Proteggetevi dalle chiamate sconosciute

C’è una mini rubrica su Focus dedicata a piccoli consigli originali, del tipo “pulire lo zerbino con una patata cruda” (che poi mi chiedo perché uno dovrebbe mettersi a pulire con una patata. Immagino dall’ortolano, mi dia un chilo di patate, oggi c’ho le pulizie di primavera!).

Nel n° 220 di febbraio 2011 ne è apparso uno che è il più originale di tutti:


No, io adesso vorrei davvero vedere qualcuno che va in giro col cellulare in un preservativo.

Immaginate poi se fosse questo qui il cellulare:

Ecco, nei momenti di noia attivate la vibrazione…

Frasi giuste in ogni occasione/1

Per apparire esperti nelle discussioni politiche non c’è bisogno di aver letto Sartori, Chomsky, riviste di economia e quant’altro; basta saper tirar fuori l’affermazione giusta valida per ogni occasione.

La frase in questione da tirar fuori dal cilindro è “Ci vogliono le riforme”, con la variante specificativa “L’Italia ha bisogno di riforme”. Dicendo questa frase otterrete l’attenzione e l’ammirazione degli astanti, dando l’idea di una persona che ha ben compreso il nocciolo delle questioni.

É una frase indicata in qualsiasi momento, con qualsiasi schieramento al potere; la sentirete dire da politici, capi di stato, di governo, Chiesa, Confindustria, Confederazione dei grattachecchari…tutti. Le riforme saranno invocate, indifferentemente, da esponenti dell’opposizione e da quelli della maggioranza (che non si spiega questi ultimi a chi le stiano chiedendo, visto che sono loro che dovrebbero farle).

Una domanda può sorgere spontanea: ma quali sono, nello specifico, queste riforme?

Questo nessuno l’ha mai capito. Ma l’importante è fare le riforme, no?

Non sono poi tanto buono/1

Sto pensando magari potrei fare una sorta di rubrica, in cui raccontare quelle esperienze che fan sì io non possa ritenermi così buono come voglio far credere. In realtà più che confessioni ed atti di meaculpismo sarebbero comunque post di autocompiacimento.

Oggi voglio parlare dell’arte di passare avanti agli altri agli esami.

Dovevo convalidare un esame, per la cronaca un 30 (grazie, grazie dei complimenti. No, grazie, non dovete. Davvero, non dovete. Chi ha detto vaffanmulo?!). Non che sia molto indicativo, su una 60ina circa di partecipanti, ci saranno stati una 40ina di 30. Comunque, dovevo pure sostenere l’orale di un seminario, sempre con lo stesso professore. Il nostro eroe (il professore) non ci aveva dato un orario per presentarci, venite verso le 11, 11 e 30! aveva detto. Ed io mi presento alle 11 e 5: mi guardo intorno, saluto due amici che mi indicano la tizia che in un angolo sta procedendo alle convalide e sostenendo i seminari.  In linea con l’angolo della tizia c’è una fila di sedie sparse con delle ragazze che cicalecciano* tra loro. Senza curarmene e senza guardarle (il segreto è non guardare quelli che stai superando), passo avanti e mi siedo su una sedia vuota immediatamente dietro ad un tizio che sta sostenendo il seminario. Appena si alza, mi presento io, con scatto felino.

Potrebbe essere considerato moralmente scorretto, ma erano così prese dalle loro chiacchiere che non se ne sono  manco accorte, si sono presentate solo quando la tizia ha chiesto chi dovesse sostenere il seminario. Morale della favola: occhio non vede, cuore non duole.

* cicaleccio: (sm.) Il cicalare continuato di più persone insieme. ~ chiacchiericcio.
Sinonimi: chiacchiericcio, parlottìo

L’incompetenza

É veramente assurdo quanto l’incompetenza regni sovrana nelle segreterie universitarie.

Premettiamo che uno vuol essere garantista, solidale, comprensivo, vuol riconoscere tutte le attenuanti del caso: può essere un lavoro noioso e ripetitivo, poi magari una persona può avere tanti problemi per la testa e non essere sereno nel proprio lavoro…ma quando è troppo è troppo. Perché veramente ne capitano tante. E soprattutto, uno è portato a chiedersi per quale motivo certe persone abbiano un posto di lavoro con tanta gente che è a spasso.

