Mese: aprile 2008
Suburbano – Jason, fine?
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Lo avrai, camerata Kesselring…
Processato nel 1947 per crimini di Guerra (Fosse Ardeatine, Marzabotto e altre orrende stragi di innocenti), Albert Kesselring, comandante in capo delle forze armate di occupazione tedesche in Italia, fu condannato a morte. La condanna fu commutata nel carcere a vita. Ma già nel 1952, in considerazione delle sue "gravissime" condizioni di salute, egli fu messo in libertà. Tornato in patria fu accolto come un eroe e un trionfatore dai circoli neonazisti bavaresi, di cui per altri 8 anni fu attivo sostenitore. Pochi giorni dopo il suo rientro a casa Kesselring ebbe l’impudenza di dichiarare pubblicamente che non aveva proprio nulla da rimproverarsi, ma che – anzi – gli italiani dovevano essergli grati per il suo comportamento durante i 18 mesi di occupazione, tanto che avrebbero fatto bene a erigergli… un monumento.
A tale affermazione rispose Piero Calamandrei, con una famosa epigrafe (recante la data del 4.12.1952, ottavo anniversario del sacrificio di Duccio Galimberti), dettata per una lapide "ad ignominia", collocata nell’atrio del Palazzo Comunale di Cuneo in segno di imperitura protesta per l’avvenuta scarcerazione del criminale nazista.
L’epigrafe afferma:
Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA
Il gusto del macabro
La squadra
All’Ambiente pare che ci sia la Brambilla, che solo col colorante dei capelli avrà alterato l’ecosistema di una decina di fiumi e inquinato la natura. La ricordiamo a Porta a Porta mentre tentava di mostrare la sua di natura
E dulcis in fundo, il vice Premier dovrebbe essere Calderoli, lo vediamo qui in una foto scattata prima dell’incidente che gli ha sfigurato il volto
Alla prossima.
Le parole dell’orco
"Le mie liste prenderanno il 6-7 per cento in tutte le regioni in cui ci presenteremo" (Giuliano Ferrara, "In mezz’ora", Rai3, 17 febbraio 2008).
"Abbiamo tra il 4 e il 6 per cento" (Giuliano Ferrara, Il Giornale, 28 febbraio 2008)
"I sondaggi mi danno allo 0,5 per cento? Sbagliano. Raccoglierò non meno del 4,5% dei consensi, puntando sul voto di passione" (Giuliano Ferrara, Corriere. it, 28 marzo 2008)
"Trenta deputati, per un totale di 2 milioni di voti. Questo è il risultato che conta di raggiungere Giuliano Ferrara alle elezioni politiche con la sua lista ‘Aborto No Grazie" (Libero, 13 aprile 2008)
La capa non si è rotta ancora
eroe contemporaneo a cui noi tutti dobbiamo la nostra libertà”
Piacere, Luigi delle Bicocche,
sotto il sole faccio il muratore e mi spacco le nocche.
Da giovane il mio mito era l’attore Dennis Hopper
che in Easy Rider girava il mondo a bordo di un chopper
Invece io passo la notte in un bar karaoke,
se vuoi mi trovi lì, tentato dal videopoker
ma il conto langue e quella macchina vuole il mio sangue,
un soggetto perfetto per Bram Stroker
Tu che ne sai della vita degli operai
Io stringo sulle spese e goodbye macellai
Non ho salvadanai da sceicco del Dubai
E mi verrebbe da devolvere l’otto per mille a SNAI
Io sono pane per gli usurai ma li respingo
Non faccio l’Al Pacino, non mi faccio di pachinko
Non gratto, non vinco, non trinco nelle sale bingo
Man mano mi convinco che io
sono un eroe, perché lotto tutte le ore. Sono un eroe perché combatto per la pensione
Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari
Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere. Sono un eroe straordinario tutte le sere
Sono un eroe e te lo faccio vedere. Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere!
