É questione di Fede

Osservando le persone che mostrano il loro sostegno a Berlusconi sono sempre sorpreso dall’aggressività verbale che dimostrano, tra l’altro che fuoriesce da persone insospettabili come anziani e casalinghe.  Sembrano pulsioni represse che trovano sfogo nella difesa dell’unico punto di appiglio che dia senso alla propria vita (religione? Ci tornerò più avanti). Ieri sera a Ballarò, nel servizio sulla manifestazione pro Silvio fuori la Procura, una signora che manifestava diceva che avrebbe volentieri cavato gli occhi alla Boccassini. Fortuna che parliamo del partito dell’amore.

Come diceva Bukowski, i migliori ad odiare sono quelli che predicano amore

 

Lo stesso atteggiamento aggressivo è riscontrabile nelle persone che seguono la religione. Nelle riflessioni che seguono mi concentrerò sui cristiani perché son quelli più facilmente osservabili. In genere, le reazioni che può avere un credente dinanzi ad una persona che afferma di non credere sono queste:

– diffidenza, prendere le distanze, sensazione di aver udito qualcosa di strano: è la reazione che avrebbe  una persona nel sentire un’altra confessare di  amare leccare i pavimenti, tanto per dire.

– scandalo, sensazione di fastidio e/o disgusto: come se gli si fosse appena detto di amare in modo viscerale le ragazzine in età prepuberale.

– rabbia, odio: in questo caso si verrà investiti da feroci invettive, si va da un generico “Hai il male dentro” ad un “É per colpa di quelli come te che c’è il male nel mondo” (il tedesco che accusa l’ebreo della disastrosa situazione della Germania; non voglio fare degli atei delle vittime come gli ebrei, ma il meccanismo alla base è il medesimo: trovare un nemico esterno su cui concentrare le pulsioni violente, perché frustrati dalle cose negative che si hanno intorno. Ovviamente non si cercheranno cause interne ma si focalizzerà l’attenzione verso un estraneo, un diverso). Poi ci sono quelli che la buttano sul senso di colpa: “Gesù è morto per salvare anche quelli come te”, sperando in una redenzione improvvisa, colti dal rimorso. Ancora, ci sono quelli che domandano “Allora che ci stai a fare sulla Terra”, probabilmente desiderando implicitamente una tua immediata sparizione dalla faccia del pianeta.

Probabilmente non avrebbero le stesse reazioni se l’interlocutore si professasse un credente, seppur seguace di un culto astruso o di un dio bisclacco;

-Lo sai? Sono un devoto della grande salamandra cosmica.

– Ah, ok.

Ma invece il non credente è un estraneo, un alieno, uno che si pone al di fuori di una cerchia di eletti.

Per dirla come Allen, sono clubs, sono elitari, tutti quanti. Alimentano il concetto di diverso, così si sa chiaramente chi bisogna odiare

Ecco, tralasciando un attimo il discorso religioso, l’atteggiamento di alcune persone verso Silvio Berlusconi è lo stesso. Berlusconi è amore, se non ami Berlusconi sei il male; Berlusconi potrebbe godersi i suoi soldi invece sta al governo per il bene dell’Italia e deve sopportare sacrifici e persecuzioni (il paragone col Cristo sulla croce per il bene degli esseri umani ci sta tutto).

Di fronte a certi atteggiamenti fideistici non ha senso alcun tentativo di dialogo o di far aprire gli occhi: l’assioma di partenza di coloro che ripongono la loro fede in Berlusconi è “Noi non cambieremo le nostre convinzioni, qualunque cosa Berlusconi faccia”; ed è assolutamente così: ora che probabilmente è più difficile far passare il Presidente del Consiglio come un santo immacolato, scatta l’atteggiamento comprensivo e assolutorio nei suoi confronti.

 

Il peccatore va compreso ed aiutato. Ovviamente questo vale se il peccatore è Berlusconi; se ad esempio parliamo di Vendola (è omosessuale, vive nel peccato, non ce lo scordiamo!) non vale il discorso della comprensione, lì scatta invece la condanna. Ecco, l’altra caratteristica della persona di fede è  quella di ignorare di tanto in tanto le regole della coerenza e della logica.