L’ultimo soggetto che hanno messo dietro lo sportello credo stia poco più sopra di una scimmia come abilità (ed è un complimento, ci sono scimmie che sanno giocare a Pong o sanno dipingere): non sa niente, in 4 mesi che sta lì non è migliorato, non ha imparato niente, non capisce niente e si permette anche di sbuffare, come a dire “tutti a me questi studenti”.

Partiamo dalla mia odissea: nel piano di studi che avevo scelto, avevo un esame che risultava non più attivo (parole dell’ufficio della presidenza, “non ci doveva proprio essere, è stato un errore”). Allora volevo far richiesta, come già avevano fatto altri, di inserire un esame di un altro piano di studi (alternativo al mio) al posto di questo. L’esame apparteneva allo stesso SSD (Settore scientifico-disciplinare), il prof era lo stesso, i cfu gli stessi., nessun problema di compatibilità. Mi presento a chiedere il modulo in segreteria, trovo questo nuovo Neanderthal che in pratica mi caccia via, al suon di “tu non puoi venirci a dire quali esami puoi fare, siamo noi che verifichiamo e ti diciamo cosa puoi fare”. Fa niente, riprovo una volta successiva e mi danno il modulo per fare la richiesta ed attendo il cambio sul Segrepass (in pratica una segreteria online dove ci si immatricola, si presenta l’ISEE, si prenotano gli esami).

1° dicembre: consiglio di facoltà, le richieste di cambio vengono approvate. Saltiamo all’11 gennaio ed ancora non c’è stato il cambio. Vado in segreteria, trovo di nuovo il Neanderthal che non sa niente, non ha capito di cosa io stia parlando, sbuffa e mi manda dal capo ufficio della segreteria, il quale mi dice che la richiesta è approvata, manca la delibera per eseguire il cambio. Le solite pippe della burocrazia, è approvato ma serve la delibera per eseguirlo. Ok.

Stamattina, 20 gennaio, apro Segrepass e cosa trovo: l’esame è stato inserito, ma con una denominazione errata ed appartiene ad un’altro corso di laurea (il che all’atto della convalida mi creerà ovviamente problemi).

Ma c’è di più: mi hanno tolto il paniere in cui dovevo scegliere gli altri esami, in pratica mi ritroverò con due esami in meno, 18 crediti in meno, totale alla fine 102 su 120. Mi starebbe anche bene far due esami in meno (grazie, siete generosi), ma quando farò domanda per la seduta di laurea non credo mi lascino andare, vista l’irregolarità.

E adesso dovrà cominciare una nuova battaglia, perdere altro tempo, altre signore Ciccone su cui imprecare, tutto per errori non commessi da me.

É assurdo, state lontani dalla facoltà di Scienze politiche della Federico II. Qualcuno mi dirà che queste cose succedono in tutta Italia, comunque, potendo scegliere, scartate questa qui, ve l’assicuro.

UPDATE:

Ora il paniere è ricomparso, compreso l’esame che avevo chiesto di inserire.  Però ci sono comunque 9 crediti in meno. (io praticamente dovevo scegliere da quel paniere 3 esami, per un totale di 27 cfu. Ora me ne riportano 18) L’esame che non appartiene al mio piani di studi invece è ancora lì, nella lista di quelli obbligatori…senza contare che non so perché ora hanno preso un esame del primo anno che ho già sostenuto e me l’hanno piazzato come esame del secondo.

In tutto questo aggiungo che questa segreteria delle barzellette ha 3 numeri di telefono che in genere suonano sempre a vuoto, più un indirizzo email che ormai è inattivo e credo non esista manco più (però sul sito della facoltà viene ancora riportato).

Sistemano una cosa e ne rompono altre tre. Mi successe anche due anni fa alla triennale, 4 mesi per convalidare un seminario, poi me lo ficcano nel posto sbagliato (in tutti i sensi), poi mi mettono 4 cfu in più da sostenere, poi me ne tolgono due…io dico, è così difficile gestire il database che controlla i dati degli studenti? Ci vuole una laurea? In tal caso, perché lì ci sono persone che hanno l’aria di scrivere “laura” come Totò?