Stipendio dimezzato o vengo licenziato
A qualunque età io sono già fuori mercato,
invece torno a casa distrutto la sera, bocca impastata
come calcestruzzo in una betoniera
io sono al verde vado in bianco ed il mio conto è in rosso
quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera
Su, vai a vedere nella galera quanti precari sono passati a malaffari
quando t’affami, ti fai, nemici vari, se non ti chiami Savoia, scorda i domiciliari
finisci nelle mani di strozzini, ti cibi, di ciò che trovi se ti ostini a frugare cestini
ne’ l’Uomo ragno ne’ Rocky, ne’ Rambo ne affini
farebbero ciò che faccio per i miei bambini
Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari
Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere. Sono un eroe straordinario tutte le sere
Sono un eroe e te lo faccio vedere. Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere!
e fottermi i soldi dei morti come un banchiere a Lodi
C’è chi ha mollato il conservatorio per Montecitorio
lì i pianisti sono più pagati di Adrien Brody
Io vado avanti e mi si offusca la mente
sto per impazzire come dentro un call center
Vivo nella camera 237 ma non farò la mia famiglia a fette perché sono un eroe.
Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari
Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere. Sono un eroe straordinario tutte le sere
Sono un eroe e te lo faccio vedere. Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere!
Penso che ci siano artisti che, al di là del genere musicale e delle preferenze, vadano apprezzati per l’impegno profuso per produrre un testo, e Caparezza è uno di questi.
La fine del 900
Prima di passare alla debacle storica della sinistra (in Parlamento non ci sarà una sinistra comunista – o presunta tale – per la prima volta dal dopoguerra ad oggi), innanzitutto i risultati e le cifre: il Pd alla Camera ha preso 12.092.998 voti, nel 2006 la coalizione de L’Ulivo (DS + Margherita) ne ottenne 11.928.362.
Al Senato il Pd ha ottenuto 11.042.325 di voti, nel 2006 i DS ne ottennero 5.977.313 e la Margherita 3.664.622.
Quindi il Pd ha ottenuto un salto di qualità, ci sarebbe da considerare l’apporto di Follini e degli ex Radicali, compensato, a mio parere, però dalla perdita di Dini e dei suoi liberali, dalla fuoriscita di un gruppo dai DS (la Sinistra Democratica) e dalla fuoriuscita di Angius.
Nel 2006 complessivamente la sinistra (PRC, PdCI e Verdi, non considerando quindi la Sinistra Democratica, cioè i fuoriusciti dei DS che non hanno aderito al Partito Democratico) aveva ottenuto, alla Camera 3.898.460 voti, al Senato 3.941.850.
Nel 2008 la Sinistra Arcobaleno ottiene 1.124.418 di voti alla Camera e 1.053.154 di voti al Senato.
Sono “spariti” 2 milioni e 800mila voti, circa.
Ha pesato una emorragia di voti verso le nuove formazioni di sinistra, e cioè il Partito Comunista dei Lavoratori e Sinistra Critica? Nient’affatto, il risultato di questi due soggetti politici è così insignificante che più che di emorragia si dovrebbe parlare di trascurabile taglietto su un dito, senza neanche perdita di sangue.
Ha prevalso la logica del voto utile a favore del PD? Vero in parte. In regioni tradizionalmente rosse la SA ha preso un terzo dei voti che avrebbe dovuto prendere. Una parte sicuramente si è spostata verso il PD.
Ma hanno inciso altri fattori. Ha inciso la scelta di confluire in un soggetto politico non ben definito che creava imbarazzo già nel nome. Ha inciso la scelta di candidare un personaggio oramai da pensionare come Bertinotti, inviso oramai a chiunque. Ha pesato la passata esperienza di governo con le sue scelte discutibili, il doppiogiochismo (prima in piazza si manifesta contro e poi in Parlamento si vota a favore?), l’asimmetria tra quelle che dovevano essere le intenzioni di sinistra e quel che è invece è stato l’operato nel Governo, eccetera, tutte cose sotto gli occhi di tutti e sulle quali è inutile tornare: non basta una passata di spugna per ripulire il tutto. Al Nord sicuramente c’è gente di sinistra che si è diretta altrove e precisamente ha votato Lega, attratta dai proclami populistici. Non hanno tutti i torti gli elettori, la Lega è il partito che più si avvicina all’idea – per l’elettore – di soddisfacimento degli interessi comuni. Nell’era in cui oramai ci troviamo conta cosa un partito può dare, non conta più l’appartenenza ideologica, la fede politica, eccetera. Siamo nell’era del voto di scambio.
