Sto pensando magari potrei fare una sorta di rubrica, in cui raccontare quelle esperienze che fan sì io non possa ritenermi così buono come voglio far credere. In realtà più che confessioni ed atti di meaculpismo sarebbero comunque post di autocompiacimento.
Oggi voglio parlare dell’arte di passare avanti agli altri agli esami.
Dovevo convalidare un esame, per la cronaca un 30 (grazie, grazie dei complimenti. No, grazie, non dovete. Davvero, non dovete. Chi ha detto vaffanmulo?!). Non che sia molto indicativo, su una 60ina circa di partecipanti, ci saranno stati una 40ina di 30. Comunque, dovevo pure sostenere l’orale di un seminario, sempre con lo stesso professore. Il nostro eroe (il professore) non ci aveva dato un orario per presentarci, venite verso le 11, 11 e 30! aveva detto. Ed io mi presento alle 11 e 5: mi guardo intorno, saluto due amici che mi indicano la tizia che in un angolo sta procedendo alle convalide e sostenendo i seminari. In linea con l’angolo della tizia c’è una fila di sedie sparse con delle ragazze che cicalecciano* tra loro. Senza curarmene e senza guardarle (il segreto è non guardare quelli che stai superando), passo avanti e mi siedo su una sedia vuota immediatamente dietro ad un tizio che sta sostenendo il seminario. Appena si alza, mi presento io, con scatto felino.
Potrebbe essere considerato moralmente scorretto, ma erano così prese dalle loro chiacchiere che non se ne sono manco accorte, si sono presentate solo quando la tizia ha chiesto chi dovesse sostenere il seminario. Morale della favola: occhio non vede, cuore non duole.
* cicaleccio: (sm.) Il cicalare continuato di più persone insieme. ~ chiacchiericcio.
Sinonimi: chiacchiericcio, parlottìo