UPDATE 2:

Credo sia tutto ok, o almeno spero. Ieri ci è voluto un bel po’ per far capire a quella della segreteria (fortuna non c’era il Neanderthal) che l’esame mi compariva due volte, con due denominazioni diverse, ho dovuto farle il disegnino: ho copiato i codici degli esami, ho scritto come si chiamavano e le ho chiesto “tra questi due quale è quello che debbo fare?”.  Adesso, credo, sia ok. Abbiamo anche fatto presente al professore quale camicia dovevamo firmare; non sarò tranquillo fino a quando non vedrò l’esame convalidato.

Ma che vor dì?

Ogni tanto butto un’occhiata alle offerte di lavoro che ci sono in giro sulla rete, in particolare su MioJob. Rimango sempre sconcertato dalla cripticità di molti annunci, che chissà cosa nascondono dietro parolone accattivanti in inglese (in realtà si capisce benissimo cosa nascondano e lo spiego dopo).

Che diavolo farà mai il “regional key account”?

Chi è il “country business controller”?

Cosa vogliono da degli “analist consultant junior” e perché non possono tradurlo in italiano?

Va bene, forse dal titolo dell’annuncio non è facile capire cosa richiedano, meglio leggere il testo:

La persona inserita, dopo un adeguato periodo di formazione, avrà la responsabilità di gestire un processo di selezione a 360°, partendo dalla ricerca del potenziale cliente sino alla conclusione del mandato stesso. Verrà formata in una delle aree di competenza e acquisirà gli strumenti e le capacità necessarie per svolgere una accurata attività di ricerca e selezione del personale, con un particolare focus sulla qualità del servizio. Acquisirà inoltre un approccio commerciale, basato sulla professionalità della comunicazione, finalizzato alla ricerca di nuovi clienti, alla negoziazione e alla gestione del mandato. L’attività è fortemente orientata al raggiungimento di obiettivi individuali e presenta importanti caratteristiche di dinamicità e opportunità di carriera. Il candidato, in accordo con le politiche aziendali e sotto la supervisione del coordinatore dell’area di riferimento sarà portato ad avere le seguenti responsabilità:

gestione autonoma dell’intero processo di Ricerca e Selezione
pubblicazione degli annunci online e offline,
colloqui di selezione,
ricerca e valutazione dei profili ritenuti idonei
presentazione degli stessi ai referenti aziendali;
gestione dell’attuale portafoglio Clienti e sviluppo di nuove opportunità di business;
gestione in totale autonomia delle negoziazioni presso il cliente

Sì, ma tradotto in parole povere? Cerchiamo un piazzista, se riesci a portare clienti bene, sennò arrivederci e magari non ti paghiamo nemmeno.

Tutte chiacchiere, tutte chiacchiere, “processo di selezione a 360°”, ma che vuol dire? Esistono pure processi di selezione a 180° gradi? A 90°? Forse in quest’ultimo caso sì, c’è chi fa selezioni a novanta gradi, ma è un campo che non mi interessa.

Va bene, ma un solo annuncio non fa testo, vediamone un altro

Il candidato/a ideale è in possesso di una laurea conseguita nella facoltà di Economia, Ingegneria Gestionale oppure Scienze Politiche con indirizzo Amministrativo.

Si richiede un’ottima conoscenza dei principali strumenti di informatica ed eccellente conoscenza della lingua inglese.

Non è necessaria una pregressa esperienza nel settore medesimo ma sono indispensabili una forte determinazione al raggiungimento degli obiettivi e spiccate doti relazionali e di problem solving.

La risorsa inserita verrà impiegata su progetti di clienti della società per cui stiamo effettuando la selezione che possono essere dislocati su tutto il territorio nazionale perciò è richiesta la disponibilità a compiere trasferte anche di più giorni.

Eventuali esperienze di lavoro e studio pregresse maturate all’estero completano il profilo.