Probabilmente comunque Berlusconi ed i suoi seguaci vivono nell’epoca sbagliata: perchè un Silvio Berlusconi in passato sarebbe potuto essere Papa e riunire in sé tutto, il potere politico e il potere spirituale, controllo sulla persona fisica e controllo sulle coscienze. Oggi diventare Papa è molto più difficile, ci sono più regole da rispettare, bisogna avere una certa condotta morale eccetera, ma nel Quattrocento, tanto per dire, era tutto più facile con le conoscenze giuste e Berlusconi sarebbe stato un Papa perfetto, un Rodrigo Borgia fatto e finito.

E la propensione alla sudditanza, all’amore verso il plutocrate che dimostrano certe fasce della popolazione è perfettamente compatibile con il popolino timorato di dio che viveva nel Medioevo, tormentato dalle frustrazioni della vita ma beato per l’adorazione verso il potente di turno.

Non sono poi tanto buono/3

Riproduzione del Rhinovirus del raffreddore

Mal di gola

Disinfetterei col fuoco chi starnutisce, tossisce, si soffia il naso il pubblico.

Chi è ammalato dovrebbe seguire l’etichetta giapponese, andare in giro con la mascherina (e qualche conoscente che lo incontra esclamerà Ti conosco mascherina! – ok era pessima).

Shiki

Apro qui un altro piccolo spazio che vorrei dedicare, con cadenza assolutamente sporadica, a commenti su anime che ho visto recentemente. Ho deciso di partire con Shiki, serie Horror/Mistero di 22 episodi, tratta da un’opera di Fuyumi Ono.

L’anime per me rappresenta sicuramente una novità interessante del 2010, se non altro perché vediamo dei cosiddetti vampiri impegnati a fare il loro mestiere, cioè uccidere cavando sangue dalle vittime.  Non c’è niente di affascinante, niente amori tormentati, niente figosità per bimbeminkia,  insomma twilightate che hanno reso ridicolo un genere.
Dentro quest’opera invece è tutto tragico e decadente: la storia stessa che procede lentamente è decadente, tanto che sembra si avvii verso un lento spegnersi tragico (tragico per gli umani, ovviamente). Poi a metà serie comincia la svolta e comincia il climax verso la seconda tragedia, stavolta invece portata avanti dagli umani. Nel finale c’è il capovolgimento dei ruoli, non ci sono vincitori o vinti, le vittime sono diventate carnefici, travolti dalla furia per la caccia alle streghe. I carnefici finiscono invece per rivelarci un lato umano: paura di morire, voglia di sopravvivere.

L’inizio della storia, ad essere sinceri, non è originalissimo: ci troviamo nel classico villaggio isolato e dimenticato dalla civiltà dei consumi,  dove tutti si conoscono e guardano con sospetto i forestieri, con una famiglia misteriosa che si trasferisce  proprio in quel luogo. Da lì a poco, ovviamente, ci sarà gente che inizia a morire. A questo punto rimango però colpito dalla stupidità degli abitanti, che proprio per le caratteristiche descritte dovrebbero iniziare ad annusare che ci sia qualcosa di strano, mentre invece non hanno reazioni, commentano di rado l’incremento dei morti, deridono chi  prova ad accennare a cause soprannaturali. Per metà serie di eclatante sembra succedere ben poco (e ci può essere la tentazione di mollare qui la visione), poi dal 15esimo episodio cominciano i colpi di scena,  ne avremo quasi uno ad episodio.

Il dottor Toshio Ozaki

I personaggi, dal punto di vista grafico, li classificherei in due categorie: protagonisti e semplici comparse. Questi ultimi sono disegnati con tratti più vicini alla realtà, rughe, facce tirate eccetera. Insomma, dimostrano l’età che hanno o anche più. I protagonisti invece sono del classico tipo “10 anni più giovane” (o anche più giovane). Per non parlare delle loro capigliature, il dottor Ozaki (che dovrebbe avere 32 anni ma sembra averne 15) sembra un allenatore di Digimon e tra l’altro è il più normale lì in mezzo, roba che Lady Gaga passerebbe inosservata. Questa scelta stilistica sui personaggi non l’ho ben compresa; nel senso che non sembra in linea con un’opera di questo genere (li vedrei bene in Paradise Kiss), ma probabilmente è proprio tale contrasto (che, ripeto, può piacere o non piacere) a rendere l’opera più originale.

Nel complesso è un’opera da vedere, di certo non un capolavoro e di sicuro non il meglio offerto dal 2010, ma un suo spazio di fama merita di acquisirlo.

Segnalo inoltre la prima Opening (la seconda mi ha lasciato indifferente):

EDIT: ho rilasciato un commento simile sul forum di Jigoku, son sempre io, non ho copiato 😀