come ti sei descritto a partire da un episodio.
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Grazie :)…Sai che mi hai fatto ricordare che volevo comprare la graphic novel, non ho ancora provveduto
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Serve il lasciapassare A38? 😉
Essere consapevole di esserti perso è già un punto di partenza per ritrovarti…
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Hai una sensibilità ammirevole.
Guarda, dalle esperienze che ho vissuto indirettamente .-da fonti non personali ma molto vicine, insomma- l’amore lesbo non è detto che sia più facile a livello di comprensione ed empatia. Perché le donne è vero che non si capiscono neanche fra donne. E noi abbiamo questa strana ossessione di attaccarci subito, di cercare conferme: poi magari riusciamo a prenderla con calma, ma all’inizio questo termine non sappiamo dove stia di casa.
Questa mia amica se ne uscì dicendo “Siamo proprio noi donne il problema”.
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Voglio conoscere questa tua amica! Le voglio dare un premio, un Oscar, un non so…una donna che lo ha ammesso, finalmente! 😛
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