Ancora:

Agenzia di comunicazione ricerca in STAGE ACCOUNT
Con spiccata personalita’ CREATIVA, capacita’ di lavoro autonomo ed in team per l’affidamento di qualificati progetti d’agenzia, GESTIONE NEW BUSINESS E portafogli clientela d’agenzia.

Anche qui, nulla più che un piazzista. Tutti cercano piazzisti, gente da mettere al telefono o mandare in giro a scocciare gente, basta vedere quando citano “clienti” o “portafoglio clienti”.  Tutto questo però a patto che si sappia gestire new business (ma che cazzo vuol dire?).

Forse sarò ignorante io o anacronistico e quindi non al passo con le nuove figure professionali o forse c’è da qualche parte un generatore casuale di nomi di posti di lavoro: clicchi ed esce fuori “account business editor” o “sales manager occasional”, “junior bitch for president” e così via…

Xeno-fobia

No, non voglio parlare di razzismo, sarebbe un argomento troppo serio, non in linea con questo blog.

No, voglio parlare dei fari allo xeno.

Trovandomi spesso ad andare in giro di sera con l’auto non ho potuto fare a meno di notare, sempre più di frequente, automobili che non montano i tradizionali fari a luce gialla, solare, ma una luce bianca molto forte che dà fastidio agli occhi quando la incroci. Non parliamo di quando poi te li ritrovi alle spalle, è impossibile guardare nello specchietto retrovisore, tanto non si vede nulla. Una sera ho incrociato tante auto con questo tipo di fari che tornato a casa sembravo reduce da un trip lisergico, vedevo lucine lampeggianti davanti gli occhi.

Sicuramente per chi guida devono essere migliori dei tradizionali fari, assicurando migliore visibilità, ma gli altri che li incrociano non la pensano così. Tant’è che i caramba possono multare chi monta questi fari non omologati (perché ovviamente tutto il discorso è legato a quelli che li montano non omologati, altrimenti le case costruttrici che li mettono di serie starebbero violando la legge!).

Morte con donne nude

WordPress mi ha mandato una mail con un resoconto delle mie attività sul blog e le statistiche (numero di post, di visite, ecc). Tra le varie cose mi ha colpito questa

Some visitors came searching, mostly for morte, donne nude, la morte con la falce, aida yespica nude on tv, and morte con falce

Morte batte figa 3 a 2.

Il che dovrebbe farmi preoccupare sull’andazzo di questo blog.

Per aumentare i visitatori allora scrivo: tanta morte con la falce a tutti (però non scordatevi di un po’ di nudo in tv)

Parallelismi

Le fabbriche del disfattismo devono smetterla di produrre un’atmosfera di odio e pessimismoBerlusconi: disfattisti smettano di produrre odio e pessimismo – 24 dicembre 2009

Chi di fronte alla crisi economica e sociale cede alla sfiducia è un irresponsabile perché questa fa morire dentro, non risolve nulla, paralizza le forze, genera prostrazione, a volte porta a gesti disperati Bagnasco contro il clima di odio e disfattismo – 31 dicembre 2010

Stavolta Berlusconi è arrivato prima della voce di dio, ritentare, prego.

 

Capodanno: Eaton; veglione in fabbrica per operai licenziati

Non vogliono abbandonare presidio neppure per San Silvestro

(ANSA) – MASSA (MASSA CARRARA), 30 DIC – Festa di fine anno in fabbrica per i 304 operai della Eaton, dal 15 dicembre in mobilita’ e al momento senza la speranza di un altro anno di ammortizzatori sociali. Gli operai, che stanno occupando la fabbrica dal 6 ottobre scorso, hanno organizzato una cena con le loro famiglie per non abbandonare il presidio neanche nel giorno di S. Silvestro. In cucina ci saranno gli operai e il piatto forte sara’ la grigliata di carne: ”Una cena semplice – dice Alessio Castelli segretario provinciale Fiom Cgil – per stare insieme alle nostre famiglie e non abbandonare la protesta”. (ANSA).

Però mi raccomando, non abbandonatevi alla sfiducia, sennò Bagnasco se la prende a male.