A. La droga agisce sul cervello.
B. Gli zombie mangiano i cervelli.
C. Uno zombie quando vuole sballarsi divora un fricchettone?
A. La droga agisce sul cervello.
B. Gli zombie mangiano i cervelli.
C. Uno zombie quando vuole sballarsi divora un fricchettone?
Un po’ in stile calcistico, alla fine è arrivato maggio, mese dove ci si gioca un’intera stagione.
Nell’ordine:
– è arrivata la convocazione per l’esame Dele. É la settimana prossima. Sono rimasto un po’ spiazzato, pensavo si facessero prima le prove scritte e poi l’orale, invece è il contrario. Che cambia, dirà qualcuno; niente, però semplice approccio mentale. E poi da che mondo è mondo in genere capita di fare prima gli scritti e poi gli orali!
– debbo approfondire la mia conoscenza del kelsenismo, in vista di un esame che non si sa quando e come si farà. La professoressa, per farci un favore, vorrebbe permetterci di anticiparlo e farlo durante una lezione (tanto siamo in 3 e non è un modo di dire: siamo 3 persone a seguire), contando che la data dell’esame è l’8, che dobbiamo ancora fare un libro e concordare l’argomento, che questa settimana non ci siamo visti e la prossima lezione sarà il 16, mi chiedo di quanto potremo anticiparci.
– debbo contemporaneamente approfondire le mie capacità di francofonismo; per 3 cfu di lingua bisogna essere in grado di leggere, comprendere e sintetizzare (in francese, con parole proprie e non recitando il testo) uno scritto in francese. Ecco, lettura e comprensione potremmo esserci, mentre del dono della sintesi ho preso solo la versione italiana.
– la dottoressa che segue la mia tesi mi ha chiesto di andare alla Città della Scienza a fare delle interviste. Non mi ha detto a chi, come, dove e quando (come sempre quando si tratta di una tesi, almeno con i professori che scelgo io). Proverò a mandare qualche mail, se nessuno mi fila io completo il 4° capitolo (l’ultimo) senza interviste.
Vedremo tra 18 giorni cosa sarò riuscito a fare.
In una ipotetica situazione normale, il soggetto A (che ha un problema) parla col soggetto B, che ascolta e sta vicino al soggetto A.
Non mi sembra una situazione astrusa, eppure sto cominciando a convincermi del contrario, ho come l’impressione di portare avanti una tesi strana e/o inopportuna.
La realtà distorta (che ora pretende di sostituirsi alla realtà normale) è che A se ne sta zitto e B si fa i fatti propri. Tra due persone che dovrebbero essere qualcosa in più di due conoscenti occasionali (a cui magari sarebbe comprensibile applicare la modalità distorta, tra due conoscenti è difficile che ci si confidi) non sembrerebbe una situazione normale.
Ma cos’è normale? Non lo so, non lo sapevo prima e ho ancor più dubbi adesso.
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Parlava di traduzione. Poi ha iniziato a straparlare di tutto.
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Come quelle coperte, formate da tante pezze colorate, cucite insieme tra loro. Tessuti diversi, di colore e materiale eterogeneo, uniti in un unico risultato finale: la coperta. Così il mio blog, fatto di tanti aspetti della vita quotidiana, sempre la mia.
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