Questo discorso può valere anche per la Destra delle SS (Santanchè Storace), anch’essa senza rappresentanti in Parlamento; i valori, le idee, la filosofia di destra: aria fritta evidentemente per gli elettori.
Ha inciso la propaganda mediatica verso i due soggetti politici maggiori e verso lo scontro Berlusconi – Veltroni, mentre il programma della SA ha goduto di scarsa visibilità (a proposito, qualcuno lo conosce?).
Ha inciso anche l’astensionismo, quest’anno alle urne si è recato un 3% in meno. Ma è ridicolo andare a cercare tutti voti persi tra coloro che han preferito non votare o coloro che han subito la propaganda.
Alla fine dei conti, contano i fatti. I fatti dicono che è fuori dalla rappresentativià la sinistra. Probabilmente non è fuori dal Paese, esiste, – polverizzata, allo stato attuale – una cultura di sinistra che è dispersa tra gli insoddisfatti della politica odierna, tra coloro che han smesso di credere e han ceduto al pragmatismo verso altre formazioni politiche, tra coloro che si son stabilmente convertiti ad altro.
Le tensioni internazionali e il pacifismo, la globalizzazione e il movimentismo, ai quali la nuova sinistra avrebbe voluto prestare attenzione, suonano oramai concetti vuoti per chi è preoccupato dal rumeno, dalle tasse alte, dall’euro, eccetera.
E’ la cultura che viene a mancare, l’informazione che si involve in disinformazione, la disinformazione che genera la paura e dove la paura impera, le idee e le belle (?) parole non servono più a nulla, le urne ci han detto anche questo.
Combattere la paura e ricreare cultura, quindi, è l’obiettivo della sinistra se non vuole sparire per sempre.
Ma prima di affrontare le paure dei cittadini, la sinistra affronti la paura di capire cosa vuol essere, perchè probabilmente oggi non lo sa e non si è ancora posta il problema.
Se, infine, questa è la chiusura definitiva di un’era lo dirà solamente il tempo.
Il ‘900 intanto è passato e mai come oggi sembra così distante e sepolto nei libri di storia.
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I fucili della lega
L’articolo è tratto da >> qui <<
Sei milioni di alabarde
Le ultime battute della campagna elettorale sono state dominate dalla polemica sui fucili di Bossi. Fra i sospetti c’è quello che che le armi siano inesistenti
La polemica sui fucili di Bossi ha dominato le ultime battute della campagna elettorale. Si sospetta che il Senatur millanti il possesso di armi da fuoco in realtà inesistenti. Secondo calcoli attendibili, la Lega disporrebbe di un numero cospicuo di forconi a tridente, già ammirati nella recente Festa della Fienagione. E di una quantità imprecisata di coltellini svizzeri, alcuni con cavaturaccioli altri senza, già usati per bucare le gomme delle macchine nei sanguinosi scontri tra bande rivali di pensionati cercatori di funghi. Discreta anche la dotazione di armi storiche, come le alabarde trafugate dai magazzini di Cinecittà e usate dai ministri leghisti per pulirsi i denti dopo i pasti, e le micidiali catapulte Golia, vanto dell’artigianato bergamasco e usate per colpire al volo gli stormi di fringuelli durante la celebre Festa del Bracconaggio, che si tiene in suggestivi paesini di fondovalle riconoscibili per i grossi buchi nei tetti.
I fucili sarebbero in realtà pochissimi. Poche centinaia di doppiette, per altro già sequestrate ai cacciatori del Bresciano, con l’accusa di farne un uso improprio: le utilizzavano per la pesca di frodo dei pesci siluro nei laghetti di pesca sportiva.
Altro discorso meriterebbero le squadriglie di Suv coreani a basso costo, normalmente usati dalle massaie lombarde per portare i bambini a scuola e per stendere i panni sulla barra antibufalo. Secondo la Digos, se guidate dal marito ubriaco potrebbero costituire un grave pericolo. Ma la maggior parte di queste vetture è inutilizzabile da quando, in occasione dell’inaugurazione della nuova Variante Subalpina, il corteo leghista, guidato da Calderoli, è precipitato in un dirupo perché la Variante, frettolosamente inaugurata, era solo sulla carta: dopo un chilometro precipitava nell’Orrido di San Prudenzio, una fenditura naturale che da secoli inghiotte tutti gli eserciti in transito.
