
Sput!
Sputai una cicca di gomma nel bicchiere mezzo pieno di quello schifoso scotch.
<<Non sputare nel bicchiere, coglione!>>
<<Sta zitta puttana!>>
<<Stronzo!>>
Shirley, la padrona del bar. Puzzava di castità lontano un miglio, gli avventori ubriaconi del bar lo sapevano e manco ci provavano con lei, sapevano che tanto era una di quelle che non la mollano manco a pagarla. Non era brutta ma quell’integralismo verginista la imbruttiva parecchio.
E l’atmosfera di quel bar non rendeva certo migliore le cose, c’era sempre fetore di fumo e vomito marcio, è per questo che oramai era conosciuto come il bar FV, Fumo & Vomito, non ci si ricordava neanche quale era il nome originale, se mai ne avesse avuto uno.
Aprii una bottiglia di Johnnie Walker, lo versai nel bicchiere (un altro bicchiere, non quello con la cicca che avevo sputato). Mi piace il Johnnie, abbiamo lo stesso nome.
Non feci in tempo a buttarmelo in gola, che sentii la porta aprirsi. Con la coda dell’occhio la vedo avanzare, poi mi passa davanti e la scruto attraverso il fondo del bicchiere e i riflessi ambrati del whisky.
Cristo santo, che gambe slanciate, sembravano esser aumentate dall’ultima volta, è assurdo!
Butto giù il Johnnie e poso il bicchiere. Fortunatamente era questo a deformarle le gambe che rimanevano stupefacenti lo stesso, comunque. Continuavo a fissarla, giù dagli stivali fino in su, cristo, lei una di quelle che se ti camminasse con i tacchi sulla schiena le chiederesti scusa se le fai male ai piedi.
Poi alzi lo sguardo e ti sgama a guardarla e lanciandoti un’occhiata tra l’indifferente lo snob e il disgusto ti dice "wè Jo! sempre qua stai?" che tradotto vuol dire "Senti un pò porco, ma non hai un cazzo da fare che startene qua a guardarmi il culo tutte le volte che arrivo, coglione?"
Ah Nancy Nancy.
Ti butterei sul biliardo per giocare un pò con le stecche le palle e le buche.
Tanto lo sai che non lo farei. Sai che sono un povero gnocco e che pensieri perversi su di te mai mi han sfiorato.
Sarà per questo che ti provoco repulsione, chissà.
Dietro Nancy spunta la figura del suo fedele cane da guardia – cazzo – quella grassona non la molla mai un secondo. Non ho capito se Nancy se la porta dietro come animale da compagnia, oppure è una lesbicona e ogni tanto quando si annoia le concede di farle un lavoretto di lingua, oppure le serve per apparire più carina. L’avete mai sentita? Le donne si portano in giro un’amica – cesso perchè così nel confronto ci guadagnano e appaiono più belle.
Mi saluta, il cane da guardia. Annuisco con la testa, è già troppo per me. Entra un poliziotto che ordina caffè e ciambelle. Ma che cazzo! Il massimo dello stereotipo, ma anche tu, esci fuori dal fumetto in cui ti han rinchiuso, coglione!
Il cane da guardia va in bagno. Dovrà spulciarsi. E’ l’occasione buona per avvicinarsi a Nancy, cristo, Nancy, quanto soffro. Mi porto dietro la bottiglia. Nel frattempo lei inizia a spettegolare con Shirley che sta scaldando le ciambelle al coglione, alle orecchie mi arrivano ondate di cumuli delle loro ciarle, portate come rifiuti dalla risacca. Fisso la bottiglia.
Shirley si allontana per servire il poliziotto fumetto. Rigiro la bottiglia con la mano. Nancy non dice niente.
<< Come ti va?>>
<<Bene, a te?>> disse con aria di sufficienza.
<<Tutto bene>>
Silenzio. Lo potevi tastare con le mani il silenzio che calava giù.
Nancy si alza per andare in bagno. Ora del lavoretto, forse.
Il poliziotto fumetto si alza per andare a pagare, e si sistema giusto di fianco a me.
<< Non attacca, eh? >> un balloon appare sulla testa del poliziotto
<< Cosa? >>
<< Dai, si vede da lontano che sbavi per quella troietta. Di faccia non è un granchè, ma secondo me da dietro dà delle soddisfazioni. Ah, cazzo, me la sbatterei sul quel biliardo! >>
Questo qui mi dà ai nervi. Come osa violentare così Nancy, trincerato dietro quella divisa del cazzo, questo servo lecca palle del sistema arrogante coi deboli e vigliacco coi potenti, gli strapperei il manganello per infilarglielo dove l’ha già avuto altre volte, non si spiega altrimenti come sia riuscito ad avere quel posto di lavoro.
Ho ancora la bottiglia tra le mani, la alzo e prima che lui se ne accorga CRASH! in frantumi sulla sua faccia bianca anemica, cade sul bancone batte la testa, poi rotola per terra il volto una maschera di sangue, cocci di vetro negli occhi si! Ha avuto quel che meritava.
Si, sarebbe molto bello fracassargli la faccia.
<< Ti assicuro che neanche da dietro è un granchè>> gli dico mentre mi alzo dal bancone e mi giro per andarmene.
Il poliziotto fumetto poi attacca a provarci con Shirley. Povero pollo, avrà il naso chiuso e non sentirà la puzza di castità.
Esco dal bar, per riprendere la solita vita.
Una volta mi han chiesto se vale la pena morire per una donna.
Io risposi che è meglio morire prima che ti uccida lei.
Ma oggi non ne avevo voglia. Ci penserò domani.

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