Molti i dubbi sulla logistica. I movimenti delle truppe lumbard, durante le esercitazioni, si sono rivelati difficoltosi a causa delle decine di migliaia di rotonde che formano la rete viaria padana: il rettilineo più lungo è di un centinaio di metri. Il Battaglione Pontida, guidato dal generale Urca e formato da duemila
camicie verdi armate di enormi pestacarne, ha percorso sedici volte la complanare di Busto Arsizio, arrendendosi a una pattuglia della Polstrada. La Divisione Brenno, riconoscibile per i caratteristici elmi cornuti e il giustacuore di eternit, ha impiegato tre mesi per spianare, su suggerimento del Genio Lumbard, tutte le rotonde che impediscono di raggiungere Venegono inferiore partendo da Venegono superiore.
Male, secondo gli esperti, anche l’attività spionistica. La spia leghista è facilmente smascherabile perché, anche quando è travestita da immigrato pakistano o da agente di commercio francese, grida in continuazione "Roma ladrona" e soprattutto agita l’alabarda.
Meglio l’attività di vettovagliamento. Già pronta la comoda Razione del Fante Leghista, formata da uno stinco di bue con verze e una bevanda al gorgonzola molto nutriente. Qualche difficoltà nel trasporto del Tagliere del Reggimento, un’enorme tavola di legno, dal forte significato simbolico, che sorregge cinquanta chili di polenta. I quattro addetti al trasporto faticano molto a tenere il tagliere in orizzontale, e si ustionano facilmente a causa della continua tracimazione di polenta arroventata. Risolto invece il problema delle forme di taleggio, tradizionalmente quadrate. Se ne produrranno di tonde per facilitare
il rotolamento delle medesime lungo i percorsi scoscesi.
Megaportal ko
La mozzarella è in crisi, la bufala va sempre
Per coloro che vogliono votare scheda nulla o bianca:
così facendo, in realtà, favorirete il partito con più voti.
Infatti (vedere REGOLAMENTI PER IL CALCOLO DEL PREMIO DI
MAGGIORANZA!!) anche i voti bianchi o nulli entrano nel calcolo del premio di
maggioranza, favorendo, indirettamente chi ha preso più voti.
Vi è un’alternativa:
ABBIAMO UNA ARMA LEGALE E LETALE CONTRO QUESTA LEGGE INFAME!
ECCO I RIFERIMENTI LEGALI!
Tutto si basa su un’uso ‘PUNTIGLIOSO’ della legge:
D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 – Art. 104
Il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo
verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione
da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000.
Illustro nei dettagli il sistema DA USARE, che è già stato indicato da altri:
1) ANDARE A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI + TESSERA ELETTORALE E
FARSI VIDIMARE LA SCHEDA
2) ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (DOPO VIDIMATA),dicendo:
‘Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato!’
3) PRETENDERE CHE VENGA VERBALIZZATO IL RIFIUTO DELLA SCHEDA
4) ESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO DI AGGIUGERE, IN CALCE AL VERBALE, UN
COMMENTO CHE GIUSTIFICHI IL RIFIUTO (ad esempio, ma ognuno decida il
suo motivo: ‘Nessuno dei politici inseriti nelle liste mi
rappresenta’)(D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 – Art. 104, GIÀ citato)
COSì FACENDO NON VOTERETE, ED EVITERETE CHE IL VOTO, NULLO O BIANCO, SIA
CONTEGGIATO COME QUOTA PREMIO PER IL PARTITO CON PIù VOTI!!
Se facciamo così in tanti INTASEREMO I SEGGI, E L’INFORMAZIONE SERIA DOVRÀ
PARLARNE!
Questa è la PRIMA AZIONE LEGALE e DI PROTESTA CONTRO LA LEGGE
ELETTORALE!!!
FARSI VIDIMARE LA SCHEDA